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ESCLUSIVA – Intervista a Francesco Puntoriere, giovane talento della Virtus Entella

Nella giornata di oggi abbiamo avuto l’opportunità di fare due chiacchiere con Francesco Puntoriere, giovane talento di proprietà della Virtus Entella, che grazie ad una fenomenale stagione con la Primavera della squadra di Chiavari è riuscito ad esordire addirittura in prima squadra, nella partita contro la Salernitana giocata l’1 marzo. La rubrica Futurbola quest’oggi, dunque, vi presenta questo giovane talento. Di seguito una breve descrizione tecnica del ragazzo, e più sotto l’intervista rilasciata da Francesco Puntoriere in esclusiva per Footbola.

Nato nel 1998, ed originario della Calabria, Francesco Puntoriere è un’ala sinistra, spesso però adattato da punta centrale o sull’altro fronte dell’attacco. La Virtus Entella lo ha acquistato dall Reggina al termine della scorsa stagione, e lui non ha aspettato a mettersi in mostra agli occhi di tutti, compresi quelli di parecchi emissari di importanti club di Serie A. Fa ormai parte dei convocati fissi della nazionale italiana U18, e in questa stagione nella categoria Primavera ha messo a segno addirittura 13 gol e 2 assist in 25 partite giocate. Dotato di una tecnica già evidente nonostante la giovanissima età, quest’anno è riuscito ad aggiungere al suo gioco anche una certa costanza che era forse mancata ai tempi della Reggina. Il tocco palla è davvero da evidenziare, ed anche le doti balistiche non sono da meno. L’abilità di agire in vari ruoli dell’attacco, inoltre, conferma un’intelligenza tattica niente male, fattore importante in un calcio che al giorno d’oggi richiede l’abilità di agire sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Andiamo ora a dare un’occhiata alle sue parole, nell’intervista sottostante.

-Ad inizio stagione, nell’ambiente di Chiavari, ti saresti aspettato di arrivare così presto alla prima squadra ed al calcio professionistico?

Non mi sarei immaginato di arrivare così presto alla prima squadra, esordire a Salerno è stata un emozione veramente speciale per me.

-Cosa ricordi del tuo sviluppo calcistico, e anche della vita dei tutti i giorni, del passato in Calabria?

È cambiato tutto rispetto alla vita in Calabria, qui è tutto un altro mondo. Penso che a Reggio sia migliorato sia come giocatore che come uomo, è una città che mi ha dato molto e mi ha fatto crescere.

-Nel calcio è importante mantenere un obbiettivo, un sogno, una prospettiva per continuare la carriera e forse non avere nostalgia di casa: sei d’accordo? Quali sono i tuoi di sogni?

Sì, certo nella vita bisogna avere una sogno ed inseguirlo giorno dopo giorno, anche con dei piccoli sacrifici, come quello di stare lontani da casa. La nostalgia si fa sentire all’inizio, ma andando avanti giorno dopo giorno non ci pensi più, perché sai che un giorno magari questa tua passione potrà diventare il tuo lavoro. Il mio sogno è di giocare a calcio per la vita, e direi che mi sto impegnando parecchio per riuscirci.

-Parliamo della nazionale: ti ricordi la prima volta in assoluto che hai indossato la maglia azzurra? Che emozioni hai provato e che emozioni provi ora nell’under 18?

È stata un emozione veramente bella. Indossare la maglia della nazionale è una cosa che non capita tutti i giorni. Sono stato e sono attualmente felicissimo di poterlo fare e di averlo già fatto, per me significa moltissimo.

-Hai ancora i contatti con i classici amichetti con cui giocavi per strada da bambino? Che ti dicono?

Si ancora mi chiamano, mi scrivono spesso per sapere come sta andando e cosa sto facendo. Sono contento che anche con questa lontananza non si siano scordati di me, come io non mi sono scordato di loro.

-Qual’è il segreto della Virtus Entella e dei suoi settori giovanili? Come fa a competere con realtà molto più grandi? 

Il club punta molto sui giovani, li fa maturare in tutti i sensi, li fa crescere sia tecnicamente che tatticamente fino a portarli ad affrontare realtà importanti del calcio italiano a livello giovanile con la consapevolezza di essere ad un buon livello. Spesso poi si decide di portare i giovani in prima squadra, come è successo a me.

– Il calcio estero ti attira? Qual’é il tuo campionato preferito in assoluto? Ed in Italia per chi tifi?

Si il calcio estero mi attira molto, su questo non ci piove. Mi piacerebbe andare a giocare un giorno in Inghilterra: la Premier League è combattuta e mi piace moltissimo. In Italia sono un tifoso del Milan fin da quando ero piccolissimo.

-Ed il tuo idolo?

Il mio idolo è Marco Reus, ormai bandiera del Borussia Dortmund.

-Come va con la scuola?

Quest’anno la scuola non l’ho frequentata per motivi vari, il calcio ha preso tantissimo mio tempo. Tuttavia l’anno prossimo penso che tornerò a frequentarla.

– Domanda un po diversa: qual’è la giornata tipo di Francesco Puntoriere durante la stagione calcistica?

È una giornata normalissima: la mattina si va all’allenamento e si pranza, o con la squadra o con gli amici. Il pomeriggio o svolgo altre attività al centro allenamenti o faccio una semplicissima passeggiata con i miei amici.

– Ala o centravanti, dove preferisci agire?

Il mio ruolo naturale è l’ala, tuttavia questa stagione ho giocato da centrale facendo anche bene. Sono convinto di poter giocare in varie posizioni, mi adatto bene in tutti i ruoli.

– I tuoi genitori seguono il calcio? Ti hanno introdotto loro a questo mondo?

Diciamo che è partito tutto da me: vidi un piccolo manifesto appeso nel mio paese e decisi di andare nella squadretta della mia città. Una volta passato alla Reggina, quando ero più grande, anche mio padre ha iniziato a seguirmi.

-C’è della musica particolare che ti piace o che ascolti nel prepartita?

Di musica ne ascolto davvero tanta, ma non ci sono artisti o generi che preferisco. Vario molto!

Si ringrazia Francesco Puntoriere per la disponibilità data a fare questa intervista, ed in generale anche lo staff della Virtus Entella per averci permesso di fare due chiacchiere con il ragazzo. A Puntoriere, da parte nostra, va il migliore augurio per una carriera brillante, che siamo certissimi avverrà se continuerà su questi ritmi. Un’altro talento cristallino sta nascendo nel calcio italiano, nella speranza che un giorno possa arrivare nel calcio ai massimi livelli.

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