L’Africa è sempre stato un Continente ricco di talenti, in particolar modo per ciò che riguardava il fronte offensivo, il tutto iniziato già negli anni ’60 con la scoperta del talento di Eusébio dal Mozambico. I grandi cannonieri non sono mai mancati e alcuni di essi non sono magari diventati degli immortali del calcio, ma hanno comunque saputo ben comportarsi in grandi campionati e diventare protagonisti assoluti del principale torneo continentale come Patrick Mboma.
Il camerunense era stato una delle più piacevoli sorprese delle squadra giovanile del Paris Saint Germain, ma era stato in Giappone che aveva potuto mettersi in mostra definitivamente segnando valanghe di gol con il Gamba Osaka, potendo così venire acquistato in Serie A dal Cagliari prima e dal Parma poi. Con la nazionale divenne un punto fermo per circa dieci anni e la sua prima Coppa d’Africa venne disputata nel 1998, dove giocò tre partite ma sfortunatamente non andò mai in gol. Decisamente di tutt’altro andamento invece fu l’edizione di due anni dopo, quando trovò per la prima volta la via della rete ad Accra nella seconda partita del girone contro la Costa d’Avorio sigillando il risultato sul 3-0. La sua partita principe però di quell’edizione fu la semifinale contro la Tunisia dove divenne decisivo nella ripresa creando con Samuel Eto’o una coppia favolosa, ma la vera stella quel giorno fu l’attaccante del Cagliari. Una rete a inizio ripresa e a una fine partita per suggellare il 3-0 definitivo che portò alla finale contro la Nigeria e in casa delle Aquile furono ancora i due cannonieri a segnare una gol a testa per i Leoni. Alla fine i padroni di casa pareggiarono e si andò ai calci di rigore, con Mboma che segnò il primo tiro dal dischetto contribuendo al successo continentale.
Il 2000 era stato il suo anno, venendo anche eletto come miglior giocatore africano dell’anno, ma nel 2002 voleva migliorarsi ancora di più e in Coppa d’Africa partì a mille all’ora. Furono le reti di Patrick a regalare due successi di misura nelle prime due partite del girone contro Repubblica Democratica del Congo e Costa d’Avorio, mentre nei quarti di finale contro l’Egitto fu un suo colpo di testa a valere la qualificazione anche se purtroppo contro i Faraoni subì un infortunio che gli tolse la possibilità di giocare semifinale e finale, poi vinte dalla propria nazionale. Disputò ancora una Coppa d’Africa nel 2004, un’edizione decisamente più sfortunata ma dove fu ancora splendido protagonista. Nella gara d’esordio segnò la rete che garantì il pareggio contro l’Algeria ed esplose invece nella seconda partita contro lo Zimbabwe dove mise a segno una favolosa tripletta per la pirotecnica vittoria finale per 5-3. Grazie a quella poté toccare quota undici e la sconfitta nei quarti di finale contro la Nigeria rappresentò la cinquantacinquesima e ultima partita con la nazionale.
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