Nel suggestivo panorama del Ramon Sanchez–Pizjuan, Eintracht e Rangers si sono giocati l’Europa League. Un clima fantastico, in uno stadio diviso tra il bianco delle Adler ed il blu dei Gers, in cui ha prevalso l’Eintracht, che dopo 42 anni è tornato a vincere il trofeo grazie al suo uomo-copertira: Borré.
Una finale in cui non c’era un netto favorito, ma il pronostico pendeva lievamente dalla parte dei tedeschi. Se ci si aspettava una squadra che avrebbe preso le redini del gioco, quella sarebbe dovuta essere l’Eintracht. E invece i ragazzi di Glasner hanno impostato la gara su meccanismi di gioco totalmente opposti: la difesa a tre, che in fase di non possesso diventava un fortino di cinque uomini; le linee serrate, con Borréunica punta, spesso a pressare nella zona di centrocampo; la verticalità, cercata costantemente sui rapidissimi esterni a tutta fascia. Una scelta che ha pagato fino ad un certo punto, perché se è vero che le Adler si sono rese pericolose per più di metà dei 90′, lo spartito è inevitabilmente cambiato dopo il vantaggio degli scozzesi. A riequilibrare il risultato, la premiata ditta Kostic-Borré, col serbo autore dell’ennesimo assist ed il colombiano ad insaccare.
Al contrario dei tedeschi, da cui ci si sarebbe aspettata sicuramente più maturità, il Rangers ha saputo leggere alla perfezione ogni diverso momento della partita. Grandi meriti per van Bronckhorst in tal senso, capace di tenere la squadra ordinata e per diversi tratti padrona del gioco, nonostante un tasso tecnico teoricamente inferiore agli avversari. Ma il giudice in questi casi è sempre il campo, e con un po’ di fortuna, Aribo ha sbloccato il match all’alba del secondo tempo, mandando in delirio i tanti tifosi provenienti da Glasgow. Nei supplementari, malgrado il forcing a tratti serrato dei tedeschi, i Gers hanno confezionato le occasioni più eclatanti prima che la gara si incanalasse verso i calci di rigore.
Per il secondo anno consecutivo, la finale di Europa League si è dunque decisa ai rigori. La vittoria dell’Eintracht, storica come già detto, l’hanno confezionata Borré, autore della quinta rete, e Trapp, che poco prima aveva parato il penalty di Ramsey.
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