“Sono venuto a Bucarest due anni fa con una legione di eroi di conquistatori. La lascio con una troupe di gigolos e ricattatori!” -August von Mackensen
LO SCENARIO- Fondata nel XV secolo da Mircea il Vecchio, Bucarest è sempre stata per molti popoli un vero e proprio punto di riferimento a livello economico, commerciale e mercantile. Il nome deriva dalla lingua locale, e rimanda ad una definizione approssimativa di “città dell’allegria”. Al giorno d’oggi la capitale della Romania è rinominata la “Piccola Parigi”, principalmente a causa di stravaganti architetture e numerose scuole d’arte presenti nei numerosi luoghi d’interesse della città. Negli anni recenti la città è diventata una megalopoli, superando anche i 2 milioni di abitanti nell’area urbana. Sotto la gloriosa gestione di Vlad III, la città non possedeva ancora lo status di capitale, condizione che ottenne con Gheorghe Ghica, anche se in precedenza aveva esponenzialmente guadagnato potere, passando da città strategica e residenza principesca per Radu Il Bello. La città non ha mai avuto una cinta muraria, e le popolazioni che l’hanno popolata hanno sempre ricorso ai territori circostanti per difendersi da eventuali attacchi. Bucarest infatti sorge tra la fitta foresta di Vlasia, e le paludi di Calugareni, dove è possibile sopravvivere solo se si conosce a fondo la geografia del luogo. Al termine del XVI secolo la città venne conquistata con la violenza dai Turchi, che stavano rifondando un Impero Ottomano andato in rovina. Un’alleanza tra le popolazioni locali e l’Austria consentì la riconquista della città, che venne tuttavia letteralmente bruciata dalle milizie turche, che distrussero in toto una città che già si stava sviluppando ampiamente. La sua vicinanza al Danubio la fece eleggere capitale della Romania nel 1659, e da quel momento fino all’inizio del Settecento il polo venne modernizzato e reso glorioso grazie ad importanti monumenti. Un altro incendio ha luogo nella metà del XIX sec., nel periodo in cui la città era contesa tra il dominio Russo, quello Ottomano e quello Austriaco, ma al termine dei tumulti la città tornerà a prosperare sotto il piano dell’architettura e dei movimenti commerciali. Nonostante il popolo abbia dimostrato svariate volte di saper rimanere coeso nei momenti di difficoltà, è proprio quando terminano le guerre che si verifica una spaccatura nella società, che ancora non è stata rimarginata. La popolazione è divisa in ricchi e poveri, e con il passare degli anni questa situazione si è aggravata. Nella Prima Guerra Mondiale la città venne occupata per oltre due anni dalle truppe tedesche. Nella Seconda Guerra Mondiale invece, disastri natuarli e causati dall’uomo (cfr. bombardamenti) misero in ginocchio la città, che uscì dalle pessime condizioni in cui vessava solo grazie ad un’imposizione comunista nell’orbita URSS. La città ha dovuto rispondere ad altre catastrofi anche nel XX secolo, tornando sempre ad essere una perla dell’est Europa. Al giorno d’oggi, nonostante problemi politici e sociali, rappresenta una boa all’interno di un qualsiasi viaggio di interesse culturale e storico nell’Europa orientale.
IL CALCIO- Il calcio rumeno ha sempre posseduto una discreta fetta di scenario calcistico europeo, avendo sempre portato numerose squadre nelle coppe principali, ottenendo anche risultati molto interessanti. In assoluto è stata la Steaua a guidare la Romania verso le glorie del passato, ma nella città di Bucarest, anche il Rapid e la Dinamo hanno giocato dei ruoli importanti. In particolare, la Dinamo Bucarest ad oggi è l’unico club a non essere fallito; sono infatti tempi duri quelli che sta attraversando il calcio rumeno, ma andiamo passo passo, e scopriamo la storia dei 3 club di Bucarest, in ordine cronologico dal più antico al più recente.
La prima società fondata nella città di Bucarest è il Rapid, nato nel 1923. E’ necessario subito porre una grande premessa sul mondo dei Ferrovieri, ovvero il fatto che ormai la società non esiste più. Dichiarata fallita nell’agosto di quest’anno, il club è stato rifondato per volere del sindaco del Settore 1 di Bucarest, Daniel Tudorache. Con rinnovato entusiasmo la Rapid Bucarest tornerà a scalare le serie del calcio rumeno partendo dalla quarta divisione, guidata da uomini che hanno rappresentato tanto per la loro storia negli ultimi anni. Il club ha sempre rappresentato una buona realtà del calcio dell’est Europa, avendo conquistato 3 campionati rumeni e 13 coppe di Romania. Il processo che ha portato al fallimento del Rapid ha origine negli anni successivi al 2010, quando una cattiva gestione economica ed uno scarso rendimento in campionato hanno messo alle corde la squadra. Era il 2014 quando svariati giornali, rumeni ed italiani, parlavano di un concretissimo interesse d’acquisto da parte di una cordata italiana capitanata da Angelo Massone e Renzo Rossi. Purtroppo, la trattativa andò in fumo proprio nelle fasi conclusive, il club è misermente fallito, ed ora impiegherà parecchi anni per tornare nei piani alti del calcio rumeno.
