Il calcio francese, uscito indenne dal caos-Superlega, è stato scosso da una terribile notizia nella giornata di ieri: il futuro del Bordeaux è a forte rischio. Il disimpegno di King Street, fondo di investimento americano, costringerà infatti il club a sottostare addirittura alla protezione del Tribunale. Una notizia terribile, portata in risalto ieri mattina da L’Equipe e risuonata un po’ in tutta Europa, anche per via del valore storico che i Girondini hanno per il movimento transalpino. Per rimarcarne l’importanza basterebbe solo fare una breve cernita del palmares a loro in dote, forte di ben 6 campionati di massima serie e 4 Coppe di Francia.
La storia del club biancoblù ha vissuto di vari alti e bassi, con l’apice raggiunto a metà anni ’80: arrivarono tre titoli in quattro anni tra il 1984 e l”87 grazie a un vero e proprio squadrone, che nell’anno della prima Ligue 1 conquistata diede cinque dei suoi uomini ai campioni d’Europa guidati dal ct Michel Hidalgo. Un lotto in cui spiccavano soprattutto Tiganà e Giresse, forse il calciatore più amato nella storia dai tifosi del Bordeaux, ma non va dimenticato il centralone di difesa Battiston. Una volta esaurito questo eccezionale ciclo, però, arrivò una fragorosa retrocessione nel 1991. I motivi? Non relativi a aspetti tecnici, ma a un buco di bilancio enorme che costrinse alla retrocessione tra i cadetti i Marines et Blancs. Uno spettro che, in queste ore, si sarà manifestato in maniera potentissima nelle menti dei sostenitori che hanno vissuto da vicino quei giorni.
La categoria fu però presto riconquistata nel giro di pochi mesi, e tra gli acquisti effettuati nell’estate del ritorno “tra i grandi” giunse allo stadio Chaban-Delmas, ora impiegato solo per il rugby dopo Euro 2016, un certo Zinedine Zidane. Giunto per solo 3 milioni di franchi (460mila euro circa) dal Cannes, si inserirà subito alla grandissima nella nuova realtà, formando un triangolo magico assieme a Dugarry e Lizarazu, futuri compagni di vittorie anche con la Nazionale negli anni a venire. Proprio Zizou, che proprio dall’avventura di Bordeaux ereditò quel nomignolo, si è già espresso ieri sullo spettro che ora aleggia da quelle parti: “La questione non mi lascia indifferente. C’è da parte mia il pieno appoggio, è un club che avrà sempre il mio supporto”.
Chissà che il sostegno di un vincente, prima in campo e poi in panchina, come l’ex Pallone d’Oro non possa dare coraggio e nuova linfa anche al gruppo, che deve ancora conquistare la salvezza sul campo e potrebbe risentire in modo importante di questa spada di Damocle da oggi pendente sulla testa dei calciatori. Nel mentre, sui giornali, si inizia a parlare di possibili cessioni dei vari big per fare cassa e salvare la situazione in estate. L’elemento più ambito potrebbe essere, al pari del baby talento Adli, il centrocampista croato Basic. Prima, però, la testa dovrà andare necessariamente al campo…
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