“Ad Helsinki potrebbe anche non essere fredda come si pensi. In California, tuttavia, sto meglio.” –Linus Torvalds, fondatore del nucleo Linux.
LO SCENARIO- Fondata poco meno di 500 anni fa per mano di Gustavo di Svezia, la città di Helsinki è diventata la capitale della Finlandia dopo numerose interessanti vicende storiche. Assumendo un ruolo commerciale che pian piano divenne più grande rispetto alle città del Baltico (Tallinn su tutte), Helsinki fu un avamposto fondamentale per l’Impero di Svezia. La popolazione della città aumentò notevolmente sotto ordine del re ad abitanti di altre città di accentrarsi verso la città appena fondata, che sarebbe diventata lentamente un punto di riferimento per l’intera Europa del nord. La città subì uno spostamento verso sud, con la costruzione di numerosi edifici militari nel XVII sec., una volta capito che la vicinanza al fiume Vantaa non portava benefici, ma al contrario esponeva la città agli attacchi dei nemici dell’Impero di Svezia. La città perse potere nel secolo successivo a causa della scomparsa della Svezia nel panorama delle potenze mondiali. La motivazione corrisponde a delle pesanti sconfitte belliche contro la Russia, che fu in grado di occupare la città nel 1712, in seguito alla fondazione di San Pietroburgo ed allo spostamento dell’asse d’interesse dei russi. Nel successivo periodo di pace, sempre all’interno del XVIII sec., Helsinki potè finalmente essere adornata da costruzioni architettoniche, civili e religiose, che rimangono anche al giorno d’oggi simbolo della città. Su tutte, la fortezza di Suomenlinna. Successivi travalgi con gli interessi militari di Napoleone e della confinante Russia portarono Helsinki ad essere annessa all’Impero Russo in qualità di Granducato autonomo. Il XIX sec. corrisponde ad un periodo di massima espansione ed esaltazione per l’attuale capitale finlandese, che assunse questo stato proprio in quel lasso di tempo. Inoltre, divenne anche centro culturale della Finlandia, ospitando l’unica università della nazione, precedentemente posta a Turku. Un disastroso incendio distrusse la città, che venne totalmente ricostruita per mano di un architetto nativo del posto e da uno di origini tedesche: finalmente la città potè assumere la bellezza degna di una capitale, con altre costruzioni gloriose ad ornarla; su tutte il Duomo, datato 1852. Il contatto continuo con le faccende della Russia causò da una parte la centralizzazione della città in un commercio triangolare con San Pietroburgo e Hameenlinna, dall’altra una forte influenza ortodossa che si riflesse anche sulle successive costruzioni. Carl Mannerheim prese in pugno la politica della città e dell’intera nazione a seguito di una dichiarazione d’indipendenza nel 1917 che causò pesanti scontri civili. Sorprendentemente, Helsinki fu l’unica città che non venne occupata da truppe nemiche nella Seconda Guerra Mondiale, e rimase pressoché illesa se non per rari attacchi aerei. La Finlandia mantiene lo status di democrazia fin dalla fine della Prima Guerra Mondiale, e questa situazione di tranquillità consentì un grande ed ulteriore sviluppo della città nei primi anni ’50. Per questo motivo la città ospitò anche le Olimpiadi del 1952, in un nuovo Stadio Olimpico cittadino. Negli anni seguenti Helsinki assunse il volto di classica città industriale, rappresentando un polo di relativa tranquillità politica, condizione che ha consentito alla capitale di ospitare importanti eventi politici quale l’incontro tra Bush e Gorbaciov, nel 1990. L’ingresso nell’Unione Europea nel 1995 ha definito una totale intenazionalizzazione della città, considerata una delle capitali più vivibili del Vecchio Continente.
