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Esperienza, talento e tante delusioni: cosa può dare Jovetic all’Hertha Berlino

Se c’è un giocatore che avrebbe potuto dare tantissimo alla Serie A, quello è senza dubbio Stevan Jovetic: prima o seconda punta rapida, tecnicamente fortissima, con un fiuto del gol da attaccante vero e un talento apparentemente sconfinato, Jo-Jo sembrava pronto a conquistare il mondo del calcio. Il tempo, tuttavia, non gli ha dato ragione, e il trasferimento all’Hertha Berlino rappresenterà quasi sicuramente la sua ultima opportunità nel calcio che conta.

Dalla Serbia alla Serie A, nel segno del talento e delle aspettative

Eppure, il classe 1989 ha avuto tante opportunità per brillare: già nel 2008, dopotutto, si parlava di lui come di un potenziale fuoriclasse, capace di cambiare la partita con una sola giocata. Per questo motivo, il Sun lo aveva inserito nella lista dei 20 talenti più interessanti al mondo e i principali top club d’Europa avevano cominciato a seguirlo con grandissima attenzione: ad assicurarsi le sue prestazioni fu però la Fiorentina, con Corvino che convinse il Partizan con un’offerta da 8 milioni di euro.

La prima stagione italiana fu piuttosto complicata, ma, una volta abituatosi ad un calcio molto più tattico rispetto a quello serbo, Jo-Jo ritornò a fare la differenza, prima che il primo gravissimo infortunio della sua carriera non lo mettesse fuori gioco per addirittura un’intera stagione: una volta tornato in campo, tuttavia, Jovetic dimostrò a tutto il mondo del calcio le sue immense qualità, tanto da realizzare ben 27 gol e 8 assist in due stagioni.

Le delusioni con Manchester City e Inter

Numeri da grande attaccante con un ancor più grande potenziale, che convinsero il Manchester City ad investire quasi 30 milioni di euro per portarlo in Inghilterra e rinforzare ulteriormente un attacco composto già da Aguero, Dzeko e Negredo. I due anni inglesi non furono purtroppo all’altezza delle aspettative: Jovetic giocò poco, complice una serie lunghissima di infortuni che lo tennero fuori per più di 30 partite, e quindi i Citizens decisero di cederlo all’Inter. A Milano le cose sembrarono andare meglio, ma l’arrivo di De Boer lo fece finire ai margini della rosa nerazzurra, tanto che ad appena un anno e mezzo dal suo arrivo, nell’inverno del 2017, Jo-Jo finì in prestito al Siviglia.

La rinascita in Spagna e la chiamata del Monaco

In Spagna, finalmente, Jovetic sembrò ritrovare quella continuità che gli mancava dai tempi della Fiorentina, tanto che in appena 6 mesi giocò 24 partite, realizzando 7 gol e 5 assist. Numeri che, però, non convinsero appieno il club andaluso, che decise di non riscattarlo: l’Inter quindi lo rimise sul mercato, e ad acquistarlo fu il Monaco, alla ricerca di qualcuno che potesse anche in minima parte sostituire Kylian Mbappé, diventato il secondo calciatore più costoso della storia del calcio dopo il suo trasferimento al PSG.

Stevan Jovetic ha passato le sue ultime 4 stagioni proprio nel club monegasco, giocando quasi sempre a buonissimi livelli ma venendo limitato da un numero abnorme di infortuni, che gli hanno fatto saltare quasi 90 partite in 4 anni. Un numero semplicemente folle, quasi surreale, che ci fa capire quanto sia stata sfortunata la carriera di Jovetic, che, pur potendo contare su un talento da primissimo della classe, ha dovuto subire una delusione dietro l’altra.

L’ultima (forse) avventura di Stevan Jovetic

Il trasferimento all’Hertha, però, potrebbe rappresentare una “rinascita” per l’ex prodigio del calcio montenegrino: il club berlinese, infatti, è dalla scorsa stagione alla disperata ricerca di un punto di riferimento capace di trascinare la squadra con la sua personalità, la sua esperienza e soprattutto le sue giocate. La “quasi retrocessione” dello scorso anno ha messo in mostra tutti i limiti di una squadra che, pur potendo contare su una rosa di alto livello, non è ancora diventata pienamente consapevole delle proprie qualità. In un reparto offensivo composto da Lukebakio, Cordoba e Piatek, Jovetic andrà a svolgere il ruolo di jolly capace di svariare su tutto il fronte offensivo, garantendo qualità e imprevedibilità.

“Ho imparato a non pormi troppi obiettivi in ​​anticipo, ma affrontare le sfide di un nuovo club passo dopo passo, partita dopo partita” ha dichiarato Jo-Jo subito dopo aver firmato il contratto che lo legherà all’Hertha per i prossimi tre anni. Tre anni che, forse, saranno gli ultimi di una carriera che sarebbe potuta essere straordinariamente ricca di trofei e che, invece, ha regalato più delusioni che gioie.

Federico Zamboni

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