“La cosa più bella di Tokyo è McDonald’s. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald’s. La cosa più bella di Firenze è McDonald’s. A Pechino e a Mosca non c’è ancora niente di bello.” -Andy Warhol
LO SCENARIO- Mosca, capitale della nazione più vasta del globo, la gloriosa Federazione Russa, nonché metropoli più nordica e fredda dell’intero pianeta Terra. In meno di mille anni la città è passata dall’essere un insignificante insediamento di case in legno, ad un centro economico, politico e sociale tra i più importanti a livello mondiale. Mongoli, tatari, e molte altre popolazione misero la città in ginocchio nel corso deglia anni, ma forti scelte di politici e sovrani consentirono a Mosca di svilupparsi sempre di più, fino ad arrivare ai giorni d’oggi. E’ però al termine del XV secolo che la città si arricchì con ciò che oggi la rappresenta in pieno, tanto nella sua meravigliosità estetica quanto nella sua importanza politica: il Cremlino. Anche grazie a fattura architettonica italiana, Mosca diventa pian piano una vera e propria perla sulle sponde del fiume Moscova. E’ della metà del XVI la famosissima Cattedrale di S. Basilio, costruita sotto la gestione politica di Ivan il Terribile. Prima dell’invasione napoleonica, Pietro il Grande aveva spostato la capitale a S. Pietroburgo, non togliendo comunque lusso ed importanza alla città di Mosca. E’ proprio con l’arrivo di Napoleone che uno strategico incendio distrugge la città, che si riprenderà soltanto all’inizio del XX secolo, trasformandosi in un polo fortemente industriale e decisamente sovrappopolato. Siamo ormai nel periodo della Rivoluzione Russa, con l’occupazione del Cremlino da parte del popolo russo nel famoso Ottobre Rosso. Mosca riprende il suo stato di capitale con l’arrivo delle Guerre Mondiali, per decisone di Vladimir Lenin. Ormai città dominante dell’intera URSS, le truppe russe respinsero le truppe tedesche nel 1945, un avvenimento fondamentale per il termine dei conflitti. Rimasta comunista fino ad oggi, è una città più unica che rara, con industrie e fabbriche colossali che affiancano tutt’oggi miracolo estetici come la Piazza Rossa.
IL CALCIO- Sono addirittura cinque le squadre di calcio professionistiche di Mosca, eccole in ordine dalla più antica alla più recente: CSKA (1911), Spartak (1922), Dinamo (1923), Lokomotiv (1923) e Torpedo (1924). Moltissime le differenze e gli screzi sociali ed ideologici all’interno delle cinque compagini, fattori che causano derby infuocati e molto sentiti in tutta la popolazione moscovita.
Il CSKA (in passato conosciuto come SK CDKA o ancora OLLS) nacque da un’associazione sciistica negli anni in cui il calcio iniziava a spopolare in lungo e in largo nell’interezza dell’Europa. Molte rinominazioni nel corso del tempo hanno avvicinato il CSKA all’Armata Rossa, e non è un caso se oggi gli uomini in rosso-blu sono conosciuti come Armejcy, ovvero Uomini dell’esercito. Durante i tardi anni ’40 il CSKA ha conosciuto il suo primo periodo d’oro, per poi tornare a varie riprese ad essere un’importante squadra a livello europeo tra gli anni ’90 e ’00. Nel palmares della più antica squadra di Mosca risalta anche la Coppa UEFA vinta nel 2005.
Ancora più gloriosa la storia degli acerrimi rivali dello Spartak, conosciuti in patria anche con il nome di Narodnaja komanda (Squadra del popolo) o Mjaso (Carne), a causa dello storico sponsor di una ditta produttrice di carne in scatola. Il nome “Spartak”, caratteristico ed insolito, deriva dallo schiavo romano Spartaco, celebre per aver iniziato delle rivolte contro il potente per la ricerca della libertà. Lo Spartak Mosca è conosciuto nell’ambiente ultras come una delle società con i tifosi più calorosi in assoluto: in particolare, gli ultras dello Spartak ottennero rispetto nel periodo in cui la loro squadra venne retrocessa in seconda divisione, e non smisero di riempire regolarmente lo stadio nelle partite casalinghe. L’apoteosi dei bianco-rossi fu negli anni ’90, con lo scioglimento del campionato sovietico. L’attuale allenatore Massimo Carrera non è l’unico italiano ad essersi seduto sulla panchina dello Spartak: Nevio Scala lo aveva anticipato nella stagione 2003-04.
