Dovbyk, svelato il mistero delle esultanze: sulle orme di Dzeko?

La Roma è quasi guarita. La cura Claudio Ranieri funziona e regala un nuovo sorriso ai tifosi giallorossi: squadra dalla parte sinistra della classifica e tanti calciatori recuperati alla causa. In primis, Artem Dovbyk, tornato a segnare con una certa regolarità sebbene le sue prove non siano ancora entusiasmanti.

Dovbyk, il calciatore “triste”: svelato il mistero

La sensazione è che il tecnico sia arrivato al momento giusto, ovvero quando la squadra aveva più bisogno di lui. Tantissimi, i calciatori tornati ai loro livelli o emersi come punto di riferimento. Basti pensare a Dybala, sceso in campo per otto partite consecutive e spesso decisivo o a El Shaarawy, entrato e immediatamente decisivo nello spostare l’equilibrio della sfida. La squadra gioca un calcio offensivo e propositivo senza perdere equilibrio e si giova di una serenità ritrovata che può schiudere prospettive interessanti. Cresce, eccome, anche Dovbyk, seppure in relazione alle difficoltà ad adattarsi a un nuovo campionato e a uno stile di gioco diverso. Nella Liga trovava più spazio, in Italia deve migliorare la qualità di gioco e muoversi diversamente per sfuggire alle marcature dei difensori. Chiarito in conferenza stampa anche il mistero delle esultanze “tristi”. Dovbyk, per sua stessa ammissione, non è felice delle sue prestazioni e si è promesso di riservare le sue esultanze in momenti più adatti “perché so che posso fare e dare di più, dunque aspetto quei momenti per festeggiare come si deve”.

Prospettive: sulla falsariga di Edin Dzeko

Certamente i cambi alla guida tecnica non lo hanno aiutato. Resta da chiedersi cosa fosse accaduto senza l’esonero burrascoso di De Rossi e la gestione perlomeno discutibile di Juric. Errori che hanno impedito a questa Roma e allo stesso attaccante ucraino di trovare sintonia e chimica con la squadra e i compagni. Il tanto, troppo, terreno perso a inizio stagione rischia di essere una zavorra troppo pesante, ma la vittoria e il gol contro il Genoa regala la sensazione di una continuità di rendimento ritrovata. E comunque rincuora che a livello fisico ed emotivo ragazzo sia stato sempre presente a sé stesso. Il suo percorso, per certi versi, potrebbe ripercorrere le orme di Edin Dzeko. L’attaccante bosniaco, nei suoi primi mesi a Roma complice il cambio in panchina (allora l’alternanza fu fra Rudi Garcia e Luciano Spalletti) soffrì più del dovuto l’ambientamento al campionato italiano. Poi, prese le misure, è diventato una macchina da gol: se il buongiorno si è visto con Ranieri, il futuro può essere a forti tinte giallorosse.

Change privacy settings
×