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EuroDerby, ep. 2: Nicosia

“Il popolo cipriota ha lanciato un forte messaggio, di stabilità, credibilità, e cambiamento” –Nicos Anastasiades, nella sua conferenza di presentazione da Presidente della Repubblica di Cipro, a Nicosia.


LO SCENARIO- Nicosia, capitale dell’isola di Cipro anche conosciuta con il nome Lefkosa e nata in seguito alla Guerra di Troia da popolazioni greche arrivate dal Peloponneso. Per un breve periodo della sua storia, la città deve sottostare alla Repubblica di Venezia, che da Repubblica Marinara è passata all’essere una delle potenze politiche e commerciali più grandi al mondo. La scoperta dell’America nel 1492, ed il conseguente spostamento dell’asse commerciale verso le tratte che portano dalla Penisola Iberica al Sud America, compresa la successiva conseguenza della tratta degli schiavi, fecero sì che Venezia perse il suo statuto di principale centro nel panorama dell’epoca. Fu così che pian piano i veneziani dovettero ritirarsi, perdendo svariati porti nel Mediterraneo, ed altrettanti territori nei Balcani. E’ così che Nicosia passò sotto il dominio bizantino, ricevendo dal polo turco una forte influenza architettonica e sociale, caratteristiche che sono rimaste anche al giorno d’oggi. La città è posta ai nostri giorni sull’esatto confine tra Cipro Nord e Cipro Sud, due realtà opposte a livello geografico, politico, sociale e religioso. Ora nella città esistono soltanto rari esemplari di “garitte” fuori uso, ovvero delle piccole costruzioni dove in passato sostavano le sentinelle della città; ciò non significa che si sia arrivati all’unità politica, tutt’altro. Al giorno d’oggi Nicosia rappresenta l’unica capitale al mondo ad essere ancora divisa da una Linea Verde, con tanto di milizie armate, fili spinati, e mura separatorie. Una “terra di nessuno“, gestita dalle Nazioni Unite, divide due realtà totalmente differenti: la meridionale ed antica Repubblica di Cipro, e l’autoproclamata Repubblica turca di Cipro, realtà nata nel 1974 ed attualmente riconosciuta dalla sola Turchia.


IL CALCIO- Il panorama calcistico di Nicosia è molto più ricco di quanto si possa credere, in un calcio contaminato da politica, religione e società. Come tanti tifosi ciprioti affermano con convinzione, essere tifosi di un tale club comporta una serie di comportamenti imprescindibili, abbracciando in toto la filosofia del popolo del club. E’ anche diffusa la convinzione del dovere trasmettere ai propri figli questa sorta di religione, per essere sicuri che il club amato sia sostenuto anche in periodi bui. Andiamo a scoprire le quattro società di Nicosia, che rappresentano una grandissima fetta del calcio sull’isola in generale.

In ordine cronologico è l’APOEL il primo club della capitale cipriota. Fondato nel 1926, trascorre poco tempo prima che i giallo-blu si affermino come grande realtà nel piccolo mondo del calcio a Cipro nella fetta cronologica tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Concettualmente, il club rappresenta il partito di destra presente sull’isola, in netta contrapposizione con gli acerrimi rivali dell’Omonia. Il club affronta un lungo periodo altalenante fino ai primi anni ’70, quando si affaccia alle Coppe Europee; è infatti il 1968 quando partecipa alle Coppa delle Coppe, ed il 1973 quando compie l’esordio nella Coppa dei Campioni. E’ l’ultimo decennio del XX secolo il più brillante per l’APOEL: vince 4 campionati, portando a termine anche il primo double da imbattuto nella storia del calcio cipriota. Ad oggi è la squadra più titolata di Cipro, con 26 titoli nazionali, 21 Coppe nazionali ed un’esperienza europea ineguagliabile per le realtà dell’isola. Il club vanta anche una vincente sezione pallavolistica, ed è stata in continuo contatto con personaggi calcistici provenienti da tutta Europa: numerosi sono stati infatti gli allenatori slavi e britannici.

L’Olympiakos Leukosias rappresenta il terzo club più vincente della storia del calcio cipriota, in seguito ad APOEL ed Omonia. Condivide ivide lo stadio con entrambi i club della città (Neo GSP), ma i colori sociali soltanto con il club di sinistra dell’Omonia. E’ tra il 1960 ed il 1970 che il club si impone a livello nazionale, vincendo di fatto tutti i titoli della propria storia, nonostante l’antica fondazione nel 1931. Storicamente, si creda che tutti i tigosi dell’Olympiakos Leukosias siano originari dell’interno delle mura veneziane della città.

