Iniziano tra poche ore i campionati europei U21, una finestra sempre interessante per scoprire nuovi talenti e per vedere splendere dei veri diamanti grezzi. La Spagna, campione in carica, dovrà sudare sette camicie per riconfermarsi in vetta alla rassegna continentale data la quantità di possibili candidate al titolo. Se Inghilterra, Olanda e Portogallo danno solo qualche pensiero, è la Francia la squadra più temuta per via dell’enorme profondità di rosa e dell’abbondanza qualitativa in tutti i reparti con calciatori già piuttosto rodati come Aouar.
Storicamente, i transalpini hanno spesso avuto ottime squadre vincendo, tuttavia, soltanto nell’edizione del 1988 in cui spiccavano nomi del calibro di Laurent Blanc ed Eric Cantona. La nazionale francese è riuscita a trovare posto sul podio in altre tre edizioni centrando un argento e due bronzi perdendo in semifinale sempre con i futuri campioni europei U21. Dapprima fu la Repubblica Ceca 2002, quella di Milan Baros e Petr Cech, poi l’Olanda del 2006, con Huntelaar capocannoniere dell’edizione, e infine la Spagna che ha saputo annichilire il Bleu di Ripoll per 4-1 con un grandissimo Fabian Ruiz.
Mai come in questa edizione, forse, la Francia parte sopra a tutti con un pool di 4-5 squadre che possono soltanto sperare in un passo falso dei transalpini. Oltre alle già citate (e intriganti) Inghilterra, Olanda e Portogallo, appaiono all’orizzonte Germania e Italia con i teutonici infarciti di tanti calciatori che hanno a malapena assaggiato la Bundesliga e gli Azzurrini che hanno SI delle ottime individualità, ma la cui forza è più in un collettivo ‘fratello’ di quello che lo stesso CT Nicolato ha portato in semifinale negli scorsi mondiali U20.
La squadra U21 della Francia può contare su nomi di assoluto spessore. Konaté ha già giocato una semifinale di Champions, Camavinga è un mediano sulla bocca di tutti e Jules Koundé è ormai una certezza per il Siviglia, campione in Europa League e tra le migliori 16 in questa Champions League. Importante anche la scelta tra i pali con Alban Lafont alla sesta stagione da titolare e Meslier che bene sta figurando in Premier League con il Leeds. In avanti, Ikoné è la stella insieme a Edouard, ma occhio alla creatività di Gouiri. Oltre a calciatori in piena rampa di lancio, i transalpini possono contare sulle motivazioni di Guendouzi, chiamato a riscattare un periodo difficile dopo aver grandi ipotesi sul suo futuro. Nonostante Aouar non parta per un problema dell’ultimo minuto, la linea mediana può contare su Tchouameni che tanto bene sta facendo con la maglia del Monaco. Seppur con caratteristiche più conservative, il classe 2000 può ricoprire anche il ruolo di mezzala.
Il girone con Danimarca, Russia e Islanda appare più che alla portata dei francesi che più di tutto devono temere sé stessi. La vera difficoltà per questa squadra sarà canalizzare le individualità in termini di efficacia. Al momento, questa selezione U21 ha tutto da perdere e non è un pericolo da sottovalutare. L’uscita prematura dagli scorsi mondiali U20 contro gli Stati Uniti dopo aver dominato il girone dell’ottimo Mali aveva stupito tutti: per quanto di quella squadra ci siano soltanto cinque elementi in rosa attualmente, il livello tecnico complessivo si è ulteriormente alzato incrementando anche le aspettative.
Domani sera, esordio contro la Danimarca alle 21. Vincere convincendo è il primo passo che deve compiere la grande favorita di questo torneo.