Il Portogallo di Cristiano Ronaldo è pronto all’esordio. La sua nazionale va a caccia della seconda affermazione in un campionato europeo, dopo la straordinaria e sorprendente cavalcata del 2016 in Francia. Nessun effetto sorpresa, questa volta, ma la consapevolezza di poter puntare in alto. Difficile, del resto, non identificare nel Portogallo una squadra con la qualità e la forza necessaria per arrivare sino in fondo al torneo e vincere.
Euro 2024, The last dance di Cristiano Ronaldo
Euro 2024, con ogni probabilità, sarà l’ultimo giro di ballo di Cristiano Ronaldo nel salotto del grandissimo calcio. L’ex calciatore di Real Madrid, Manchester United e Juventus, al netto del trasferimento in Arabia Saudita, non ha dimenticato la via della rete. L’ha trovata, due volte, contro l’Irlanda, nell’ultima sfida prima di un torneo che affronterà come recordman assoluto. Con 206 presenze accumulate dal 2003, ha più partite giocate di chiunque con una nazionale nella storia del calcio. Fra poche ore, diventerà anche il giocatore che ha partecipato a più Campionati Europei: sarà il sesto, dopo quelli del 2004, 2008, 2012, 2016 e 2021. La doppietta contro l’Irlanda ha cancellato anche i residui dubbi su un Cristiano Ronaldo andato a svernare in Arabia. È vero che il campionato, a quelle latitudini, è meno competitivo ma numeri alla mano le sue capacità realizzative non sono state intaccate. Il biglietto da visita di 42 gol segnati in altrettante partite in questa stagione con l’Al-Nassr, è sufficiente per dimostrare al mondo intero che a 39 anni è ancora capace di far gol. Fra l’altro la sua presenza è la classica ciliegina sulla torta.
Cristiano Ronaldo, l’arma in più del Portogallo
Cristiano Ronaldo potrà essere in grado di spostare gli equilibri, ma forse per la prima volta da quando indossa la maglia della nazionale, il Portogallo non è legato alle sue straordinarie performance. L’attaccante è un “lusso” in una squadra che si è lasciata alle spalle un percorso netto nelle qualificazioni. 10 vittorie in altrettante partite, 36 gol fatti, 2 subiti, miglior attacco e miglior difesa. Martinez, che deve farsi perdonare tutti i fallimenti con il Belgio, ha una squadra apparentemente senza punti deboli. Nel 4-2-3-1 disegnato dal commissario tecnico, lì davanti, oltre CR7 c’è una batteria di giocatori offensivi niente male: Leao, Bernando Silva e Bruno Fernandes. In difesa, coppia centrale formata dall’inossidabile Pepe e Ruben Dias, con due treni come Nuno Mendes e Joao Cancelo sulle fasce. In mezzo al campo, governo e lotta sono garantiti da Vitinha e Palhinha. Per la serie: provate a batterli.