E’ della Steaua Bucarest l’onore di poter vantare svariati record nel calcio in Romania. Conosciuto al giorno d’oggi come Fotbal Club FCSB, a causa di contestazioni sul marchio Steaua, il club ha vissuto una grandissima separazione nelle stagioni passate. Da questa stagione, a tutti gli effetti, ha preso vita una società separazionista dall’FCSB, che ha mantenuto il nome Steaua e che sta giocando le prime partite della sua storia nella quarta serie rumena, in compagnia del già citato Rapid. I Vitezistii (=Velocisti) rappresentano la squadra più titolata, storica e gloriosa della Romania, con 26 campionati nel palmares ed una Coppa dei Campioni conquistata nel 1986 che rappresenta quasi un uniqum nell’intero panorama calcistico dell’est Europa. Il club è storicamente associato alle milizie cittadine, fattore che scatena regolarmente grandi scontri durante gli incontri più caldi del campionato, su tutti il derby con la Dinamo di cui parleremo in seguito. Indimenticabile la serata del 7 maggio 1986, quando l’allora Steaua Bucarest si impose contro il Barcellona di Terry Venables conquistando una leggendaria Coppa dei Campioni grazie soprattutto ad una coesione indistruttibile. Nel 1989 la Steaua tornò in finale, dimostrando che il successo di qualche anno prima non era stato un fuoco di paglia, ed aiutando l’intero sistema calcistico rumeno. Purtroppo per i rosso-blu, la partita contro il Milan di Sacchi fu una carneficina, e persero 4-0 a causa di 4 gol olandesi di Gullit e van Basten. Ci troviamo invece nel 2006 quando i tifosi del club vivono per l’ultima volta una grande emozione europea, nonostante abbiano dominato il panorama nazionale per tutti questi anni. La squadra è infatti candidata alla vittoria della Coppa UEFA dopo aver eliminato in ordine Heerenveen, Betis e Rapid Bucarest (in un leggendario derby cittadino). I rumeno si arrenderanno soltanto al Middlesbrough a seguito di una rimonta incredibile degli inglesi. Il club è stato allenato da tre manager italiani durante la propria storia: Walter Zenga nel 2005, Massimo Pedrazzini nel 2007 e Cristiano Bergodi nel 2009, in tre progetti inconcludenti.
Con 18 titoli di campioni di Romania nella propria storia, la Dinamo Bucarest si è sempre confermata una delle migliori squadre della nazione. Fondata nel 1948, ebbe accesso al campionato solo grazie ad un abusiva esclusione del Ciocanul Bucarest. I Cani Rossi ottennero il loro primo titolo nel 1955, risultato che li fece accedere alla Coppa dei Campioni per primi nel calcio rumeno. Numerosi giocatori durante gli anni ’60 e ’70 di proprietà della Dinamo hanno suscitato l’interesse di numerosi top club europei (su tutti il Real Madrid). Un forte regime socialista presente nella terra dei Daci ha però impedito a ciascuno di questi profili di traferirsi, facendo restare la Dinamo ai vertici del calcio europeo per svariati anni, quasi involontariamente. Nel 1984 si assiste ad una gloriosa campagna europea, quasi un preludio ai successivi successi dei rivali della Steaua. Nella Coppa dei Campioni di quella stagione il club elimina in ordine Lahti, Amburgo e Dinamo Minsk, per poi arrendersi ad un Liverpool che avrebbe di lì a poco vinto la competizione battendo in finale la Roma. Da sempre, il club rappresenta un punto di riferimento per il calcio giovanile locale. In assoluto la Dinamo può infatti disporre delle migliori strutture, oltre che della migliore filosofia del proprio paese, nell’ambito dello sviluppo di giovani calciatori.
