L’Europeo si è concluso con un verdetto difficilmente pronosticabile: il Portogallo, privo della sua stella, ha trionfato contro la Francia, padrona di casa. La rassegna continentale, però, ci ha mostrato tante storie da raccontare ai posteri. Il torneo ha consacrato nell’elite del calcio mondiale alcuni grandi giocatori che, ad Euro 2016, hanno dato ulteriore prova della loro maturità. Noi di Footbola abbiamo scelto il nostro undici ideale della competizione: ovviamente non era possibile fare tutti contenti, crediamo però che gli interpreti del nostro Best XI siano stati i più costanti nell’arco della competizione.
Antonio Conte sarebbe orgoglioso di noi: il modulo della nostra formazione sarà infatti il 3-5-2. E’ doveroso dire che non tutti i giocatori, nella realtà, giocano nel ruolo nel quale li abbiamo schierati: per esempio, la difesa a tre ci costringerebbe a non utilizzare i terzini (e li troverete all’interno dell’articolo) ma ovviamente è impossibile trovare un modulo che soddisfi tutte le posizioni.
DIFESA – A proteggere i pali della nostra porta ci sarà niente meno che il portiere che ha vinto la competizione: Rui Patricio. Il guardiano lusitano è stato spesso decisivo nei successi della sua nazionale che, eccezion fatta per la debacle contro l’Ungheria, ha sempre dimostrato di possedere una solida difesa. Non è casuale infatti che anche il nostro reparto arretrato sia composto da due portoghesi, a dimostrazione di quanto sia stata attenta la retroguardia della selezione allenata da Fernando Santos: Raphael Guerreiro e Pepe.
Il primo, terzino del Borussia Dortmund, è stato un moto perpetuo in tutte le gare: bravo in fase d’impostazione di gioco e nei cross, si è dimostrato decisivo anche nella propria metà del campo con delle diagonali importanti (su tutte, quella in finale). Il madridista, invece, ha mostrato un lato di sé ad oggi sconosciuto: l’eleganza, sia nei contrasti che nell’uscire palla al piede dall’area. Quest’ultimo fondamentale, però, ha visto eccellere il nostro difensore centrale/libero, Leonardo Bonucci. Lo juventino è stato il miglior giocatore della selezione azzurra e con la sua visione di gioco ha dimostrato di essere un assistman letale anche sessanta metri lontano dalla porta (citofonare al Belgio per ulteriori conferme). Il ragazzo si è allenato con Pirlo, si vede.
CENTROCAMPO – La linea mediana è stata quella che ci ha creato più problemi: sarebbero stati tanti i giocatori da premiare ma alcuni di questi sono dovuti restare fuori dalla Best XI, per motivi di ordine matematico. A guidare il nostro centrocampo c’è il faro della Polonia (e da pochi giorni anche del PSG), Krychowiak. Al polacco abbiamo affidato il compito di tessere le trame della nostra manovra, consentendo alle nostre mezz’ali di inserirsi come meglio sanno fare: Sanches e Ramsey, oltre ad avere una tecnica di base invidiabile, sono abilissimi a comprendere le trame offensive della squadra e a farsi trovare sempre nella migliore posizione possibile.
Con un centrocampo piuttosto votato all’attacco, l’equilibrio di Giaccherini (che spero ci perdonerà per averlo messo a destra) è la chiave per tenere unita la squadra: l’europeo che ha fatto il giocatore del Sunderland è stato semplicemente sensazionale. Ha dimostrato una grande intelligenza tattica che gli ha permesso di rubare un numero incredibile di palloni. Sulla corsia di sinistra, spazio alla fantasia con Dimitri Payet: per il francese Euro 2016 è stata la competizione che lo ha consacrato, ancora di più delle ultime due splendide stagioni (una con l’Olympique Marsiglia e l’altra con il West Ham). Giocate di classe e gol di livello assoluto, prima di cedere lo scettro a Griezmann è stato lui l’MVP dei gironi di Euro 2016.
ATTACCO – I centravanti che compongono la nostra formazione sono tanto eclettici, quanto interscambiabili. Griezmann si è lentamente acceso durante la competizione fino ad arrivare ad ardere totalmente (non a caso è stato eletto miglior giocatore di Euro 2016); Bale era un uomo in missione e ce l’ha fatta. il Galles è andato oltre le più rosee aspettative arrivando in semifinale e arrendendosi a coloro i quali sarebbero diventati i campioni in carica. L’agilità del francese e la (pre)potenza fisica del gallese restano un mix perfetto per scardinare anche le difese più resistenti. Non ce ne vorrà Ronaldo, ma negare un posto in formazione a uno di questi due era quanto mai impossibile.
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