Dopo l’incredibile Mondiale in Nuova Zelanda del 2015 vinto dall’Under 20, è quasi lapalissiano dire che la Serbia è sotto gli occhi di tutti. Diversi di quei ragazzi (11 su 23) compongono l’ossatura della rosa che in Polonia non parte favoritissima, essendo nel girone con Spagna Portogallo e Macedonia, ma che ha voglia di stupire e abituare a grandi sfide quei ragazzi che in un futuro non troppo lontano saranno artefici della rinascita del calcio serbo, visto che anche la nazionale maggiore, guidata da Muslim, è sulla buona strada per andare a Russia 2018.
Restando in tema allenatori, a raccogliere in eredità la qualificazione conseguita sotto gli ordini di Tomislav Sivic (secondo posto nel girone dell’Italia, quindi spareggio vinto contro la Norvegia con un 2-1 complessivo fra andata e ritorno) c’è Nenad Lalatovic, che i tifosi sampdoriani ricorderanno non troppo felicemente essendo sulla panchina del Vojvodina durante quel preliminare di Europa League datato estate 2015. Le pochissime partite a disposizione per prepararsi e l’assenza pesante del laziale Sergej Milikovic-Savic, che ha deciso di comune accordo con la società di restare a disposizione della società capitolina per il ritiro estivo, non sono segnali gratificanti, ma in casa Serbia c’è fiducia sui propri talenti.
Il 4-3-3 di base esalta le doti tecniche di un po’ tutti gli interpreti: il tridente Zivkovic-Cavric-Djurdjevic (ma c’è Ozegovic in ballottaggio con l’ex palermitano) è indubbiamente il reparto maggiormente collaudato, con due esterni molto rapidi ed estrosi e una classica punta moderna che sa attaccare la profondità. A centrocampo c’è da cambiare qualche strategia, ma è abbastanza probabile che Nemanja Maksimovic, appena acquistato dal Valencia dopo quasi 3 anni di “esilio” in Kazakistan con l’Astana, vada in cabina di regia. Accanto a lui, il “red” Marko Grujic, che ha avuto pochissimo spazio in Premier League ma che sogna la rivalsa anche grazie a questo torneo. per il vice Milinkovic c’è ancora un ampio ballottaggio, con anche il granata Sasa Lukic a disposizione nonostante non sia la sua posizione più abituale. L’altra soluzione possibile è piazzare Mijat Gacinovic sulla trequarti, trasformando il modulo in un vero e proprio 4-2-3-1. In difesa invece la coppia Gajic-Antonov sulle corsie esterne ormai più che inossidabile (28 presenze in due), mentre al centro Vujadin Jovanovic, di proprietà dello Zenit ma nell’ultima stagione a Bordeaux assieme al già citato Gajic, farà coppia col roccioso Milos Vejkovic, bravo a impostare e protagonista di una discreta stagione da titolare con la maglia del Werder Brema. In porta, infine, l’altro Milinkovic-Savic, appena acquistato dal Torino.
Le maggiori perplessità messe in luce sono il poco affiatamento, dovuto al cambio di allenatore, e la complessità del girone, dove sono già presenti due possibili pretendenti alla vittoria finale. Però la voglia dei campioncini del 2015 e il tasso tecnico di tutto rispetto sono elementi da tenere sempre in considerazione. Non ci resta che aspettare sabato pomeriggio, quando in quel di Bydgoszcz contro il Portogallo partirà la spedizione. Le altre due partite, contro Macedonia e Spagna, sono nella medesima città il 20 e 23 giugno.
PORTIERI:
Filip Manojlovic (CRVENA ZVEZDA)
Djordje Nikolic (BASEL)
Vanja Milinkovic-Savic (LECHIA GDANSK)
DIFENSORI:
Milan Gajic (BORDEAUX)
Nemanja Antonov (GRASSHOPPER)
Nikola Milenkovic (PARTIZAN)
Milos Vejkovic (WERDER BREMA)
Radovan Pankov (URAL)
Miroslav Bogosavac (CUKARICKI)
Vukasin Jovanovic (BORDEAUX)
Aleksandar Filipovic (VOZDOVAC)
CENTROCAMPISTI
Nemanja Maksimovic (ASTANA)
Mijat Gacinovic (EINTRACHT FRAKFURT)
Marko Grujic (LIVERPOOL)
Andrija Zivkovic (BENFICA)
Dejan Meleg (VOJVODINA)
Sasa Lukic (TORINO)
ATTACCANTI
Ognjen Ozegovic (CUKARICKI)
Uros Djurdjevic (PARTIZAN)
Aleksandar Cavric (SLOVAN BRATISLAVA)
Nemanja Radonjic (CUKARICKI).
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