IL DERBY DI BUCAREST-
Sono numerosi i fattori che portano direttamente a pensare che il derby di Bucarest sia una questione tra Steaua (FCSB) e Dinamo. I due club sono tra i più titolati in Romania e nell’intero est Euorpa, ed a giocare contro il Rapid c’è il macigno del totale fallimento del club nella scorsa stagione. Anche per i tifosi di calcio rumeno, la sfida tra Steaua e Dinamo è una vera e propria istituzione. La sfida tra queste due squadre è conosciuta come Derby Eterno o Marele Derby. Le due compagini hanno vinto 44 degli 84 campionati rumeni disputati. Come potrete immaginare, non sono nuovi casi di pesante hooliganismo in occasione di questo fiammeggiante incontro, che innalza il livello di competitività dell’intero calcio rumeno. I due club sono pesantemente divisi anche e soprattutto da un insieme di ideologie sociali e politiche totalmente opposte. Numerosi siti esperti nel settore hanno posto il derby di Bucarest nei primi posti degli scontri contittadini più caldi in assoluto. I due club si sono sempre contesi tutto ciò che riguarda la città di Bucarest e l’intero calcio rumeno: scontri tra ideologie opposte si sposano indissolubilmente con un grande conflitto di interessi sempre ai vertici del campionato.
DIAMO I NUMERI- Il derby di Bucarest presenta una caratteristica straordinaria, che nessuno tra i derby già analizzati qui su Foobtola ci ha saputo regalare. A livello statistico infatti, Steaua e Dinamo hanno vinto la stessa cifra di partite (59). Questo è un dato più unico che raro, e passerà davvero poco tempo prima che questo equilibrio venga spezzato. Il prossimo derby è in programma per il 17 febbraio, ritorno di campionato, con l’andata che è stata vinta dalla Steaua, che ha dunque riportato il confronto in una condizione di perfetta parità, dopo essere stata in svantaggio. Anche i pareggi sono numerosi: per ben 53 volte lo scontro è terminato in parità, dato che dimostra la tensione di questo derby, in cui tutto conta e tutto è valido.
Nel 1998 la Steaua ottenne la più larga vittoria nella storia della partita, imponendosi con un rotondissimo 5-0 sui rivali, mentre la sfida con più gol fu vinta nel 1990 dalla Dinamo, con il risultato di 6-4, in una leggendaria finale di Coppa di Romania. Dalla sua parte, lo Steaua può inoltre vantare la più lunga striscia di imbattibilità, avvenuta tra il 1992 ed il 2000, quando i rossoblu non persero una singola partita per 19 incontri consecutivi.
Numerosi sono i giocatori che hanno giocato con entrambe le compagini, e che si sono sentiti chiamare traditori da entrambe le fazioni di tifosi. Uno solo tuttavia non è rumeno: è il caso di Taher Bawab, trasferitosi alla Dinamo proprio nella scorsa sessione di mercato, dopo 8 presenze con la maglia dei Velocisti. La stessa proporizione vale anche per il mondo degli allenatori: Walter Zenga, leggendario portiere ma discutibile manager, è l’unico uomo ad aver allenato entrambe le compagini.
SUGLI SPALTI- Sono enormi le differenze ideologiche tra i tifosi della Steaua e quelli della Dinamo. Partiamo con l’analisi del tifo dei rosso-blu. La tifoseria della Steaua ha addosso da sempre una macchia fatta notare da ogni altra fanbase rumena: la vicinanza con la famiglia Ceausescu, protagonista di violenze gratuite sul popolo discendente dai Daci nel momento del loro potere. Storicamente la Steaua è associata alle milizie armate della città, ma addirittura comunicati ufficiali da parte della curva hanno tentato durante gli anni di allontanare dal mondo rosso-blu la storia della violenta famiglia rumena, portatrice di ideologie lontane da quelle dei Velocisti. Ci troviamo nel 1995 quando viene fondato il primo gruppo ultras a seguito della Steaua Bucarest, l’Armata Ultras, una denominazione autoproclamata che denota un certo attaccamento agli antichi valori ed alla tradizione militare del club. Soltanto in quel di Timosoara, nel bel mezzo degli anni ’90, era già stato fondato un gruppo ultras, ed i ragazzi della Steaua possono dunque essere definiti come precursori in quel di Bucarest. La fortissima spaccatura avvenuta negli ultimi anni nel mondo Steaua ha tuttavia causato la nasciata di una seconda squadra, che si è voluta dividere dall’attuale FCSB, mantenendo la tradizione e le ideologie tipiche della Steaua negli anni passati, e lasciando palmares e titoli al club rimasto in prima divisione. E’ stato lo stesso esercito rumeno a dichiarare questa forte spaccatura, derivata da grandi screzi nella dirigenza riguardo la denominazione e la sponsorizzazione del club. Da nominare i gruppi ultrs dell’Armata Vest 47 e degli SkinsBerceni, che hanno seguito la vecchia Steaua Bucarest, lasciando una fetta vuota ed incolmabile nel mondo ultras della squadra di prima divisione, l’FCSB.
