Il difensore della squadra di Marza ci ha raccontato la sua esperienza fino a questo momento nella competizione: ecco le sue parole
Tra le squadre che sono riuscite a lasciare il segno nella prima parte di questa edizione della Kings League Italia, una in particolare ha saputo catturare l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori: i TRM del presidente Marza. Sotto la guida tecnica di Marco Bertoni, il club ha chiuso la regular season in vetta alla classifica, centrando non solo l’accesso diretto alle semifinali, ma anche una storica qualificazione alla Kings World Cup Clubs in programma a Parigi. Determinante, in questo percorso, è stato il contributo di Thomas Salvaterra, difensore classe 2001 e autentico trascinatore, autore di prestazioni solide e reti pesanti. Ai nostri microfoni, il numero 13 ha raccontato il cammino della squadra e le emozioni che lo accompagnano verso le prossime sfide.
In pochi avrebbero scommesso sui TRM al primo posto dopo le 11 giornate della regular season. Eppure, come racconta Salvaterra, l’ambizione non è mai mancata: “Da subito si è formato un gruppo molto importante di giocatori tecnici e dotati di una spiccata intelligenza calcistica e rapidità mentale. Quindi ho sempre pensato che si potesse fare bene”.
Nonostante qualche passaggio a vuoto durante il cammino, la squadra ha reagito compatta, anche nei momenti difficili: “Avendo perso qualche punto per strada c’è stato un momento in cui non è dipeso solo da noi. Con l’aiuto di tutti e soprattutto con il supporto di Alessio Marcone (che si è infortunato al legamento crociato e al menisco nella settima giornata contro i Boomers, ndr), però, siamo riusciti a dare sempre tutto e a vincere la regular season”.
Ora il focus è già rivolto alla fase decisiva: “È stato emozionante vincere questa prima parte, adesso mancano gli ultimi due scalini da salire per diventare campioni. Non sarà facile, ma dobbiamo farci trovare pronti”.
Alla domanda su quale sia l’avversaria più temibile verso la corsa al titolo, Salvaterra ha risposto con sicurezza: “Non c’è una squadra che temo più di altre: siamo noi quelli da battere. Dobbiamo avere paura solo di noi stessi. Abbiamo l’obbligo di scendere in campo con l’atteggiamento giusto. Se giochiamo come sappiamo fare siamo i più forti, come abbiamo dimostrato nella regular season”.
Determinante nel gruppo TRM è stata anche la figura di Ciccio Caputo, ex Empoli e Sassuolo, che Salvaterra non ha esitato a lodare: “Chi mi ha sorpreso di più è sicuramente lui. È una persona d’oro, non ci critica mai, ci incita sempre ed è anche grazie a lui se noi Draft stiamo rendendo così tanto. È un onore giocare con una leggenda di questo calibro”.
Un riconoscimento che ha esteso anche ad altri compagni: “Oltre a lui mi ha stupito Alessio Marcone, che adesso purtroppo è infortunato, ma anche altri Draft come Scanferlato, Rossoni e Muscas si sono rivelati molto forti”.
Non è mancata una riflessione sul caso Antonio Orteca, che ha lasciato gli Stallions per il poco spazio avuto a disposizione: “Anche noi abbiamo dei Draft che hanno fatto pochi minuti, però penso che per giocare bisogna dimostrare di meritarselo”.
E a proposito dell’idea di Orteca di limitare il numero delle Wild Card a una per squadra, il difensore dei TRM ha risposto: “È una competizione creata per mettere in risalto noi giovani ‘sconosciuti’, quindi magari si può pensare di ridurre il numero delle Wild Card, però è sempre stato così e ci si adatta. Se noi Draft vogliamo giocare dobbiamo lavorare sodo”.
Il traguardo della Kings World Cup Clubs per Salvaterra rappresenta molto più di una semplice partecipazione: “Al fischio finale dell’ultima partita sono scoppiato in lacrime. Era un sogno raggiungere questi obiettivi. Noi Draft abbiamo fatto tanti sacrifici per arrivare fino a dove siamo adesso, e ora dobbiamo dare l’anima”.
Il difensore non ha poi nascosto l’entusiasmo per un risultato che ha un sapore speciale: “È emozionante aver raggiunto un traguardo storico come la qualificazione alla Kings World Cup, soprattutto perché ci siamo riusciti con un presidente che ha segnato zero rigori (ride, ndr). Speriamo di riuscire a realizzare il sogno di vincere”.
Guardando avanti, il difensore dei TRM non si pone limiti: “Come prima cosa mi piacerebbe vincere prima lo split italiano e poi la Kings World Cup. Sarebbe veramente il massimo. Per quanto riguarda i miei obiettivi personali, mi piacerebbe essere convocato nella Nazionale di Kings League”.
E se dovesse arrivare una chiamata dal calcio professionistico? “La Kings League mi dà tanto e per ora mi ha dato più emozioni rispetto al calcio a 11 – ha risposto –. Però se mi chiamasse una squadra di Serie B o Serie C ci penserei sicuramente”.
Ora i TRM tornano al lavoro, con la consapevolezza di avere una chance concreta per scrivere una pagina storica della Kings League. E con un Thomas Salvaterra così motivato, tutto sembra possibile.
Il tecnico italiano ritroverà Pellegrini, suo ex allenatore e mentore, nella finale di Conference League…
Al Franchi finisce 2-2: non basta la doppietta di Gosens. In finale ci va il…
Una serata indimenticabile è stata quella vissuta da Reggie Walsh, il giovane talento del Chelsea,…
Lorenzo Pellegrini, il capitano giallorosso e uno dei pilastri della squadra, ha dovuto interrompere la…
Dušan Vlahović, attaccante della Juventus, ha recentemente partecipato a un incontro con i giovani tifosi…
Leonardo Bonucci, uno dei difensori più emblematici del calcio italiano, ha intrapreso un'entusiasmante nuova avventura…