La strada verso l’Europeo del 2020 è ancora lunga: ancora due soste nazionali da aspettare prima di conoscere le prime 20 delle 24 squadre totali che si qualificheranno alla fase finale. Tra queste sono ancora in corsa alcune possibili esordienti, nazionali che non sono mai entrate in un tabellone di un Europeo: da assolute novità ad alcune sorprese in negativo, ecco le squadre in corsa per la prima storica qualificazione a questo torneo.
Una delle nazionali che a sorpresa non ha mai partecipato ad alcuna fase finale è la Finlandia. Nella sua storia ha disputato solo due edizioni delle Olimpiadi, con il massimo risultato raggiunto del quarto posto nel 1936, anno della sua ultima apparizione. Mai arrivata a un Mondiale o a un Europeo, sarebbe una delle esordienti d’élite, vista la sua ottima tradizione sportiva che le permette di essere la tredicesima nazione più titolata della storia delle Olimpiadi. Al momento le sue possibilità, nonostante la sconfitta contro l’Italia, rimangono alte ma saranno fondamentali i due prossimi scontri diretti contro Bosnia e Armenia.
Vada come vada nel girone dell’Italia si qualificherà una delle esordienti assolute del prossimo europeo. Perché alle spalle della Finlandia c’è incredibilmente in corsa anche l’Armenia, più quotata rispetto alla Bosnia che sarebbe sì anch’essa un’esordiente, ma che al momento è da tenere più per l’aritmetica che per le effettive speranze di rimonta. Sarebbe una prima assoluta quella di Euro 2020 per l’Armenia ma non per gli armeni: perché calciatori di quella nazione hanno disputato Europei e Mondiali sotto la bandiera dell’Unione Sovietica o della Comunità degli Stati Indipendenti. La nazionale vera e propria dell’Armenia ha cominciato a disputare le proprie qualificazioni Uefa nel cammino verso Euro 1996, senza mai superare il girone preliminare. Le probabilità di qualificazione dipenderanno tantissimo dallo scontro diretto in Finlandia del prossimo ottobre.
Anche qui si tratta di una nazionale giovane, nata dopo le vicende che hanno sconvolto la geopolitica negli anni ’90. La nazionale della Macedonia del Nord, già nota come Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, così come l’Armenia ha cominciato a partecipare alle qualificazioni dal pre di Euro 1996 ma senza mai arrivare a una fase finale di un grande torneo. I macedoni però in passato sono stati convocati dalla nazionale jugoslava. In questo girone la Macedonia del Nord ha ancora delle chance di qualificazione ma dovrà superare sia Austria che Slovenia, distanti rispettivamente 2 e 3 punti a 4 giornate dal termine con entrambi gli scontri diretti di ritorno da giocare, per strappare uno dei 20 pass garantiti da questi gironi.
La federazione calcistica di Israele appartiene all’Uefa dal 1994 e non si è mai qualificata ad alcun torneo seguendo le qualificazioni europee. La sua unica partecipazione a una grande rassegna è quella del Mondiale del 1970, arrivata tramite qualificazioni AFC, ossia quelle asiatiche. Dal 1974 al 1994 Israele non era membro di nessuna confederazione e per questo non ha potuto disputare Mondiali, né Europei o Coppa d’Asia. Inserito nello stesso girone della Macedonia del Nord, si ritrova a 3 punti dalla qualificazione, ma con altrettante squadre da dover superare in un tesissimo finale di girone.
Se alcune delle possibili esordienti di questo europeo sono appartenute a nazioni non più esistenti, il Kosovo ha il primato di appartenenza a più nazioni nella sua storia. I kosovari sono appartenuti prima alla Jugoslavia, poi alla Serbia Montenegro e infine alla Serbia. Si tratta del primo torneo di qualificazione a un Europeo dopo quello fatto per il Mondiale del 2018. Il Kosovo è in corsa con la Repubblica Ceca per il secondo posto alle spalle dell’Inghilterra: con tre giornate ancora da giocare solo un punto avvantaggia al momento i cechi, che giocheranno anche lo scontro diretto decisivo in casa il prossimo 14 novembre.
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