IL CALCIO- Nonostante la Finlandia sia famosa a livello di club e di nazionale nel mondo dell’hockey su ghiaccio, nelle strade delle città finlandesi ed in particolare di Helsinki, è il calcio ad essere lo sport più praticato dai ragazzi di tutte le età. Le poche infrasttrutture presenti nella nazione possono non permettere uno sviluppo adeguato di questo sport, che viene comunque amato dall’intera popolazione. Non c’è dunque da stupirsi se, ogni tanto, qualche talento finlandese irrompe nel panorama calcistico: nelle menti di tutti c’è sicuramente Jari Litmanen, leggenda di Ajax e Barcellona, che ha esposto il movimento calcistico finlandese per anni e anni in tutta l’Europa. Tuttavia, anche negli ultimi anni, calciatori come Eremenko o Pukki dimostrano l’esistenza della Finlandia nel movimento calcistico mondiale. La città di Helsinki rappresenta in pieno l’intero movimento finlandese, con le due squadre più rappresentative della nazione sul piano dei risultati e sul piano dei tifosi. Scopriamo insieme le storie di HIFK (‘Idrottsföreningen Kamraterna Helsingfors) e dell’HJK (Helsingin Jalkapalloklubi).
L’HIFK è stato un club protagonista nel calcio finlandese dalla sua nascita (nel 1907 per quanto riguarda la sezione calcistica) fino agli anni ’70, quando retrocesse nelle divisioni inferiori. In quel lasso di tempo il club fece in tempo ad ottenere 7 titoli di Campioni di Finlandia, ed a partecipare ad edizioni di Coppe dei Campioni e di Coppe UEFA. Le partecipazioni in queste competizioni europee sono rimaste nella storia del club, che non è ancora tornato competivo a quei livelli, e probabilmente dovrà attendere molti altri anni per poter prendere nuovamente parte al calcio europeo. Le tre esperienze internazionali vennero concluse da sconfitte contro Malmo, Austria Vienna e Rosenborg. Giunto per ben due volte fino alla quinta divisione del calcio finlandese, l’HIFK è stato protagonista di risalite memorabili nelle ultime stagioni. Tornatoo nella prima divisione nel 2015, il club sta mantendendo una condizione di medio-bassa classifica che non ha mai dato ai tifosi il brivido di un’altra retrocessione. I tifosi della sezione calcistica si rispecchiano in quella gloriosa dell’hockey su ghiaccio; appartenere all’HIFK significa per molti rappresentare la vera Helsinki. Usanza che a quanto pare risulta comunque in molte altre città, dove la vera appartenenza alla città si dimostra tifando il club meno vincente. La popolazione locale si definisce cittadina di Stadin, un termine tradizionale finlandese per indicare Helsinki, e di conseguenza il derby calcistico della città. Il nome del club, lungo ed articolato, deriva dal linguaggio svedese, cultura molto vicina agli ultras del club che si identificano originari per l’appunto del confinante paese scandinavo, esponendo questa ideologia soprattutto parlando la lingua svedese.
L’HJK rappresenta il club più titolato di Finlandia, nonché il più forte ai giorni nostri. Nella sua storia il club ha ottenuto 28 titoli nazionali, 13 Coppe di Finlandia, e partecipazioni a Coppe Europee di certo non dimenticate nella fredda terra finladese. La prima partecipazione alla Coppa dei Campioni fu tuttavia successiva a quella dei rivali dell’HIFK; avvenne infatti nel 1964 e si concluse con una sconfitta contro il potentissimo Manchester United. Al giorno d’oggi, l’HJK è l’unico club finlandese ad aver partecipato alla moderna Champions League, esordendo nel 1998 e tornandoci per 8 volte tra turni di qualificazione e gironi in 19 anni; le restanti stagioni del club di Helsinki sono state condite con altre esperienze in Coppa UEFA ed Europa League, anche se il club nei tempi moderni non ha mai superato la fase a gironi di alcuna competizione europea. In netta contrapposizione con l’HIFK, l’HJK ha tifosi di puro sentimento finlandese, anche se con gli anni il club ha progressivamente lasciato il centro della capitale per stabilirsi solidamente nella vita della periferia. Economicamente e storicamente il club rappresenta la Finlandia calcistica, e viene stimato che anche in questi tempi la buona situazione economica possa portare ad altre stagioni positive. Negli ultimi 10 anni, il club ha ottenuto 7 titoli di Campione di Finlandia, stabilendo una sorta di record di costanza.