La Dinamo Mosca, i quali tempi d’oro sono ormai passati da decenni, è principalmente conosciuta per essere stata la squadra del leggendario portiere Lev Jasin, da molti considerato il migliore della storia nel suo ruolo. La società bianco-blu durante il corso degli anni ebbe dei vicini rapporti con la polizia segreta russa, la Ceka, una caratteristica che portò la Dinamo ad essere odiata da ogni altra tifoseria russa. Nel 2015-16, il club sfiora il fallimento, e retrocede per la prima volta nella seconda divisione del calcio russo, salvo poi tornare in Russian Premier League nella stagione seguente, seppur molto indebolita.
Gli Zeleznodorožniki, ovvero i Ferrovieri, nacquero come società sportiva che riuniva i migliori elementi tra i lavoratori delle ferrovie nazionali, come facilmente intuivile dal nome Lokomotiv. Per il periodo intermedio tra le due Guerre Mondiali, i rosso-verdi vennero gestiti totalmente dal ministero dei trasporti russo, in un legame simile a quello tra la Dinamo e la polizia. Il palmares, seppur rispettabile, è molto meno ricco rispetto a quello dei club rivali. Possiamo trovare due titoli di Campioni di Russia, altrettante Coppe dell’URSS, 7 Coppe di Russia e due semifinali di Coppa delle Coppe come highlights europei.
Fu Eduard Strel’cov a regalare alla gloriosa Torpedo la maggior parte dei suoi titoli, nei primi anni ’60. Rinominato “il Best russo“, l’attaccante vanta anche 25 reti con la maglia dell’URSS, venendo anche internato in un gulag per questioni politiche, nel bel mezzo della sua carriera. I bianco-neri erano un club molto rispettato all’interno del mondo calcistico russo, almeno fino a qualche tempo fa, quando iniziò un declino che ancora oggi non ha fine. Retrocessi in seconda divisione nel 2016, non riuscirono ad iscriversi al campionato, dovendo dunque scalare ulteriormente fino alla terza serie, mettendo la parola fine su una storia gloriosa.
IL DERBY DI MOSCA- Come abbiamo potuto scoprire, la città di Mosca vanta una quantità interessante di club professionistici, e come potete immaginare, parecchie sono le rivalità. In passato era la Dinamo Mosca ad incendiare i derby cittadini, e anche la Lokomotiv può vantare un seguito di tifosi importante; tuttavia, il vero derby cittadino è indubbiamente tra CSKA e Spartak, un match infuocato, in campo e sugli spalti. La partita tra la squadra dell’esercito e quella del popolo è sentitissima nell’intera nazione, con dei veri e propri schieramenti che spesso causano pesanti lotte hooligans. Il primo incontro tra le due squadre avvenne negli anni ’20, rimanendo tuttavia un derby cittadino non sentito quanto oggi. Il motivo? Semplice: l’esistenza del campionato sovietico aveva creato una grandissima rivalità calcistica tra le città di Mosca e Kiev, con lo Spartak e la Dinamo Kiev ad inscenare i più calorosi match. L’ultimo scontro importante tra i due schieramenti avvenne nella Champions League 2008, con gli ucraini che surclassarono i russi sul doppio scontro. Con la nascita e la crescita del campionato russo, tuttavia, il continuo conflitto di interessi nelle zone alte della classifica tra CSKA e Spartak ha fatto sì che si sviluppasse una fortissima rivalità tra società e tifoserie.
DIAMO I NUMERI- Lo scontro principale della Mosca calcistica corrisponde oltre che ad una sfida sociale e politica, anche ad una partita sempre molto tesa e tirata. Lo score aggiornato a questa stagione vede il CSKA vincente per 65 volte, con lo Spartak che supera i rivali con 67 vittorie. La partita è terminata in pareggio 36 volte, con il brasiliano Vagner Love a guidare la classifica marcatori di questa speciale sfida, con 9 reti. Dei dati statistici parlando di una presenza di ben 105.000 persone nello scontro del 1962, quando tra l’altro era ancora esistente il campionato sovietico. Nell’era dell Russian Premier League, il record di spettatori è di 70.000, raggiunto nel 2009.
