L’Eredivisie è stata definitivamente sospesa dopo la decisione della KNVB nella giornata di venerdì 24: la presa di posizione ha lasciato con l’amaro in bocca tante società ed in particolare coloro che erano in piena lotta per la promozione, per il titolo di campione d’Olanda e per l’accesso all’Europa League. I ricorsi in tribunale e alla UEFA saranno molteplici: andiamo ad analizzare le grandi scontente dei Paesi Bassi.
L’EREDIVISIE DELLE DELUSE: UTRECHT PENALIZZATO, AZ BEFFATO. CAMBUUR E DE GRAAFSCHAP RESTANO IN EERSTE DIVISIE
Dopo quasi un mese di stop forzato e con il governo olandese che aveva posticipato la ripresa delle attività sportive al 1° di settembre, era inevitabile giungere alla chiusura anticipata dell’Eredivisie. La KNVB ha così deciso di non assegnare il titolo, di non far retrocedere nessuna formazione e di confermare in Europa le formazioni meglio posizionate secondo l’ultima classifica valida prima dell’interruzione. Questa presa di posizione ha portato a diversi scontri, soprattutto da parte di quelle società che si sono viste penalizzate maggiormente da questa chiusura.
In primis troviamo l’Utrecht che vede svanire la possibilità di accedere all’Europa League con l’ultimo posto valido assegnato al Willem II. Gli uomini di Van den Brom si sentono scippati di un traguardo che era quasi nelle loro mani: i biancorossi, infatti, erano giunti in finale di KNVB Beker contro il Feyenoord e il successo avrebbe permesso di strappare il pass per i campi internazionali. L’occasione è svanita con l’annullamento della coppa nazionale, vanificando così il percorso intrapreso dalla società. In Eredivisie, invece, il discorso è diverso: il Willem II si è posizionato davanti all’Utrecht con 3 lunghezze di vantaggio, ma con una gara in più. A parità di gare e con un punteggio identico, i Tricolores sarebbero stati sorpassati per una differenza reti inferiore rispetto ai rivali che avevano così tutte le carte in regola per tornare in Europa. L’ingiustizia è stata mal digerita dal club che farà ricordo in tutte le sedi opportune, compresa la UEFA.
Altra insoddisfatta è l’AZ Alkmaar, in grado di contendere il titolo di campione d’Olanda all’armata di Ten Hag: dopo la debacle di Feyenoord e Psv, gli uomini di Slot sono stati gli unici in grado di dar fastidio all’Ajax, vincendo anche i due scontri diretti. Alla chiusura dell’Eredivisie, le due formazioni erano in testa a pari punti con gli ajacidi avanti grazie alla differenza reti maggiore rispetto ai rivali. Dopo il secondo titolo centrato nella stagione 2008-2009, l’AZ era tornato finalmente a lotta per qualcosa di importante, dopo qualche anno di anonimato: undici anni dopo, tutta la popolazione di Alkmaar assaporava la possibilità di tornare sul tetto più alto d’Olanda. Purtroppo, la pandemia, ha vanificato questo sogno garantendo, però, l’accesso ai preliminari di Champions League.
Infine troviamo altre due grandi deluse: il Cambuur e il De Graafschap. Le due compagini erano, rispettivamente, prima e seconda in Eerste Divisie con un discreto e sicuro vantaggio dalla terza posizione. Senza retrocessione, le due società si sono ritrovate con un pugno di mosche in mano, non potendo accedere a quell’Eredivisie che si stavano conquistando, a suon di risultati, sul campo. Il Volendam era in piena corsa per il secondo posto, ma i biancocelesti, più attrezzati al grande salto, vantavano 7 lunghezze di vantaggio e una migliore differenza reti che avrebbe fatto la differenza in un arrivo a pari punti.
Cambuur, De Graafschap e Utrecht hanno protestato in maniera accesa dichiarando ridicole le decisioni prese: c’è chi ha descritto questo periodo, il più brutto della storia del calcio olandese. Le società hanno già promesso di agire per vie legali per rimediare al torto subito, ma probabilmente non ci saranno cambiamenti nelle decisioni o, al massimo, verrà concesso un contributo economico per rimediare ad una parte delle perdite. Non ci si poteva attendere situazione diversa: queste decisioni lasciano sempre una scia di scontenti. L’Eredivisie si riaprirà il 1° ottobre, ma le polemiche saranno le vere protagonista di questi mesi estivi senza calcio.