E anche i quarti di finale di questa Coppa d’Asia vanno in archivio e tra le prime quattro c’è un incredibile prima volta.
Il Qatar sorprende tutti e riesce a eliminare la favoritissima Corea del Sud e per la prima volta nella sua storia ottiene la semifinale. Una partita fantastica quella giocata dai ragazzi di Sanchez che hanno saputo addormentare la partita quando serviva e ripartire in contropiede mettendo in crisi i sudcoreani che non sono stati in grado di reagire e di riprendersi. L’uomo della partita è Hatim Abdelaziz, centrocampista del Al Gharafa, che si sta riscoprendo trequartista in questa Coppa d’Asia e anche con un’importante qualità balistica. Imparabile il suo piazzato di destro da fuori area che ha reso vano il tuffo di Kim Seung Gyu. Sanchez ha dunque creato un 4-2-3-1 solido e impenetrabile e per la quinta gara su cinque Al Sheeb mantiene la sua porta inviolata. Il giovane tecnico spagnolo, ormai adottato dal Qatar, sta tirando fuori il massimo dai giocatori e i suoi ragazzi lo stanno ripagando. La grande paura è però arrivata subito dopo il vantaggio perché nell’unica distrazione difensiva Hwang Ui Jo aveva deviato perfettamente un cross di Yong Lee in rete, ma l’arbitro uzbeko Irmatov ha annullato per un leggerissimo fuorigioco dopo il consulto del Var. Esce a testa bassa la squadra di Paulo Bento, dopo una pessima prestazione e un Son forse con la mente già a Londra e al suo ritorno al Tottenham. Si pensava che l’inizio lento nel girone fosse studiato per risparmiare energia in vista delle partite a eliminazione diretta, ma la Corea del Sud non ha in realtà mai avuto un gioco e un’idea di calcio. Esce la grande favorita della vigilia e dal 1960 questa Coppa continua a essere una maledizione.
E sarà una sfida dal sapore mediorientale in semifinale perché la sfida di Al Ain ha un finale inatteso. I padroni di casa degli Emirati Arabi Uniti soffrono tremendamente contro i campioni in carica dell’Australia, ma riescono con le unghie e con i denti a guadagnarsi un’importantissima semifinale. La studia bene Zaccheroni, estraendo dal cilindro tutta la sua italianità e dimenticando il suo gioco offensivo riuscendo a fermare gli attacchi dei Socceroos. Finalmente positivo il portiere Eisa che riesce a essere sicuro e a salvare in varie circostanze, ma il grande protagonista è Fares Juma, vero muro difensivo. La rete della vittoria è arrivata causa un clamoroso errore di Degenek che sbaglia il retropassaggio per Ryan e regala palla a Mabkhout che riesce a scartare il portiere del Brighton e ad appoggiare in rete per il gol della vittoria. Arnold ha da mangiarsi le mani per come è arrivata questa beffarda eliminazione dopo una delle migliori partiti degli oceanici. Paga la scelta di uomini non all’altezza, in primis di Jamie MacLaren, attaccante non pronto per certi palcoscenici e che non sembra aver beneficiato dalle sue esperienze europee. Cadono i campioni in carica che ritornano a casa con molti rammarici e la sensazione di non aver reso come avrebbero potuto. Gli Emirati ora sognano di tornare in finale come nel 1996, come nell’altra Coppa d’Asia casalinga ma questa volta vorranno provare a cambiare l’ultimo atto.