SUGLI SPALTI- Tanto spettacolo sugli spalti in ogni appuntamento tra CSKA e Spartak. Le due tifoserie sono molto attive e rispettate all’interno di tutto il panorama mondiale, e se cercate uno spettacolo pirotecnico nelle curve, questo è il match ideale. Chi è ben informato sugli ultras europei saprà sicuramente dello spettacolo creato dai tifosi russi.
Ultimo avvenimento, ma certamente di una grande importanza, a Maribor per il primo match di Champions League che ha visto gli ultras dello Spartak protagonisti di disagi nella città slovena e di qualche “zingarata” nello stadio. In particolare, è virale un video che vede un razzo proveniente dal settore ospiti andare a sfiorare la testa dell’arbitro Aytekin. I tifosi del CKSA non sono ovviamente da meno nell’argomento “fumogeni”; per i rosso-blu il pyro è una vera religione, e spesso si creano coreografie davvero spettacolare grazie ad un lavoro encomiabile da parte degli ultras. Una grande particolarità degli ultras russi rispetto al panorama dei tifosi europei, è la tradizione di incontrarsi in boschi fuori dalla città per dare vita a delle guerriglie hooligans. La tradizione e la nomenclatura deriva dai costumi inglesi, che tipicamente lottano per le zone della città in scontri armati o a mani nude. La particolarità dei moscoviti di inscenare il tutto nei boschi, deriva anche e soprattutto dalle pesantissime sanzioni della polizia russa negli scontri cittadini del passato. Negli ultimi anni, vari politici Russi hanno cambiato idea nei confronti degli hooligans, vedendo il movimento come una cosa positiva, e fortemente legato alla propria nazione. Dunque, non c’è da soprendersi se la Federazione calsitica russa abbia pensato di proporre la costruzione di arene antistanti lo stadio per far combattere gli ultras in vista di Russia 2018. Un’idea quantomeno malsana, ma che deriva da un passato di scontri di tifosi calcistici molto, forse troppo, calorosi. L’importanza delle due tifoserie si può notare anche dalla quantità di fanbase associate ai tifosi dei due club; entrambe le curve hanno amicizie e rivalità in giro per l’Europa. Famosa la triade ortodossa che si è creata tra Spartak, Olympiakos e Stella Rossa, una questione prettamente religiosa che tocca anche questioni sociali nella fervente città di Mosca. Anche il Lech Poznan ha propri esponenti nel mondo Spartak, probabilmente per antiche questioni politiche che vedono il popolo polacco in contrasto con le armate russe, rappresentate dal CSKA.
Nemmeno il bisogno di immaginarlo, e ci ritroviamo subito il Partizan schierato con i rosso-blu di Mosca, con l’eterna contrapposizione ai rivali cittadini di Belgrado della Crvena Zvezda, derby di cui ovviamente parleremo nei prossimi appuntamenti di questa rubrica. Tuttavia, in generale il CKSA sposa l’idea della Lokomotiv Mosca di non avere alleati nel tifo, avendo di base un grandissimo seguito, e probabilmente essendo in grado di poter sbrigare le proprie questioni ultras nell’individuale. Nel video sottostante potete vedere dall’interno la situazione nel mondo ultras russo, organizzatissimo e con vere e proprie gerarchie.
MOMENTI MEMORABILI- Momento topico nella storia di questo derby è indubbiamente lo scontro del 1990, che vide i Mjaso trionfare sul CSKA con il risultato di 5-4. Purtroppo per lo spettacolo di questa sfida, bisogna ammettere che non molto spesso le due squadre si sono date battaglia nelle zone alte della classifica: ovviamente questo non significa che i due club non siano vincenti, piuttosto, gli anni d’oro delle due compagini sembrano arrivare a ritmo alternato, lasciando il doppio derby stagionale come unica possibilità di imporsi sui rivali.
Insieme siamo andati nelle viscere del derby di Mosca, tra Spartak e CSKA. Siete pronti per la prossima puntata? Appuntamento a venerdì prossimo, con Nicosia!
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