Calcio estero

Euro 2024, le finali indimenticabili

Spagna per il record, Inghilterra per la storia. La finale di Euro 2024 mette di fronte la squadra più bella contro quella più efficace. La nazionale di De La Fuente insegue il quarto titolo, che significherebbe issarsi in cima nella classifica assoluta delle nazionali vincitori della competizione. Il calcio di Sua Maestà, invece, dopo aver solo sfiorato il successo nel 2021, è a caccia del suo primo successo della storia nella competizione. Berlino ospiterà la finale di un Campionato Europeo, chiudendo il “triplete” dopo la finale Olimpica del 1936, quella mondiale del 2006 (entrambe vinte dall’Italia). Ma quali sono le finali indimenticabili?

Finali 1988 e 1992: l’Olanda e la favola Danimarca

La Germania ha ospitato una finale entrata nella storia del calcio nel 1988 quando Olanda e URSS si giocarono il titolo continentale. La nazionale olandese vince il primo e sinora unico trofeo, imponendosi 2-0. La partita entrerà nella storia per l’iconico gol del raddoppio messo a segno da Marco Van Basten al 54’ (l’1-0 era stato firmato da Gullit al 32’). Le immagini sono impresse nella memoria degli appassionati sugli “anta” e reperibili ovunque: Van Basten riceve palla da Muhren e calcia al volo da posizione angolatissima a incrociare, sul secondo palo. Ne scaturisce senza dubbio il gol più bello nella storia di una finale.
Memorabile l’edizione del 1992. Finale Danimarca – Germania. Solo il paese delle favole poteva raccontare una storia di calcio del genere. I danesi, non dovevano neanche esserci. Sostituiscono la Jugoslavia e arrivano in finale, vincendola con i gol di John Jensen e Kim Vilfort, che in finale gioca la partita più difficile della sua vita. La figlia è malata di leucemia, e la vita gli regala la gioia e il dolore più grande in pochi giorni. Suo il gol che consegna la Coppa alla Danimarca, in tempo per regalare un’ultima gioia a Line.

2000 e 2004 la tragedia greca di Italia e Portogallo

Il XXI secolo regala una delle finali più emozionanti e crudeli della storia dei campionati europei. Nel 2000 La Francia Campione del Mondo cerca il bis europeo, l’Italia arriva in finale contro ogni pronostico. E sino al 93’ gli azzurri sono in vantaggio, gol di Delvecchio. Ci pensa Wiltord, a pochi secondi dalla fine a indirizzare la partita ai supplementari dove vige la regola del “golden gol”. In poche parole, chi segna vince. Regola già sperimentata nella edizione del 1996, vinta dalla Germania. La palla giusta arriva sui piedi di Trezeguet, uno che in area di rigore non perdona. Blues campioni d’Europa.
Nel 2004 si assiste ad una tragedia greca… per il Portogallo. I lusitani aprono e chiudono il proprio campionato perdendo con la Grecia all’esordio e in finale. L’uomo del destino si chiama Charisteas che al 57’ gela le speranze di una nazione intera, pronta a festeggiare il primo trofeo della storia, sollevato invece dalla nazionale di Otto Rehhagel capace di vincere contro i padroni di casa. È l’ultima grande outsider in grado di imporsi.

 

Pasquale Luigi Pellicone

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