Si avvicina sempre di più lo start dell’Eredivisie 2016-2017. Come ogni anno le favorite per il primato restano le 3 big di rito: Psv, Ajax e Feyenoord. Non possiamo escludere l’intromissione di qualche sorpresa o outsiders che dir si voglia: Az, Vitesse e Heracles possono dire la loro e togliere punti importanti alle predestinate, impegnate su 3 fronti, tra cui Champions e Europa League che prosciugano le energie. Con un giusto rendimento, le carte in tavola potrebbero cambiare velocemente.
Psv: i campioni d’Olanda si presentano con il favore dei pronostici per un altra vittoria in Eredivisie. Gli uomini di Cocu vogliono mettere in bacheca il terzo titolo consecutivo, facendo dimenticare il predominio dell’Ajax. Il club di Eindhoven deve migliorarsi anche in Champions, dopo l’eliminazione agli ottavi contro l’Atletico di Madrid. I biancorossi sono usciti a testa alta, ma quest’anno ambiscono a spingersi oltre. Questo desiderio potrebbe togliere concentrazione e continuità in campionato. La scalata può essere compromessa, nonostante la permanenza dei pezzi pregiati. L’ultimo ad aver rinnovato è il bomber De Jong, 26 reti e seconda posizione nella classifica cannonieri della scorsa competizione. Sulla linea di centrocampo Guardado, Pereiro, Leemans e Hendrix assicurano alta qualità sia in fase di interdizione, impostazione, velocità e fantasia. Zoet è la sicurezza tra i pali e Arias, Willems, Moreno e Isimat-Mirin garantiscono solidità difensiva con spinta sulle fasce. Ogni parte del campo è ben coperta con sostituti che possono subentrare senza far mancare qualità ed intensità. Il Psv resta l’armata da battere, ma i troppi impegni potrebbero far distrarre anche le menti più attente e concentrate.
Ajax: la grande delusa della scorsa Eredivisie; la formazione capace di buttare via il titolo all’ultima giornata pareggiando contro la penultima in classifica. De Boer ha salutato i suoi giocatori dopo 6 anni di onorato servizio e ora sta a Bosz risollevarne le sorti. Tra le mani avrà una rosa competitiva che ha perso solamente Milik, accasatosi al Napoli per 30 mln di euro (25 mln + 5 di bonus). L’imperativo è chiaro: imporsi nuovamente in campionato e qualificarsi per la fase a gironi di Champions. Per ora l’andata del preliminare è terminata sull’1-1 contro un club abbordabile come il PAOK. In Grecia il delicato ritorno che potrebbe indirizzare già la stagione dei lancieri. In patria, il club di Amsterdam, resta estremamente all’avanguardia con i grandi talenti rimasti alla base: Klaassen guiderà ancora il centrocampo con le sue incursioni e suggerimenti per gli attaccanti. El Ghazi, Younes e Muric avranno l’arduo compito di far dimenticare Milik e i suoi 22 centri del passato torneo. Nella linea mediana, oltre Klaassen, saranno presenti la forza di Gudelj, l’esplosività di Bazoer e il vizio del gol di Schone. Tra i pali l’altro nazionale Oranje Cillessen. A sua protezione un muro composto da Veltman, Van de Beek, Djks e Riedewald che ripartono dalle 21 reti subite in un solo campionato, media molto bassa per l’Eredivisie. Le carte per vincere ci sono tutte, il testa a testa con il Psv è d’obbligo anche per farsi perdonare dai tifosi.
Feyenoord: il ruolo da terzo incomodo lo detiene ancora una volta il Feyenoord, terza forza del torneo con tutte le potenzialità per poter ambire al titolo finale. Alla linea di partenza non ha nulla in meno degli avversari, ma l’unico tassello che è sempre mancato è la continuità: la formazione di Rotterdam non ha la concentrazione per poter reggere sotto pressione 34 gare. Le energie divise su 3 fronti hanno spesso prosciugato le forze portando i biancorossi a crollare al giro di boa, per poi riprendersi nelle fasi finali del campionato e centrare il 3° posto. Anche qui i cambiamenti della rosa sono ben pochi: resta il leader Kuyt, goleador e assistman di razza. A dare una mano al reparto offensivo spicca Kramer con 14 reti e 4 assist. Gli esterni sono Elia, ex Juevntus, e il turco Basacikoglu che potranno regalare superiorità numerica con le loro scorribande sulla fascia. A centrocampo il perno è Vilhena che, nonostante le numerose offerte, è rimasto fedelmente al suo posto insieme a Toornstra, destro che gonfia spesso la rete, e El Ahmadi. La difesa farà ancora affidamento su Botteghin, Van Beek (corteggiato dalla Fiorentina), Kongolo e Karsdrop. Da tenere sott’occhio la punta Fernandes, giovane del vivaio promosso in prima squadra. Se la concentrazione rimarrà alta, il Feyenoord potrà dire la sua in un’Eredivisie che sembra disegnata per due.
