L’Eintracht Francoforte ci ha impiegato un minuto per conquistare i primi tre punti nella nuova stagione di Bundesliga. Una girata al volo di Hinteregger ha steso l’Hoffenheim in una sfida dal profumo europeo. Le Adler non sembrano aver risentito delle cessioni di Jovic (Real Madrid) e Haller (West Ham); i ragazzi di Hütter sono stati trascinati dalla qualità di Kostic e la personalità di Rebic, ultimo superstite del tridente che ha incantato mezza Europa. Non positiva, invece, la prova dell’Hoffenheim; i Blau sembrano continuare sulla farsa riga della scorsa stagione. Una squadra in grado di alternare grandi prestazioni a prove decisamente sotto tono. Quella di oggi è stata una sorta di via di mezzo anche se alcuni aspetti vanno decisamente migliorati.
Eintracht Francoforte, sotto con l’Europa
L’Eintracht Francoforte, archiviato l’esordio in campionato, si appresta ad affrontare il Racing Strasburgo nel playoff di Europa League; una gara da vincere per tornare in campo internazionale dove, nella passata stagione, il sogno si è infranto ai calci di rigore contro il Chelsea. La vittoria di oggi ci lascia un Eintracht decisamente avanti di condizione con un Kostic in ottima forma e la voglia di continuare a stupire; l’obiettivo delle Adler è migliorare quanto fatto l’anno scorso quando la squadra sfiorò uno storico quarto posto. Adesso però bisogna pensare al Racing. Le premesse per una stagione da protagonisti ci sono tutte.
Hoffenheim, poca personalità
L’Hoffenheim, tolta la rete annullata dal Var per fuorigioco, ha fornito una prestazione non all’altezza delle aspettative. Il goal subito all’inizio, a difesa schierata dopo nemmeno un minuto di gioco, è sintomo di una squadra scesa in campo con la testa ancora negli spogliatoi. Ancora più grave la mancanza di reazione visto tutto il match da giocare; i ragazzi di Schreuder (non sarà per nulla semplice replicare quanto fatto da Nagelsmann) non hanno mai dato l’impressione di poter rientrare in partita. La stagione è appena iniziata ma bisogna lavorare ancora molto.
