Ellie Carpenter, la ragazzina prodigio australiana, ieri sera si è guadagnata un nuovo record contro lo Zimbabwe, a 16 anni, 3 mesi e 12 giorni, è infatti diventata la più giovane giocatrice a partecipare a un Torneo Olimpico di calcio femminile.
Partita calciando un pallone in una fattoria rurale della Contea di Cowra, nel Nuovo Galles del Sud, sin dai suoi primi passi, Ellie Carpenter è arrivata alla ribalta mondiale diventando la prima nata nel nuovo millenio, considerando sia uomini che donne, a indossare la maglia della nazionale maggiore australiana. Esordio avvenuto nel mese di marzo, ancora quindicenne, contro il Vietnam nel torneo di qualificazione all’Olimpiade.
La sua naturale predisposizione allo sport era già palese in giovanissima età. basti pensare che durante gli anni della scuola primaria è stata un’ottima velocista, con grandi risultati a livello nazionale sui 100 metri piani. All’età di 12 anni si è così trovata di fronte a una difficile decisione, continuare con l’atletica e realizzare il suo sogno olimpico o indossare le scarpe coi tacchetti per giocare a calcio, come faceva con il fratello Sam, anche lui calciatore, nella fattoria natia. Presa la decisione di intraprendere definitivamente una carriera nel mondo del calcio, la Carpenter si trasferisce da Cowra a Sydney nel 2011 alla Westfields Sports High School (WSHS), un liceo sportivo con regole di ammissione piuttosto selettive per l’iscrizione, in cui gli studenti vengono agevolati per portare avanti in parallelo sia una carriera accademica che una sportiva di altissimo livello, la scuola è infatti rinomata a livello mondiale per aver sfornato atleti in molteplici discipline. L’ambientamento non è comunque facile, passare dalla vita di campagna a quella di una megalopoli non è banale, per giunta lontano da parenti e amici in età preadolescenziale, ma con tanta determinazione e una grande dose di talento, Ellie riesce a emergere per distacco rispetto alle coetanee risultando la migliore calciatrice del paese a livello collegiale. Le sue doti vengono subito notate dal Western Sydney Wanderers FC club militante nella W-League, la massima serie a livello di calcio femminile in Australia, dove fa il suo esordio nel ruolo di difensore agile e veloce, all’età di quindici anni. Una vera è propria enfant prodige, che tra le Olimpiadi e il calcio ha scelto di fare entrambi.