L’Omonia Nicosia è il club in maggiore contrapposizione all’APOEL, sia per questioni di campo, ma soprattutto per questioni politiche. Sono numerose le cose da dire a riguardo di questo club, considerato anche oggi il più tifato su tutta l’isola, sia per la storia gloriosa del club, che per il calore dei tifosi sempre presenti allo stadio. Il simbolo del club è un trifoglio, che rappresenta totalmente l’ideologia di sinistra del club; il trifoglio simboleggia infatti la forza, la fatica e la perseveranza dei tifosi dissidenti, che si separarono in passato dall’APOEL. Storicamente la rosa del club è fortemente multietnica, simbolo tangibile della convinzione politica vicinissima al comunismo. Partendo dai presupposti storici del club, la convinzione da parte dei tifosi ha portato il club ad essere un vero e proprio baluardo di sinistra nell’intero panorama europeo.

Certamente meno gloriosa, ma non meno interessante, la storia del PAEEK. Il club venne originariamente fondato nel 1953, ma decise di cambiare sede, spostandosi da Kyrenia alla capitale Nicosia in seguito all’invasione turca di Cipro nel 1974. E’ questo l’anno in cui il club cambio i colori sociali, scegliendo il nero ed il bianco. Il primo rappresenta l’umore triste ed abbattuto per essere stati protagonisti di una diaspora che li ha costretti ad abbandonare la loro casa, mentre il secondo simboleggia la fiducia nel poter tornare un giorno in patria. Il PAEEK è l’unica squadra di Nicosia a non giocare nel Neo GSP, sfruttando un impianto molto più piccolo, anche a causa del poco seguito che il club ha nel centro di Cipro.

 


IL DERBY DI NICOSIA- E’ uno ed uno solo il derby supremo in quel di Nicosia, quello tra APOEL ed Omonia. Come in molte altre realtà cittadine, il derby rappresenta un mondo per più vasto del semplice campo da gioco. La rivalità tra i club corrisponde cronologicamente allo stesso giorno della fondazione dell’Omonia, separato dall’APOEL per merito di qualche membro della società a causa di un’avventata lettera inviata alla Federazione Calcio cipriota in merito a pesanti questioni politiche riguardanti il club. Il risultato vide una netta separazione, e negli anni la spaccatura tra i club è diventata sempre più grande ed insanabile, con l’APOEL particolarmente vicino alle ideologie di destra, e l’Omonia in perfetta corrispondenza con il comunismo, soprattutto a causa dei tifosi provenienti dal popolo della capitale. Le due squadra hanno sempre giocato nello stesso stadio, alternando il vecchio GSP al Makarios, fino ad arrivare all’odierno Neo GSP, costruito in corrispondenza della vecchia casa dei due club.


DIAMO I NUMERI- La prima partita tra i due club fu un’amichevole conclusa sul risultato di 2-0 a favore dell’APOEL. La partita venne arbitrata da un arbitro britannico, e a causa dell’enorme affluenza, dovette essere rimandata di qualche ora. Il primo incontro ufficiale invece, nel campionato cipriota, si concluse con un pareggio a reti inviolate. Ad oggi gli incotri tra le due compagini cittadini sono stati 174, con l’APOEL che ha trionfato in 67 occasioni, e l’Omonia in 55. La differenza non è moltissima, e nel giro di qualche anno l’Omonia potrebbe riprendersi la testa dell’eterna sfida, se dovessero cambiare i tempi, anche a causa dei molteplici scontri in ogni stagione calcistica.

Come in ogni rivalità cittadina, sono rari i casi di trasferimenti da una squadra all’altra. Uno dei più clamorosi, probabilmente per il fatto che il giocatore in questione ha vissuto per anni la storia del calcio cipriota, è il caso di Costantinos Makridesn. Con 76 presenze nella nazionale dell’isola di Cipro, il centrocampista centrale è cresciuto nelle giovanili dell’Apollon Limassol, per essere strappato in seguito dai giallo-blu della capitale. Dopo più di 100 presenze con l’APOEL, ed un anno al Metalurh, all’ultimo giorno di mercato del 2009 si trasferì tra mille controversie ai rivali dell’Omonia. Con loro collezionò circa 80 presenze, per poi tornare ancora una volta all’APOEL, senza però trovare il rispetto di prima. Si trasferì dunque di nuovo all’Apollon Limassol, sua vera patria.


SUGLI SPALTI- E’ sugli spalti che il derby di Cipro si incendia, spesso nel vero senso del termine. Le tifoserie sono opposte in tutto: da una parte l’APOEL, con ultras maestri di coreografie, e dall’altra l’Omonia, con sostenitori fanatici del pyro.

