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EuroDerby, ep. 7: Sofia

“L’aeroporto di Sofia era un posto molto piccolo. Mi aspettavo una costruzione che ricordasse il moderno comunismo, ma arrivammo insieme ad altri viaggiatori, tutti bulgari, in una distesa di asfalto e marciapiedi”– Elizabeth Kostova


LO SCENARIO- Documenti storici riportano l’esistenza di città di Sofia anche più di 6000 anni fa, dati che rendono la capitale della Bulgaria la seconda città più antica d’Europa. Nella storia precedente alla nascita di Cristo, la città venne rinominata Serdica, Triaditsa, Slavi Sredets, prima dell’arrivo delle popolazioni bulgare. I latini la resero una città fondamentale per i loro commerci nell’est dell’Impero, sfruttando la posizione geografica favorevole nella Dacia Mediterranea. Anche al giorno d’oggi si possono notare numerose infulenze architettoniche, che rendono Sofia una vera e propria perla, e meta turistica amata e frequentata. In seguito alla distruzione della città da parte degli Unni nel 447, si svilupparono edifici di tipica tradizione bizantina, che diedero progressivo sfarzo a quello che era rimasto fino a quel momento un semplice polo commerciale. Guerre tra popolazioni bulgare e bizantine portarono la città in un vortice di attenzione nel mondo dell’epoca, prima che i bulgari ne ottennero l’intero possesso, rinominandola ufficialmente per la prima volta Sofia, grazie alla cattedrale di Santa Sofia, simbolo della città. Per quattro secoli la città fu gestita dall’Impero Ottomano, prima che quest’ultimo perse tutto il proprio potere ed i propri possedimenti, compresa proprio la futura capitale della Bulgaria. Sofia ottenne questa condizione nel 1879, a seguito della nascita di uno stato indipendente dalla madre Russia. Nonostante una breve epoca di influenza tipicamente tedesca negli affari della città, l’arrivo delle truppe russe in chiusura della Seconda Guerra Mondiale diedero il via ad un periodo di governo comunista, caduto solo nel 1989. Nella politica bulgara e della città di Sofia, l’ideologia rimane ancora ben ancorata in certi partiti, e numeroso luoghi della città ricordano un passato simile a quello dell’intero est Europa.


IL CALCIO- Sofia è indubbiamente la città di riferimento per l’intero sistema calcistico bulgaro, ed ospita dei club che hanno fatto la storia del calcio balcanico. Andiamo a scoprire i quattro club militanti in prima divisione, in ordine cronologico dal più antico al più recente.

Nato nel 1913, lo Slavia Sofia è uno dei club calcistici più antichi nell’intero est Europa, e vanta nel proprio palmares un bottino di 7 titoli di Campione di Bulgaria. L’ultimo trofeo risale tuttavia alla metà degli anni ’90, ed i tifosi stanno aspettando da tempo una rinascita che sembra ancora ben lungi dal poter accadere. I bianco neri hanno ottenuto numerosi trofei negli anni ’30 e ’40, quando il campionato bulgaro era tuttavia molto spezzettato a causa di svariate guerre interne o internazionali. Dal 1969 al 1971 lo Slavia Sofia fu unito alla Lokomotiv Sofia, altro club cittadino, per andare a formare una selezione di giocatori sotto il nome di ZHSK. Pochi anni prima, nel 1967, il club aveva ottenuto una storica semifinale nella Coppa delle Coppe, competizione continentale che caratterizava il calcio di quegli anni. Il club ha il soprannome di Valanga Bianca, e gioca le partite casalinghe nell’Ovcha Kupel Stadium.

Il Levski Sofia fu fondato nel 1914, e per titoli vinti e seguito di tifosi può essere indubbiamente considerato uno dei club più grandi dell’intero calcio balcanico. Con 26 titoli di campioni di Bulgaria, risulta essere il secondo club più titolato del paese, secondo solo agli eterni rivali del CKSA. Durante la propria storia, la squadra fu a tratti limitata dal pesante schieramento comunista della politica bulgara, e potè riprendere l’effettivo nome di Levski Sofia solo dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989. L’ultimo campionato vinto risale al 2009, ed i tifosi aspettano di poter tornare a festeggiare con trepidazione. Il miglior risultato europeo corrisponde ad un quarto di finale di Coppa UEFA, ed il club è anche il primo della nazione ad aver partecipato ad una fase a gironi della Champions League. Il Levski ha cambiato proprietari nel 2016, ed ora ci sono tutti i presupposti per tornare in auge a livello nazionale e continentale. Mister della squadra è Delio Rossi, in carica dall’agosto del corrente anno.

