Il Senegal, per la prima volta nella sua storia, alza al cielo la Coppa d’Africa aggiudicandosi la finale contro l’Egitto: i faraoni si arrendono all’ultimo ostacolo dopo aver affrontato un percorso pieno di insidie e con le migliori formazioni del continente africano. Salah chiude nuovamente al secondo posto dopo la sconfitta rimediata nel 2017 contro il Camerun: i senegalesi, dopo 16 edizioni, riescono a centrare l’obiettivo con Mane che esulta davanti al suo compagno di squadra del Liverpool.
Sembra una maledizione quella di Salah verso la Coppa d’Africa: l’egiziano, per la seconda volta, viene sconfitto in finale come accadde già in Gabon nel 2017. Questa volta, a rovinargli la festa, è il Senegal di Mane, spinto dalla voglia di aggiudicarsi per la prima volta il trofeo continentale: dopo i quarti di finale raggiunti durante il Mondiale, era necessario lasciare il segno anche in Africa per iniziare a riempire una bacheca priva di grandi trofei.
Entrambe le formazioni hanno effettuato un percorso impeccabile anche se gli egiziani hanno trovano avversari più ostici rispetto ai senegalesi: sulla strada dei faraoni ci sono stati Marocco, Costa d’Avorio e Camerun, tutte nazionali accreditate per la vittoria finale. Proprio ad un passo dalla gloria, l’Egitto ha dovuto alzare bandiera bianca ai calci di rigore, una lotteria che gli aveva permesso di battere i “leoni indomabili” e i “les elephants“. Il match contro i “leoni della Teranga” è equilibrato nel primo tempo con il Senegal che ha l’occasione di passare in vantaggio dopo appena 7 minuti grazie ad un penalty: Mane si fa ipnotizzare e sbaglia clamorosamente, mantenendo il risultato sullo 0-0. Nella ripresa, gli egiziani vengono schiacciati dai rivali, ma è sempre l’ottimo Gabaski a togliere le castagne dal fuoco: il portiere è in serata e respinge tutto quello che arriva a minacciare la propria porta. Neanche i supplementari riescono a decretare un vincitore e si deve far ricorso alla lotteria dei rigori che, fino a ora, è sempre stata favorevole ai faraoni. Questa volta, invece, la fortuna decide di voltare le spalle a Salah e compagni: dagli undici metri sono fatali gli errori di Abdelmonem e Lasheen.
Il Senegal fallisce solo con Sarr ed è sufficiente per scamparla e poter esultare per la prima volta nella sua storia: la Coppa d’Africa è dei “leoni della Teranga” che sfatano un tabù durato più di 16 anni dalla prima partecipazione al torneo. Una della nazionali più importanti del continente, arrivata ai quarti di finale di un Mondiale come Camerun e Ghana, non era mai riuscita ad alzare al cielo la Coppa d’Africa. Continua, invece, la maledizione di Salah, ancora secondo e privo della gioia di aver conquistato l’ultimo trofeo che manca alla sua collezione.
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