Stasera il Parco dei Principi indosserà l’abito delle grandi occasioni, i padroni di casa del Paris Saint Germain affronteranno il redivivo Chelsea in una sfida valevole per gli ottavi di finale di Champions League. Distogliendo l’attenzione dal tutto, possiamo focalizzarci sul particolare: dopo quasi un anno di distanza, Eden Hazard ed Angel di Maria si trovano nuovamente su un rettangolo verde, l’uno contro l’altro. Dodici mesi or sono, il talento argentino vestiva la maglia del Manchester United, con risultati disastrosi il trasferimento estivo però gli ha permesso di tornare ad esprimersi ai livelli ai quali aveva abituato il grande pubblico, forse anche meglio di quando indossava la “camiseta blanca” del Real Madrid.
La sfida tra questi due campioni è quanto mai paradossale: 365 giorni dopo, Di Maria illumina il Parco dei Principi ed Hazard sembra non essere in grado di uscire da un tunnel nel quale ha trascinato tutto il Chelsea. Non è un caso, infatti, che i Blues siano distanti 20 punti dalla prima posizione (raggiunta lo scorso anno), il belga sta deludendo oltre modo le aspettative mentre il clima aristocratico parigino ha reso di nuovo grande l’asso sudamericano che ha migliorato notevolmente il gioco della squadra della capitale francese, prima in Ligue 1 con 24 lunghezze di distanza. Nonostante il genio calcistico di entrambi i giocatori sia indiscutibile, Di Maria ed Hazard hanno delle sensibili differenze nel modo di giocare che rendono il primo assolutamente più versatile mentre il secondo una macchina da dribbling: l’argentino è quel giocatore che tutti gli allenatori (eccetto Van Gaal) vorrebbero, oltre a possedere una tecnica sublime palla al piede è abilissimo negli inserimenti ed adora il gioco di squadra, tende spesso ad accentrarsi per liberare la spinta offensiva dei terzini; il belga invece è un giocatore più “egoista” nonostante sia anch’esso un ottimo uomo assist, nell’uno contro uno è un mago e quando si sposta il pallone lo fa con una rapidità tale che non permette al difensore di contrastarlo, nonostante quest’ultimo sappia già dove andrà a finire la sfera.
Nella sfida odierna la banda di Di Maria parte con il vantaggio del pronostico (oltre che del fattore casa) ma chissà che una magia del genio europeo non possa permettere ai Blues di cambiare radicalmente la propria stagione e permettere, ancora una volta, al paradosso di fare il proprio corso. Noi ci godremo la sfida comunque andrà a finire, pronti ad essere affascinati dai lampi di genio di chi, come l’argentino ed Hazard, venera il culto del pallone e in un secondo può lasciare tutti senza fiato.
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