Diederik Boer è il portiere olandese che diventato famoso, non tanto per le sue ottime prestazioni, ma poichè è l’unico giocatore professionista dei Paesi Bassi ad avere 9 dita. Si avete capito bene: l’estremo difensore dell’Ajax, ora tornato a casa allo Zwolle, ha intrapreso la carriera da numero 1 con un dito in meno. Nonostante questo piccolo dettaglio, il ragazzo si è tolto le sue soddisfazione con la maglia dei biancoblu mettendo in bacheca anche qualche trofeo. Andiamo a conoscerlo meglio…
Diederik Boer nasce a Emmeloord nel 1980 per poi iniziare la sua carriera calcistica nelle giovanili dello Zwolle. Proprio durante la sua gioventù, in un classico giorno di scuola, il ragazzo si arrampicò sul tetto per recuperare il pallone lanciato dai compagni. Arrivato in cima, si ferì gravemente al migliolo rimanendo impigliato a dei pioli sporgenti. Il responso dei medici fu risoluto: non si trovarono soluzioni migliori dell’amputazione. Un evento che non minò la forza del numero 1 che continuò a rincorrere il suo sogno: quello di poter giocare in una formazione professionistica di Eredivisie nonostante la mancanza di un dito.
Dopo la trafila nelle giovanili dello Zwolle, nel 2001-2002 viene finalmente convocato in prima squadra. Il suo esordio arriva l’anno successivo in Eerste Divisie dove disputò soltanto 90 minuti per raddoppiare il minutaggio nel 2002-2003. Il ragazzo, ancora reputato acerbo, viene lasciato crescere nella compagine Jong del club. Boer non demorde e dimostra di meritare la maglia da titolare e finalmente la veste nel 2004-2005 per non abbandonarla più. Con il PEC Zwolle diputerà 339 gare dal 2001 al 2014 tra Eerste Divisie ed Eredivisie. La sua fedeltà alla maglia lo ripaga anche con qualche trofeo: 2 Eerste Divisie vinte (2002-2012), una coppa d’Olanda (2014) e una Supercoppa d’Olanda (2014) ricoprendo sempre un ruolo da protagonista. L’età avanza e l’esperienza si accumola così l’Ajax, alla ricerca di un secondo portiere, decide di tesserarlo per avere un’ottima alternativa a Cillessen e per far cresce con estrema tranquillità il giovane Onana. La sua prima gara con la casacca dei lancieri arriva nella KVNB Beker nel settembre del 2014, ma dovrà attendere il 2015 per poter scendere in Eredivisie contro il Dordrecht (match vinto per 2-0). L’avventura nella capitale è povera di presenze (solo 2 in prima squadra e 6 nello Jong Ajax). Nel 2016, dopo l’addio di De Boer, parte anche Cillessen, ma la società decide di prendere come sostituto l’ex Newcastle Krul. Il portiere giunge infortunato ad Amsterdam e Bosz, nuovo tecnico, non prende in considerazione Diederik Boer preferendo a lui il giovane talento Onana. Questo sgarbo crea uno strappo incolmabile che poterà il classe ’80 a lasciare il club a fine stagione.
L’addio lo riporta nella sua terra d’origine: Zwolle. La società decide di riprenderlo tra le sue braccia per dargli l’ultima occasione di mettersi in mostra per i suoi tifosi, ai quali è molto legato. Due stagioni di contratto e l’opportunità di tornare a giocare dopo 3 anni di assenza continua dal campo. Il numero 1 ha dimostrato una ottima reattività tra i pali con scatti felini e riflessi elevati. Un po’ carente nelle uscite alte, riesce a nascondere questa debolezza con ottimi interventi bassi che chiudono immediatamente lo specchio all’avversario, costretto a calciare proprio contro il muro eretto dal portiere. Nonostante il piccolo handicap alla mano, Boer ha sempre avuto una presa salda che ha regalato ben poco agli avversari e ha dimostrato che non servono 10 dita per essere un estremo difensore professionista.
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