Il club della Dinamo Bucarest ha dei richiami al mondo poliziesco rumeno. Sembra derivare da ciò la simbologia dei cani, e la posizione dei bianco-rossi è in opposizione all’associazione militare dell’attuale FCSB. Sempre nel 1995, ma a seguito dei cugini concittadini, nacquero le prime fanbase della Dinamo, trasformati in veri e proprio gruppi ultras, caldissimi anche al giorno d’oggi. Maestri assoluti della coreografia sono infatti le sezioni dei Red Pantelimon e dei Dracula. Nel loro stadio i gruppi ultras sembrano molto compatti e coesi, anche se ci sono delle piccole differenze interpretative nel mondo Dinamo. Gli ultras sono conoscosciuti nel panorama internazionale per la vera e propria magia eseguita ai danni dei rivali della Steaua, corrompendo in maniera irreversibile un’enore coreografia preparata dai rosso-blu all’interno del loro stadio per la sfida di Champions League contro il Manchester City. Questa azione diede agli ultras della Dinamo una grandissima dose di rispetto all’interno del mondo ultras, ed accrebbe a dismisura un odio già più che proclamato con i cugini. Nella prossima sezione dell’articolo tratteremo di questo fattaccio con maggiore attenzione. Nel 1997, per ripicca sui tifosi rivali, diedero letteralmente fuoco allo stadio dell’FCSB, dimostrandosi una volta in più maestri dell’elusione.
MOMENTI MEMORABILI- Numerosi ed incredibili i momenti memorabili di questo caldissimo derby dell’est. I tifosi ricordano ancora al giorno d’oggi la vicenda accaduta nella finale di Coppa di Romania del 1988, dove la Steaua fu ritirata dal campo in toto a seguito di una decisione del presidente, contrario all’annullamento di una rete al 90′ dei suoi ragazzi. In una situazione iniziale il match venne assegnato alla Dinamo con il risultato a tavolino di 3-0, ed i festeggiamenti si tenettero in grande stile. In seguito tuttavia, il dittatore Ceaucescu, temuto e già citato dittatore e presidente della squadra, con una violenta pressione sulla Federazione Rumena, insistette per la convalida del gol, che venne effettivamente concesso al termine della vicenda. La Coppa venne dunque tolta letteralmente dalle mani della Dinamo Bucarest, che andò in totale rivolta contro gli odiatissimi rivali e l’intero sistema calcistico rumeno. Con tecnologie moderne, inoltre, si è scoperto che la decisione iniziale dell’arbitro di annullare la rete era corretta, fatto che ha buttato ancora più benzina sul fuoco dell’odio tra Steaua e Dinamo.
Gli ultras della Dinamo ebbero la chance di vendicarsi contro i cugini negli ultimi mesi, grazie ad un ingegnosissimo stratagemma, che portò ad una vera e propria catastrofe nel mondo Steaua. Il club rossoblu aveva infatti previsto la creazione di una colossale coreografia in occasione di una sfida europea contro il Manchester City, per ricordare un importante anniversario della società della capitale rumena. Con grandi e pomposi preparativi, gli ultras avevano preparato il tutto con largo anticipo, per assicurarsi la buona riuscita di uno spettacolo che sarebbe dovuto essere memorabile. E’ nel giorno stesso della partita che gli ultras della Dinamo si misero all’opera per commettere una delle zingarate più grosse di sempre nel mondo ultras. Con il pretesto di essere degli addetti al mantenimento dello stadio in vista della grande occasione, riuscirono ad eludere le guardie dell’impanto della Steaua, ed agirono in poco più di un’ora. In questo breve lasso di tempo, i Cani Rossi riuscirono a compiere l’impresa di manomettere l’intera coreografia al fine di far vedere una colossale “C’è solo la Dinamo Bucarest“. Per quanto possa sembrare impossibile, lo stratagemma funzionò, e migliaia di tifosi della Steaua, durante la serata, si ritrovarono ad auto-impantanarsi, creando una coreografia proprio atta a danneggiare il loro club. La vicenda fece il giro del mondo, ed anche al giorno d’oggi è ricordata come un’azione leggendaria da parte degli ultras della Dinamo, capaci di ribaltare uno spettacolo in uno stadio non loro, e con pochi effettivi al lavoro.
Molti leggendari scontri avvennero durante gli anni ’80 e ’90, decenni nel quale il calcio rumeno aveva raggiunto il proprio apice; per tornare a questi livelli, nei quali i club si incontravano anche con dirette sfide europee, toccherà attendere ancora. Ma quando le due società più grandi della Romania torneranno a volare, tanto spettacolo si aggiungerà al panorama calcistico dei nostri tempi.
Oggi abbiamo chiuso l’appassionante parentesi di Bucarest, capitale di una nazione calcistica molto più attiva di quanto ci si possa immaginare. Siete pronti per la prossima puntata? Sarà il momento di Helsinki!
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