Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Edoardo Bianchi, scintillante talento della difesa di Juventus e nazionale italiana U17. Reduce dall’esperienza in Azerbaijan per gli Europei di categoria, ci ha raccontato la sua visione di calcio, l’esperienza nelle giovanili e le aspettative per il futuro. Ma prima dell’intervista, vediamo chi è davvero questo giocatore.
Nato il 30 aprile 1999, Edoardo Bianchi cresce calcisticamente come difensore centrale, ed a questa giovanissima età ha già un’intelligenza tattica comune a pochi giocatori. Vanta già più di 20 presenze con la maglia della nazionale U17, tant’è che ne è anche capitano, così come è capitano della Juventus, squadra alla quale Edo si è aggregato nella stagione 2013-14, lasciando così le giovanili della Roma. Molto serio e diligente come atteggiamento in campo e fuori, può essere già considerato dai suoi compagni come un vero e proprio pilastro della squadra, ed è un ottimo rappresentante di un progetto molto ambizioso come quello bianconero. In Azerbaijan le cose non sono andate come di programma, ma nonostante l’eliminazione ai gironi, Edoardo Bianchi ha sempre portato a termine prestazioni positive: gli Europei sono stati un ottima occasione per mettersi in mostra al mondo, ed il difensore di certo non ha fallito questa chance. Ecco ora l’intervista fatta ad uno dei migliori prospetti mondiali classe 1999.
Osservandoti abbiamo sempre visto che giochi da difensore centrale, ma sappiamo che in passato hai agito anche da terzino. Dove preferisci piazzarti in campo?
Da laterale destro ho giocato un anno in nazionale U16, per esigenza del mister Zoratto. Con il mister Del Canto e anche con la maglia della Juventus ho sempre fatto il centrale, e preferisco decisamente giocare lì, sia in una difesa a quattro che in una difesa a tre.
Rappresentare una squadra come la Juventus è sicuramente un onore per te e per i tuoi compagni. Senti già un senso di appartenenza al progetto bianconero?
Sicuramente essere il capitano della Juventus è al contempo un grande onore ed una grande responsabilità. Far parte di questa società riempie tutti noi di orgoglio, e abbiamo ovviamente la consapevolezza di vestire ogni weekend una maglia gloriosa e conosciuta in tutto il mondo!
Passiamo al capitolo nazionale. Che effetto fa pensare di essersi potuti confrontare con i migliori giocatori della tua categoria, negli Europei U17?
Quella dell’Azerbaijan è stata un’emozione molto grande, così come confrontarsi con giocatori di assoluto valore, che in parte già conoscevo per averli incontrati precedentemente sia con le altre categorie della nazionale che con i club. Il rammarico c’è, perchè pur essendo capitati in un girone molto duro sono certo che avevamo le capacità per arrivare fino in fondo. I 45 minuti sbagliati con la Spagna ci sono costati carissimi.
Nella nostra selezione e nelle altre nazionali, ci sono giocatori che hanno grandi prospetti? E tu che obbiettivi hai per i prossimi anni?
Per quanto riguarda gli avversari sono rimasto molto colpito da 3 portoghesi: Domingos Quina, Josè Gomes e Diogo Dalot, ma mi sento di dire che in generale all’Europeo c’erano parecchi giocatori che faranno parlare di loro. Tra i miei compagni di squadra non posso citare qualcuno e lasciare fuori altri perchè sarebbe un grande torto, ma credo che in molti avranno la possibilità di calcare palcoscenici di livello. Gli auguro di potersi confrontare nelle categorie maggiori almeno una volta. Per quanto riguarda me, mi trovo in uno dei club più importanti al mondo, e di sicuro rimarrò qui altri 3 anni, ma spero di poter restare anche per più tempo. Non ho particolari obbiettivi, voglio solo diventare un professionista, che sia qui o altrove.
La primavera della Juventus è nelle final-eight. Conosci i giocatori? Secondo te possono raggiungere la finale?
Nel settore giovanili si stringono molte amicizie e personalmente li conosco tutti molto bene. Sono un gruppo fortissimo, e senza dubbio attrezzato per la vittoria finale. Io glielo auguro con tutto il cuore.
Te la senti di sbilanciarti in un pronostico riguardante gli Europei della nazionale maggiore?
Credo che questa non sia la nazionale più forte degli ultimi anni, senza dubbio. Tuttavia sono un gruppo molto solido, e Conte è uno molto attento ad ogni dettaglio. Perciò in fondo in fondo sono abbastanza ottimista, e se si dovesse riuscire a passare il girone poi incontrare l’Italia sarà molto scomodo per chiunque.
Chiudiamo chiedendoti di dirci il tuo idolo, del passato o del presente.
Nel passato ho imparato l’arte del difendere innamorandomi di Paolo Maldini e Fabio Cannavaro. In generale però non ho idoli, men che meno nel calcio moderno, anche se apprezzo tantissimo Sergio Ramos e Thiago Silva.
Si ringrazia di cuore Edoardo Bianchi, capitano della Juventus e della nazionale italiana U17 per la gentile e disponibile collaborazione. A lui vanno i nostri migliori auguri per un brillante futuro nel mondo del calcio!
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