Lo schieramento di tifosi dell’APOEL si riconosce in un’idea politica fortemente di destra. Anche sulle mura antiche della città di Nicosia non è una novità trovare graffiti rappresentanti lo stemma del club associato a croci celtici o svastiche. L’APOEL crede fortemente nella possibilità di unire l’indipendente Cipro alla nazione della Grecia; calcisticamente questa soluzione venne sfiorata più e più volte, con la vittoria del campionato cipriota che portava alla qualificazione al campionato greco. Proprio l’APOEL fu l’unica squadra di Cipro ad assicurarsi la salvezza, ma la soluzione venne eliminata dopo un tempo breve. La tifoserie è guidata dagli Ultras APOEL, un gruppo fondato nel 1979 ed ancora molto rispettata al giorno d’oggi nell’ambiente calcistico ed ultras europeo. L’arancione nel mondo dei tifosi dell’APOEL è un colore ancora più importante del giallo-blu presente sullo stemma; la causa di questa scelta è piuttosto dubbia, ma da ormai 20 anni gli ultras ciprioti utilizzano proprio l’arancione come loro colore identificativo.

A differenza dell’Omonia, l’APOEL non ha amicizie internazionale di tifo. Bensì, i propri gemellaggi si limitano al confine cipriota, e sono strettamente legate a questioni ideologiche e politiche: Apollon Limassol e Anorthosis sono due club che sposano infatti la filosofia dei nnicosiani. Gli ultras dell’APOEL, ed il club in generale, ripudiano la vicinanza dei turchi sull’isola cipriota, e la bandiera greca svetta spesso nella loro curva.

Basta pensare alla filosofia esattamente opposta a quella dell’APOEL, e si trova quella dell’Omonia. Per i tifosi della squadra del popolo è forte il legame con la popolazione turca, rappresentata anche con l’esposizione di striscioni bilingue in occasioni di svariati derby. Questa filosofia da parte dei bianco-verdi ha causato diverse antipatie, piuttosto pesanti, all’interno del calcio di Cipro. Lo scontro con i rivali cittadini si è posto ad essere ancora più duro, e svariati club isolani hanno espressamente allontanato le ideologie dell’Omonia dal loro mondo. Fortissimo gesto quello di ospitare nella propria curva dei tifosi di derivazione turca, scelta che ha causato scontri fraudolenti nella città in occasione di uno dei derby più caldi della storia. Il tifo dell’Omonia è guidato dal Gate 9, gruppo ultras amico di Stand Liegi ed Hapoel Tel Aviv, società famose per la loro cultura antirazzista altrettanto in contrapposizioni con realtà belghe ed israeliane.

Anche in occasione di eventi diversi dall’ambito calcistico, ci sono stati scontri pesantissimi tra i tifosi delle due società. Guerriglie precedenti ad un derby di basket hanno infatti causato l’intervento dell’ONU, che ha riportato il fattaccio in una dichiarazione ad hoc per la scottante situazione di Cipro.


MOMENTI MEMORABILI- Proprio oggi, le due squadre si ritrovano in un momento molto particolare della loro storia, e della storia della leggendaria partita di Cipro. Infatti, la vittoria da parte dei bianco-verdi dell’Omonia manca da ben 20 partite, cifra tonda che fa rabbrividire la squadra del popolo, che non festeggia da più da 4 anni, e che vede il derby che avverrà tra 60 giorni come una colonna portante della loro storia. Perdere significherebbe inchinarsi ancora una volta all’APOEL, e come potete vedere dal video sottostante, non è una cosa ben accetta tra la gente dell’Omonia.

Tuttavia, non sono mancati i momenti felici per l’Omonia, che può vantare di aver vinto il derby con il risultato più largo, rifilando un memorabile 0-5 agli acerrimi rivali. La partità con più gol si disputò invece nel 1968 con la vittoria giallo-blu per 2-6. I bianco-verdi eguagliarono il record nel 1984, vincendo per 5-3.

Nel 2009 la partita venne addirittura annullata, ed il referto non viene contato nelle statistiche. Le motivazioni di questa clamorosa decisione da parte della Federazione Calcio cipriota, corrispondono con l’affissione di striscioni particolarmente pesanti e minatori dell’Omonia, oltre che infondate accuse da parte dell’APOEL ai rivali. Questo avvenimento viene ricordato come uno dei momenti più famosi dell’eterna sfida.


Con EuroDerby abbiamo imparato tanto a proposito del derby di Nicosia. Siete pronti per la prossima puntata? Appuntamento a venerdì prossimo, con Istanbul!

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