Antonio Conte alla vigilia aveva detto sul conto di Christian Eriksen: “Vedo troppa ansia, poca serenità. Da parte nostra c’è grande serenità, il giocatore vuole mettersi a disposizione: siamo sereni”. Le critiche riservate al non pieno utilizzo del campione danese in queste prime settimane, evidentemente, non avevano fatto troppo piacere al tecnico salentino, convinto di dover riservare un inserimento graduale al danese nei meccanismi di squadra.
L’ex Tottenham, ad ogni modo, stasera ha risposto ampiamente sul campo, giocando un’ottima gara in quel di Razgrad contro il Ludogorets, battuto per 2-0 sul proprio campo nell’andata dei Sedicesimi di finale. In campo per la prima volta per tutto l’arco del match, ha fatto soprattutto registrare il primo acuto in maglia interista grazie all’intelligente sponda portata in dote da un Lukaku appena subentrato al posto di un Lautaro ammonito e costretto quindi al forfait al ritorno di giovedì prossimo in quanto diffidato. Sul tiro del 24 nerazzurro, a dire il vero, non è stato perfetto il portiere avversario Iliev, ma questo a Golazo– così lo aveva soprannominato Pochettino a Londra- importerà relativamente,
La prova dello stesso Eriksen, ad ogni modo, è stata molto più del semplice battesimo nel tabellino dei marcatori della Beneamata. L’ultimo arrivato in casa nerazzurra è infatti parso parecchio a suo agio nei meccanismi di squadra, andando in crescendo con il passare dei minuti nonostante la condizione fisica non appaia ancora completamente soddisfacente al 100%. È forse curioso sottolineare come il gol sia arrivato forse tramite il meno efficace dei tre tentativi provati nel corso del secondo tempo, visto che ben più interessanti erano parsi i tiri scagliati in altre due circostanze. Nella prima (63′) era stato bravissimo l’estremo difensore bulgaro, mentre la sorte non lo aveva assistito al 73′ quando il bel tentativo al volo andava a infrangersi sulla traversa. Nel mezzo era arrivata la rete, precisamente dopo settantuno minuti effettivi di gioco.
Da segnalare peraltro come dopo il gol del momentaneo 0-1 Christian Eriksen sia stato spostato qualche metro in avanti per via del passaggio al 4-3-1-2, reso fattibile dall’ingresso di Barella e dall’uscito di un Moses nel complesso positivo nonostante qualche pausa. Poco prima del triplice fischio è arrivato il raddoppio di Lukaku, siglato su rigore dopo revisione al Var per un tocco di mano sfuggito allo spagnolo Carlos del Cerro Grande.
L’Inter, nel mentre, può dirsi discretamente soddisfatta della prova effettuata, al netto di un avversario che si è dimostrato potenzialmente in grado di creare qualche patema d’animo nel primo tempo. Tra una settimana a quest’ora sarà di nuovo Europa League a San Siro: partire con un vantaggio considerevole a tre giorni dal big match contro la Juventus non è certo prospettiva sgradita.