Calcio

Euro 2024, il biscotto è servito: quanti precedenti nel calcio

Euro 2024, il biscotto è servito. Romania e Slovacchia avevano bisogno di un pareggio per passare a braccetto agli ottavi di finale senza correre rischi. Il Portogallo aveva bisogno di riposare ed era già certo del passaggio del girone da prima classificata mentre alla Georgia serviva una vittoria. E così è stato: nel gergo calcistico, un bel “biscotto” un risultato confezionato a dovere per garantire vantaggio a entrambi. Non è una novità, la storia del calcio ne è piena, con casi molto più lampanti.

Romania - Slovacchia Euro 2024 biscottoRomania - Slovacchia Euro 2024 biscotto
Immagine | Ansa

Biscotti scandinavi e sudamericani

I “biscotti” più saporiti, confezionati senza neanche provare un briciolo di vergogna, sono due e risalgono all’Europeo del 2004 e al Mondiale del 1978. Nella prima occasione, Svezia e Danimarca hanno bisogno di un 2-2 per passare il turno ai danni dell’Italia. E la sfida si chiude esattamente così. Ancora più scandaloso quanto accade ai mondiali in Argentina nel 1978. La nazionale di casa rischia di non chiudere in testa al proprio girone e quindi di non disputare la finale. Serve almeno un 4-0 per essere certi della qualificazione. E arriva un punteggio tennistico: 6-0 contro il Perù che schiera in porta Ramon Quiroga, estremo difensore di origini argentine. A pensare male si fa peccato, però ci si azzecca spesso. Come nel 1990, quando l’Argentina è ancora protagonista, come la Romania. 1-1 nella terza giornata del girone e ai danni dell’URSS e tutti agli ottavi di finale. Passa alla storia anche il patto di “non aggressione” di Gijon del 1982. Protagonista ancora la Germania Ovest che aveva perso contro l’Algeria per 4-1 e dopo il gol di vantaggio si ferma per non intralciare l’Austria che a sua volta si era accomodata per subire l’unico “golletto” che non ne compromette la qualificazione.

L’alternativa: il biscotto calcolato

Esiste anche l’alternativa alla… ricetta: è il biscotto calcolato. Risultati sospetti ma che lasciano aperta la porta del dubbio o della convenienza. È il caso del derby fra le due Germanie dei mondiali del 1974. La Est batte la Ovest che con quella sconfitta (0-1) evita di incrociare Brasile, Argentina e Olanda, pescando Polonia, Svezia e Jugoslavia. Nell’edizione del 1998 il Brasile, certo del primo posto, preferisce lasciar riposare i titolari: se ne giova la Norvegia, che vince 1-2. La Croazia non si gioca il primo posto con l’Argentina nella stessa edizione, per evitare di incrociare l’Inghilterra agli ottavi. Anche Italia e Messico, nel 2002, se le danno di santa ragione prima che arrivi la notizia del vantaggio dell’Ecuador sulla Croazia. Certe del passaggio del turno, le due squadre smettono praticamente di giocare.

Pasquale Luigi Pellicone

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