A distanza di anni è stata ritrovata la barca di Diego Armando Maradona, che aveva ricevuto in regalo dall’ex presidente del Napoli Ferlaino.
Pur essendo trascorso qualche anno dalla sua scomparsa, Diego Armando Maradona continua a essere un punto di riferimento per gli appassionati di calcio, non solo per i tifosi del Napoli, consapevoli di come sia difficile trovare un calciatore del suo livello. È porrio per questo che ogni ricordo a lui legato finisce per scatenare un moto di commozione in chi lo ha amato e lo ha visto giocare.
Nelle ultime ore è stato ritrovato qualcosa a cui lui teneva in modo particolare, la sua barca, rinvenuta in una passeggiata all’ombra del vulcano spento di Roccamonfina, secondo quanto raccontato dal giornalista-scrittore Michelangelo Iossa.
La maestosità era certamente una caratteristica tipica della barca di Diego Armando Maradona, lunga oltre 14 metri, protetta accuratamente e perfettamente conservata, collocata tra le vigne dell’azienda guidata da Avallone: il Mataibis II. Il padre di Avallone, avvocato dell’argentino, nella procedura fallimentare a lui legata all’ex calciatore aveva scelto d “preservare l’mbarcazione dall’oblio e, in qualche misura, per tutelare la memoria di Diego”, secondo quanto era stato spiegato a Iossa.
A regalare la barca al PIbe de Oro era stato l’ex presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, che con lui aveva un rapporto speciale, nel 1988. La barca era stata poi battezzata con il nome di “Dalmin”, , nata nel 1987, in concomitanza con l’anno della prima vittoria dello scudetto partenopeo. Il sudamericano aveva talmente gradito da utilizzarla spesso nelle sue vacanze tra Capri, Procida e Ischia. Non a caso, qui aveva organizzato anche i festeggiamenti per la vittoria del secondo tricolore degli azzurri.
Si tratta inoltre di una barca che era particolarmente veloce per l’epoca, caratterizzata da due motori turbo diesel Caterpillar da 470 Cv l’uno, che garantivano una velocità di crociera sui 30 nodi e spunti sino a 40 nodi, rispettivamente 55 e 70 km/h circa. Lo scafo è lungo fuori tutto 14,30 metri e largo 3,70 metri.
Una volta salvata dal fallimento, per alcuni anni, la barca è stata utilizzata come mezzo di trasporto a beneficio degli ospiti del Grand Hotel Parker’s di Napoli, il più antico albergo del capoluogo partenopeo, di proprietà della stessa famiglia Avallone, successivamente è stata invece sfruttata per le gite di famiglia.
Ora sarà addirittura possibile acquistarla per chi lo desidera: “Abbiamo deciso di proteggere e preservare l’imbarcazione – ha spiegato Salvatore Avallone al Corriere della Sera– e sono felice che queste ricerche abbiano portato alla luce un grande tassello della storia personale e ‘partenopea’ di Maradona. Abbiamo deciso di mettere in vendita questa barca perché desideriamo che possa essere alorizzata da un appassionato della vita e delle gesta del grande Diego”. Un dettaglio importante non da poco: gli interni con sei posti letto, sarebbero – se preservati a dovere, azzurro Napoli – come aveva voluto il mito argentino.
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