La Coppa d’Africa non ci ha regalato l’ennesimo miracolo delle Comoros: la formazione, alla sua prima partecipazione alla fase finale del torneo, deve salutare la competizione dopo aver incassato un definitivo 2-1 dal Camerun. Un’espulsione dopo 7 minuti e la mancanza di un vero portiere tra i pali, ha minato le sorti di questa nazionale che deve solo recriminare in un COVID che ha colpito troppi elementi della rosa nel momento sbagliato. Nell’altro match, invece, il Gambia sorride, elimina la Guinea e continua la sua crescita con i camerunensi che saranno il vero esame di maturità.
Partiamo subito con l’ottavo di finale di Coppa d’Africa più caldo di questa edizione: il Camerun si trova a disputare i delicati 90 minuti contro le Comoros, nazionale che per la prima volta nella sua storia è riuscita ad arrivare prima alla fase a girone e, succesivamente, anche alla gare di eliminazione diretta. Il sogno dei comoriani si infrange davanti a tanta sfortuna e ad una piccola ingenuità che si poteva evitare: la malasorte è arrivata a causa del COVID che ha fermato due portieri su tre, mentre il terzo era infortunato. Il ct Zerdouk ha chiesto alla federazione di poter schierare almeno un estremo difensore che era tornato negativo ma che non aveva scontato i restanti 5 giorni di isolamento. Dopo la risposta negativa, le Comoros sono state costrette a sistemare tra i pali il difensore trentenne Alhadhur che, alla fine, non ha neanche sfigurato. L’inesperienza, però, arriva dopo appena 7 minuti con un intervento duro, dettato dalla troppa foga: l’arbitro non ha pietà ed estrae il rosso diretto per il capitano Abdou che lascia la sua nazionale in 10. Il Camerun prende coraggio, campo e passa con Toko Ekambi grazie ad un assist di Aboubakar: nella ripresa è proprio l’ex Porto a siglare il raddoppio e a salire ancora di più nella classifica marcatori con 6 realizzazioni in 4 partite. Nel finale, a rendere meno amaro il risultato, ci pensa M’Changama che ha dimostrato la grande voglia di non mollare della propria patria. Al triplice fischio l’avventura delle Comoros, in Coppa d’Africa, si ferma con la consapevolezza di aver dato inizio ad un ciclo che potrebbe portare a ben più grandi risultati nei prossimi anni.
Nell’altra gara c’è poco d’annotare con il Gambia che continua a sottolineare la propria crescita, eliminando una Guinea che non ha mai reso vera battaglia. La nazionale di Diawara alza bandiera bianca contro il compagno di squadra Darboe che esulta e vede i quarti di finale della competizione africana. Nella prima frazione di gioco le due formazione si annullano a vincenda con tanti tiri forzati che non inquadrano mai lo specchio della porta: nella ripresa si accende Musa Barrow e, al suo primo guizzo, gonfia la rete facendo esplodere di gioia i suoi compagni di squadra. I guineani capiscono di essere sull’orlo del barratro e alzano il barricentro chiudendo in un vero e proprio forcing i rivali: purtroppo la reazione è tardiva e non è sufficiente per mettere in difficoltà il fortino nemico che regge ad ogni urto fino al triplice fischio. Un risultato giusto che premia la nazionale che di più ha osato, quando era giusto farlo: adesso, l’esame di maturità ci sarà contro il Camerun, nei quarti di finale di Coppa d’Africa.
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