Tra i quattro club della capitale, la Lokomotiv Sofia corrisponde alla squadra meno vincente. Come nel caso degli omonimi di Mosca, il soprannome della compagine è I Ferrovieri, ed annoverano 4 campionati bulgari nella propria bacheca. Come detto in precedenza, il club venne associato ai concittadini dello Slavia per il biennio dal 1969 al 1971. Storicamente, il club ha uno schieramento di sinistra lavoratrice, essendo stato fondato in origine da una sezione delle ferrovie dello stato bulgaro. Il club milita nella seconda divisione bulgara per la stagione 2017-18.

Il CSKA Sofia corrisponde al club più titolato della città e del paese, con ben 31 campionati bulgari nel cassetto. Storicamente, la causa della compagine sposa in pieno quella della politica bulgara, come si può in parte evincere dalla simbologia utilizzata dal club. Questa ideologia socio-politica rende il derby con i rivali del Levski ancora più caldo, portando la rivalità anche nella vita di tutti i giorni, e non soltanto su un campo da gioco. Il club è tornato in prima divisione dopo la recente bancarotta; questa situazione ha dato maggiore spazio a squadre come il Ludogorets, con grandi capitali ma senza storia, ai vertici del calcio bulgaro. Il fatto di aver superato la soglia dei 30 campionati nazionali vinti rende comunque  il club uno dei più gloriosi dell’Europa intera. Il migliore risultato della storia del club corrisponde ad una doppia semifinale di Coppa dei Campioni, ed una di Coppa delle Coppe; in quelle occasioni la squadra divenne famosa nel continente grazie a grandi battaglie contro Bayern Monaco e Barcellona.

       


IL DERBY DI SOFIA- Nonostante la presenza di ben quattro compagini all’interno di una singola città, è impossibile non dare a Levski e CSKA  l’onore di inscenare lo scontro cittadino più sentito. I due club sono i più titolati del paese, e hanno ideologie politiche totalmente opposte, un connubio che porta la partita ad avere un interesse internazionale. In campo è un’eterna battaglia, e le fazioni di tifosi si distinguono quotidianamente nella vita nella città di Sofia.

Nei precedenti incontri del 2017 il CSKA aveva duplicato un successo schiacciante per 3-0, mettendo alle corde la stabilità nel mondo Levski. I tifosi della squadra blu di Sofia non esitrono a far sentire il proprio dissenso alla squadra, che avrebbe avuto l’occasione di redimersi nella partita del 21 ottobre. Il match in questione, giocato al Vasil Levski National Stadium, si è concluso con un pareggio per 2-2. Numerosi video riguardanti la partit hanno fatto il giro del mondo, dato che il match era in questo caso particolarmente sentito, e ha dunque regalato un grande spettacolo sugli spalti.

Ogni anno la partita è sentita come una questione di vita e di morte: troppi, durante la storia di questa rivalità, gli episodi che hanno infiammato l’odio reciproco tra i club. Confrontare Levski e CSKA significa analizzare due realtà diametralmente opposte in tutto, sia per le filosofie dei club, che soprattutto per le ideologie dei tifosi.


DIAMO I NUMERI-  Il match tra CSKA e Levski Sofia è una vera istituzione per gli appassionati di calcio balcanico, nonchè una delle partite più giocate della storia, grazie alla assidua presenza di entrambe le compagini in Prima Divisione, e nelle fasi conclusive della Coppa di Bulgaria.

Il derby di Bulgaria ha avuto luogo per ben 171 volte, ed è sorpendentemente il Levski a vincere questa particolare sfida contro i giurati rivali più titolati, avendo vinto 76 partite, contro le 51 del CSKA. I blu della città detengono anche il record per la vittoria più larga nel match, con un trionfante 7-1 casalingo nel 1994.

I due calciatori con più presenze nel Derby Eterno di Bulgaria sono Manol Manolov (in basso a sinistra) e Stefan Bozhkov (in centro), entrambe leggende del CSKA. Il miglior marcatore della storia dell’incontro è invece ricordato con piacere dai tifosi del Levski, e risponde al nome di Georgi Ivanov (in basso a destra), attaccante che può vantare anche 34 presenze con la nazionale bulgara.

