Calcio

Euro 2024, la Svizzera ai raggi X

L’Italia si gioca il passaggio agli ottavi di finale contro la Svizzera in una condizione nuova, da sfavorita: la nazionale elvetica non ha la meglio sugli azzurri dal secolo scorso. Era il primo maggio del 1993 quando la squadra di Arrigo Sacchi perse 1-0. Allora, erano qualificazioni ai mondiali (quelli del 1994) e la situazione era rimediabile. Questa è una sfida senza un domani che, almeno sulla carta, sorride alla nazionale di Murat Yakin.

La Svizzera ai raggi X

Forse, anche senza forse considerando gli ultimi risultati in campo internazionale è la Svizzera più forte di sempre. Murat Yakin non è l’artefice di un miracolo sportivo ma un CT in grado di valorizzare un gruppo che ha un gioco molto moderno, fatto di compiti più che di moduli. Obiettivo di Yakin è occupare spazi di campo lasciandone vuoti altri da riempire con inserimenti senza palla. L’idea di base invece è di controllare la gara, ma senza il possesso esasperato del pallone, piuttosto inaridendo le fonti di gioco avversario per provare a sorprenderlo. Difesa a tre che diventa a cinque con Xhaka a fungere da metronomo in mezzo al campo. Sugli esterni, occhio ad Aebischer, che nelle prime partite si è più comportato da regista aggiunto. Sebbene dirottato sulla fascia con licenza di accentrarsi e fungere da centrocampista aggiunto come l’altra vecchia conoscenza del calcio italiano Ricardo Rodriguez.

La chiave: non lasciare spazi vuoti da riempire

Svizzera - Germania Euro 2024 Svizzera - Germania Euro 2024
Immagine | Ansa

Il centrocampo azzurro non vivrà un pomeriggio semplice, dovendo leggere e contenere le iniziative di Freuler e Schar, abili a trovare soluzioni nel traffico, favoriti anche dal movimento del trio offensivo che torna indietro per cercare di creare il famoso spazio da riempire. La ricetta per arginarli? Pressing alto ed evitare che Jorginho sia preso in mezzo. Se deve far correre il pallone, è ancora un top. Se deve rincorrere gli avversari, come ha insegnato la sfida con la Spagna, va in difficoltà. L’Italia, almeno quella vista finora, non ha la forza né la presenza fisica per riuscire a tenere una intensità tale per tutti i 90’ (o anche 120’ di gioco) ma ha gli uomini che possono mettere a nudo i difetti di una squadra che soffre l’essere attaccata alle spalle dei due esterni alti e a volte non legge quando e come coprire campo alle spalle. Anche i due centrali soffrono il gioco aereo e i cross lunghi sul secondo palo. Insomma, i punti deboli, esattamente come i pregi, sono leggibili. Se l’Italia fa l’Italia, può farcela.

 

Pasquale Luigi Pellicone

Recent Posts

Bologna, Italiano rinnova: sulla panchina rossoblù fino a giugno 2027

Il tecnico: “Col Bologna tanti traguardi ancora da raggiungere. Ci rivediamo a luglio, più carichi…

2 ore ago

Milan, Tare vuole Allegri in panchina: accelerata del neo ds per arrivare al tecnico livornese

Quale sarà l'allenatore che raccoglierà il testimone di Sérgio Conceição sulla panchina del Milan? Il…

3 ore ago

Juventus, un gioiellino del Real Madrid per rinforzare l’attacco: i ‘Blancos’ aprono al prestito

Alla Juventus piace un giovane talento brasiliano di soli 18 anni attualmente in forza al…

3 ore ago

Milan, Tare pensa ad una vecchia conoscenza della Serie A: sul piatto l’opzione Chiesa dal Liverpool

Igli Tare, il neo direttore sportivo del Milan, è già all'opera per costruire una squadra…

4 ore ago

Conference League, Chelsea da record: ha vinto tutto il vincibile

Il Chelsea nella storia. La vittoria in Conference League (4-1 al Betis Siviglia in rimonta)…

5 ore ago

Heysel, 40 anni dopo: una tragedia che ha cambiato il calcio

La strage dell’Heysel, 40 anni dopo:  il 29 maggio 1985 rappresenta una delle pagine più…

6 ore ago