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Diego Costa, l’uomo della rincorsa del Chelsea

Il Chelsea vince contro l’Arsenal per 1-0 e convince con una prestazione importante di giocatori che con Josè Mourinho stavano rendendo meno come Oscar, Cesc Fabregas e l’autore del gol, Diego Costa.

Nella scorsa stagione, quella del titolo, il centravanti spagnolo era stato assoluto protagonista con 20 reti in 26 partite di campionato. Quest’anno, insieme ai due compagni già citati, era stato tacciato dai tifosi di scarso impegno, per far esonerare lo Special One. Se questi rumors sono veri o meno non ci è dato saperlo, un dato è però, che nelle 6 giornate di campionato con Gus Hiddink sulla panchina, lui ha segnato 5 volte, portando il Chelsea fuori dalle zone pericolose e più vicino ai posti validi per l’Europa League, che adesso è il vero obiettivo di stagione. Sono 9 i punti di distacco dal Manchester United quinto in classifica: la rimonta sembra molto difficile, ma una cosa è certa, molto dipenderà da Diego Costa.

L’attacco dei Blues ha bisogno di un finalizzatore capace di segnare in più modi perchè Hazard non sta riuscendo ad esprimersi come gli anni passati: Fabregas e Oscar necessitano di un punto di riferimento davanti pronto anche a lottare per conquistare palloni da giocare e con l’ex Atletico sarebbero sicuramente messi nelle condizioni migliori per fornire assist. I dubbi sul Chelsea non sono stati tutti fugati dalla vittoria nel derby contro l’Arsenal, perché la squadra di Wenger si è trovata in 10 uomini dopo soltanto 18 minuti di gioco per l’espulsione di Mertesacker; perciò bisogna prendere con le moleil grande risutato di ieri.

Un altro problema per la squadra di Hiddink, riguarda proprio Costa, nello specifico la sua condizione fisica: è un giocatore injury prone e la dimostrazione è che anche contro i Gunners ha lasciato il posto a Remy per un problemino di natura muscolare. Infine il Chelsea se vuole davvero tentare l’impresa di tale rimonta, dovrà rifare di Stamford Bridge un fortino invalicabile: troppo pochi i 16 punti in 12 partite in casa, che in questa speciale classifica li vedrebbe decimi, quando con Mourinho negli anni scorsi le partite in casa erano quasi sempre sinonimo di vittoria.

Diego Costa si sta riprendendo la fiducia dei suoi tifosi a suon di gol, contornati sempre dal suo solito sacrificio in fase di non possesso: se dovesse continuare con questo ritmo per le prossime 15 giornate rimanenti segnando anche in Champions League, tallone d’achille dello scorso anno (1 solo gol segnato in 11 presenze di coppa nel 2014-15 ) , allora sì che il Chelsea potrà sognare l’impresa.

Giacomo Manini

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