IL DERBY DI HELSINKI- Come avete potuto leggere nel prospetto delle due squadre di Helsinki, l’HIFK è rimasto assente dal palcoscenico della prima divisione per ben 45 anni. Ciò non ha comportato tuttavia una diminuzione della rivalità tra questi due club, che hanno usato cori e svariate manifestazioni durante gli anni per esprimere il proprio odio reciproco e la volontà di imporsi come club della città. Ovviamente, l’HJK è stato parecchio avvantaggiato dalla propria posizione sempre ai vertici della prima divisione, ma l’HIFK non ha di certo peccato di paura, sfruttando ogni occasione per farsi vedere nel panorama calcistico finlandese.
Il derby ha origine nel 1909, anno successivo alla fondazione delle due compagini, e la prima partita si concluse con un tragico 7-0 a favore della squadra di lingua svedese della città. L’HJK ha avuto la possibilità di vendicarsi durante i decenni successivi; è sua infatti la sua vittoria più larga, un 9-1 nel 1984, in un incontro di coppa, quando i rivali stavano annegando nelle basse divisioni finlandesi. In passato la partita si giocava nello Stadio Olimpico di Helsinki, miracolo architettonico progettato in concomitanza con le Olimpiadi del 1952. Al giorno d’oggi invece, il luogo dell’incontro è il Sonera Stadium, piccola perla della città da 11000 posti, sempre esaurito nelle giornate dei derby. Lo scontro cittadino è tornato ad essere un appuntamento regolare dal 2015, anno nel quale l’HIFK è finalmente tornato in prima divisione dopo mille peripezie.
Negli infiniti anni di assenza dell’HIFK in molti hanno tentato di creare dei capannelli di interesse attorno a delle partite che effettivamente non erano di cartello, ma che potevano rappresentare una sorta di derby, Protagonista principale fu sempre l’HJK, a cui vennero accostate squadre come il FinnPA, il Viikingit, il PK35 e l’FC Honka, ma nessuno di questi club ha mai avuto un minimo seguito di tifosi. Lo spettacolo sugli spalti (ed anche in campo, per il peso di HJK-HIFK) è sempre mancato, ed è un bene per l’intero calcio finlandese e scandinavo se l’HIFK sia finalmente tornato a livelli d’interesse.
DIAMO I NUMERI- L’assenza dell’HIFK dal panorama calcistico finlandese ha consentito al derby di Helsinki di mantenere una sorta di equilibrio nonostante l’imbarazzante differenza dei palmares delle due squadre coinvolte. A dirla tutta, è proprio l’HIFK a detenere il primato di vittorie in campionato, superando i rivali dell’HJK per 27-26, con ben 21 pareggi. Nel conteggio complessivo delle sfide tuttavia la differenza si lima del tutto, e si nota un perfetto pareggio per 42 incontri vinti a testa. Un interessante dato trapela dagli incontri di coppa tra i due schieramenti: i bianco blu di Helsinki (HJK) hanno vinto ben 15 match contro i solo 2 dei rossi (HIFK). Il derby ha fatto registrare un record continuo di presenze dall’anno del ritorno in prima divisione degli svedesi, ed in campionato dal 2015, in 10 partite non si è mai scesi sotto quota 9000 spettatori; un dato che fan ben sperare nel futuro del calcio finlandese.
Il miglior marcatore della storia della partita risponde al nome di Holger Salin, attaccante di ere passate dell’HIFK, che con 15 gol ha un margine di 3 reti su Aatos Lehtonen, punta dell’HJK contemporanea a Salin, nei tardi anni ’30.
SUGLI SPALTI- Il derby di Helsinki può vantarsi di essere una sorta di uniqum, o quasi, all’interno dei numerosi derby violenti sparsi per l’Europa. Ad oggi infatti, non si riportano morti legate al tifo calcistico, ed in vero nemmeno scontri ultras di grandi dimensioni. Ovviamente è fondamentale mantanere una sorta di governo non scritto sulla città, ma si tende a lasciare che il campo segni il destino dei tifosi. Da quando l’HIFK è tornato in prima divisione finlandese, le partite sono state molto seguite sia allo stadio che nelle tv nazionali, e non hanno mai regalato spettacoli violenti. Ciò è dovuto anche al fatto che l’HIFK si presenta costantemente, e comprensibilmente alla sfida con una rosa molto inferiore a quella dei rivali dell’HJK, ma soprattutto perchè le due compagini hanno il terrore di perdere la partita, piuttosto che la brama di vincerla. Nelle 9 partite successive al 2015, sono state soltanto 3 le vittorie del club più titolato di Finlandia, con 1 match vinto dai rivali. Di conseguenza, si contano ben 5 pareggi a dimostrazione di una continua tensione in campo e sugli spalti per l’esito della partita, che per una volta, si prende la scena nel mondo del derby.