Come già riportato nel paragrafo precedente, l’Eredivisie sembra essere una corsa a due, massimo a tre che non lascia spazio a nuovi membri: una sorta di circolo chiuso dove serve l’invito per poter partecipare. Proprio quando appare tutto scritto può saltar fuori una sorpresa che, in sordina, ha la capacità di scompigliare ogni piano. La prima della lista è l’Az Alkmaar, tornata tra le grandi dopo diversi anni d’anonimato. I biancorossi possono vantare un solido centrocampo con la capacità di vedere facilmente la porta come Henriksen, Rienstra e Van Overeem. In avanti Jahanbakhsh viene confermata come punta di peso, dopo l’ottima stagione passata. Tra i nuovi arrivati l’attaccante Weghorst, esploso dopo l’ottima annata dell’Heracles e acquistato durante l’ultima sessione di mercato. In difesa il leader è Vlaar. Tanti nomi che uniti insieme possono creare un grosso ostacolo alle insaziabili big. Subito dopo è il turno del Vitesse, club altalenante in rendimento. I gialloneri partono sempre a rilento per poi crollare al giro di boa. Il girone di ritorno viene sempre giocato ad alti livelli e questo permette alla rosa di partecipare sempre ai playoff per la qualificazione in Europa League. Con la giusta continuità si potrebbe puntare più in alto, spodenstando qualche “grande” dal podio. Per rafforzare la rosa è stato acquistato Van Wolfswinkel, centrocampista 27enne del Betis. Il peso dell’attacco verrà sostenuto dal collaudato tandem Rashica-Qazaishvili autori di 18 reti complessive nella scorsa Eredivisie. Da non sottovalutare il talento di Leerdam e K’ashia per una difesa che dovrà funzionare meglio che in passato. Pochi nomi, ma buoni, per poter essere d’intralcio ai soliti noti. Infine ci attendiamo la conferma dell’Heracles dopo la qualificazione ai preliminari di Europa League. I bianconeri erano dati per spacciati la scorsa stagione, tra le formazioni che avrebbero lottato per la salvezza. Dopo un girone d’andata super, il crollo e la settima posizione finale che ha consentito al club di disputare e vincere i playoff per l’Europa League, centrando l’ultimo posto in palio per preliminari. L’acquisto più importante è quello di Vermeij, leader d’attacco del Graafschap retrocesso. Il giocatore è stato tesserato per sostituire Weghorst accasatosi all’Az. La punta conosce bene l’Eredivisie e nonostante il club poco performante è riuscito a mettersi in mostra conquistando il riconoscimento di capocannoniere della sua squadra. Restano i due fari del centrocampo: Brums e Bel Hassani, che hanno contribuito con gol, intensità e qualità. La sorpresa della scorsa stagione è chiamata al salto di qualità per consolidarsi tra le grandi del campionato e per iniziare a sognare un po’ più in grande.
Ronaldo il Fenomeno vuole continuare ad essere presidente, ma a modo suo. Basta con le…
Alla presentazione ufficiale del torneo hanno partecipato vari nomi illustri del calcio italiano. La finale…
Il 2024 è finito per il Belgio ma la chiusura dell’anno solare potrebbe coincidere anche…
Scopri il nuovo corso dell'Inter: giovani talenti, gestione sostenibile e strategie innovative per ridurre il…
Adrien Rabiot, luci a San Siro. I due gol del centrocampista francese nel 3-1 maturato…
L’Italia di Luciano Spalletti scivola sul più bello. Sconfitta 3-1 contro la Francia a San…