    


SUGLI SPALTI- Il tifo del CSKA Sofia è principalmente guidato dal Sector G, caldissimo gruppo ultras del club, con sedenel Balgarska Armia Stadium. Gli ultras del club hanno sempre seguito un’idea principalmente nazionalista, con forti sentimenti anti-turchi e anti-rumeni, nonostante qualche eccezione per una forte amicizia con la Steaua Bucarest, club che tuttavia ha subito svariati mutamenti negli ultimi anni, e che ha di conseguenza scalfito il sodalizio con i bulgari. L’altra amicizia del CSKA, quella con il Partizan Belgrado, sembra essere fatta appositamente per contrastare il ben più solido gemellaggio tra i rivali del Levski ed il Crvena Zvedza. Il movimento ultras correlato al club ha recentemente avuto fortissimi scontri con la presidenza del club, arrivando ad una vera e propria rivolta nel 2013. Gli eccessivi movimenti riottosi che aleggiavano intorno al mondo CSKA, hanno indotto la Federcalcio bulgara a vietare l’iscrizione alla prima divisione, alla squadra che ai tempi era sotto la gestione della ditta Titan AS. Cambiamenti successivi sembrano aver riportato l’atmosfera ad una condizione di normalità, ma questo episodio, sommato al boicottaggio ultras nel 2011 a seguito di una stagione disastrosa, dimostra un grande attivismo da parte del Sector G all’interno del mondo CSKA.

Altrettanto attivi sono gli ultras del Levski Sofia, che vivono giorno per giorno il tifo per la squadra di destra della capitale bulgara. I tifosi della squadra sono discretamente conosciuti in Italia per la fortissima amicizia con la SS Lazio, società che sposa in pieno le ideologie sociali del club. I bulgari hanno avuto l’occasione di incontrare i fratelli bianco celesti in occasione del doppio incontro nei gruppi dell’Europa League 2010, strappando tra l’altro una vittoria all’Olimpico, nell’ultima giornata del girone. I tifosi del club rappresentano probabilmente la fazione più riottosa della capitale Sofia, e risultano essere spesso le vere cause degli innumeravoli scontri contro gli odiati cugini. Amanti del pyro, antecedono questa arte a quella della coreografia, rendeno spesso e volentieri il loro stadio una vera e propria blogia di fumo bianco-blu.


MOMENTI MEMORABILI- Paradossalmente, il derby del 21 ottobre appena passato, risulta essere uno dei più memorabili degli ultimi anni. Per questioni interne alla città, sembrava avere un sentimento particolare, ed il campo non ha tradito le aspettative, dato che le distanze tra i club sembrano essersi assottigliate, dopo tante stagioni nelle quali avevano altalenato risultati positivi, ad altri meno felici. Il 2-2 maturato sul terreno di gioco è stato quasi offuscato dal meraviglioso spettacolo che ha regalato sugli spalti il seguito delle due squadre, in vero.

Nel video sottostante, realizzato da Ultras World, si possono cogliere interessanti dinamiche della rivalità storica tra i due colossi bulgari del calcio.

E’ invece entrato pienamente nella leggenda l’incontro del 1967, quando le squadre stavano giocando un ruolo importante nel panorama calcistico europeo. Stime dell’epoca conteggiano nell’ordine dei 70000 gli spettatori presenti allo Stadio Nazionale, il tutto a creare una cornice storica.

Per quanto possa risultare tanto strano quanto deplorevole, deve rientrare nei momenti memorabili anche un avvenimento legato al mondo Levski. Nel 2013 arrivò sulla panchina dei blu Ivajlo Petev, attuale tecnico della Dinamo Zagabria, che non concluse una singola giornata lavorativa in quel di Sofia. Accusato di essere in segreto un tifoso del CSKA, venne violentemente preso dagli ultras del club durante la prima sessione di allenamento, e costretto a spogliarsi in segno di umiliazione, rinunciò al lavoro, tacendo anche in momenti futuri agli avvenimenti relativi ai tifosi del Levski.


EuroDerby vi da apuntamento a settimana prossima, dove torneremo in Grecia ed analizzeremo insieme le pieghe del derby di Salonicco!

La redazione di Footbola si unisce nella dedica dell’articolo alla prossima nascita di Sofia.

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