La forte rivalità che si era creata nei periodi successivi agli anni ’60 basata sul conflitto linguistico svedese-finlandese si è senz’altro attenuata con il tempo, anche se anche al giorno d’oggi non mancano differenze e discrepanze tra le ideologie dei due club. Nei primi anni 2000 la scena ultras finlandese si è ampliata sensibilmente, andando a lambire anche sport come l’hockey su ghiaccio. Prima che l’HIFK tornasse nella prima divisione, l’HJK aveva fondato una sorta di amicizia con il Jokerit, famoso club dello sport sui pattini, al fine di continuare a contrastare il lavoro dei tifosi rossi della cità. Anche grazie a queste decisioni prese dalle fazioni ultras dei due club, il derby ha potuto continuare a vivere dal 2015 in poi, nonostante i 40 anni di assenza dell’HIFK.
I tifosi dell’HJK si professano piuttosto lontani da alcun gemellaggio europeo, e sono guidati principalmente da due gruppi ultras. Il primo, denominato Forza HJK, segue uno stile di tifo italiano (come intuibile dal nome) con cori e coreografie durante le partite. Il secondo, il Sakilaiset, si avvicina sensibilmente alla cultura casual attiva in Inghilterra nei primi anni ’80.
Onore e merito ai tifosi dell’HIFK che in tutti questi anni di carestia hanno saputo comunque tenere alta la bandiera del club. Ora cavalcano ancora l’onda dell’entusasmo di un ritorno in prima divisione che in un certo senso semplifica il lavoro di controllo della cittadina da parte degli ultras. L’HIFK ha un tifo guidato in tutto e per tutto dal gruppo hooligans degli Stadin Kingit (ovvero i Re di Stadin, i Re di Helsinki). Per l’occasione di numerosi derby, il gruppo ultras si è contraddistinto per l’organizzazione di vari cortei in vari punti della città, al fine di manifestare il proprio supporto per il club. Nonostante la forte rivalità con gli ultras dell’HJK, gli scontri sono sempre rimasti piuttosto contenuti, andando raramente sia durante gli anni ’70 che ai giorni nostri, ad infastidire la tranquillità cittadina. Negli ultimi anni, per un futile motivo che stiamo per scoprire, si è creata un’amicizia con la Sektion 12 dell’FC Copenaghen.
MOMENTI MEMORABILI- Uno dei momenti più intensi nello scontro tra HIFK e HJK risiede in una sfida europea dell’HJK contro l’FC Copenaghen. Sfruttando la trasferta dei danesi in terra amica, gli Stadin Kingit hanno siglato un tacito accordo con la Sektion 12 per poter entrare nella loro curva, sia durante la partita, che nei successivi scontri al termine di una tesa partita. Presi di sprovvista, i Sakilaiset, hooligans dei bianco blu della città, subirono una pesante sconfitta che viene ricordata anche oggi con rimosrso. Da quell’occasione la Sektion 12 e gli Stadin Kingit si sono incontrati nuovamente in occasione di importanti partite sia in Danimarca che in Finlandia, aiutandosi a vicenda, seppure i Loverne possano vantare amicizie più consistenti con squadre come l’Amburgo e l’Helsingborgs.
Memorabile anche la giornata del ritorno del derby nella massima serie, dopo 43 anni di attesa. Il fatto avvenne nel 2015, e la città si prese settimane per prepararsi al grande evento. In quell’occasione ogni singola goccia a disposizione degli ultras venne usata per dmostrarsi superiore al rivale, anche se non si registrarono grandi scontri. Anche in campo la partita fu molto tesa, e si concluse con un 1-1 accolto con gioia dall’HIFK, arrivato alla partita con un organico meno fornito dei rivali dell’HJK.
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