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Le 10 cose che vi siete persi in DFB-Pokal

La DFB-Pokal regala magie, non soltanto in campo per il tasso tecnico sempre garantito e le emozioni delle partite. Ci sono anche tratti particolari, contorni, storie. Nel secondo turno tutto questo non è mancato. Abbiamo raccolto 10 cose, oltre al divano dell’immagine di copertina su cui i tifosi del Bochum hanno visto la loro squadra far sudare la qualificazione al Bayern. E non se lo sono portati da casa.

1 – L’infortunio di Favre… in panchina

Una vittoria e tanto dolore per Lucien Favre. Il tecnico deve ringraziare Brandt per aver ribaltato il risultato nel Borussen-derby contro il Mönchengladbach, ma dovrà anche farsi qualche seduta di fisioterapia per rimediare a un probabile problema al bicipite femorale. Lo ha rimediato esultando per il goal del 2-1. Ne è valsa la pena.

2 – Il finale di Arminia-Schalke

Il derby del Nordrhein-Westfalen (uno dei tantissimi) sembrava a senso unico nel primo tempo, con lo Schalke che dominava in lungo e in largo e gestiva la partita senza alcun tipo di problema. Poi all’improvviso si è svegliato l’Arminia Bielefeld che nel giro di 5 minuti ha riaperto tutto con i goal di Soukou e Klos. Da lì è iniziato un assedio finale che ha portato i padroni di casa ad avere almeno tre palle goal nitide. Quella buona non è mai arrivata, anche se all’ultimo secondo Kenny si è dovuto prodigare in un salvataggio più che miracoloso sulla linea.

3 – Un terzino (italiano) in porta ai rigori

Il Norimberga non ha particolare fortuna con i portieri ultimamente. Ha perso per diverso tempo Bredlow, il titolare, e anche il suo secondo Klandt ha alzato bandiera bianca nel finale della sfida contro il Kaiserslautern. Così è subentrato Enrico Valentini, l’italiano che di mestiere fa il terzino, ma che per una sera ha dovuto indossare i guantoni. Beffa delle beffe: la partita è finita ai rigori. Valentini però non è riuscito a essere eroe. Non ne ha parato nemmeno uno e Der Club è stato eliminato dalla DFB-Pokal.

4 – La papera del portiere del Kaisersautern

Per la verità il Kaiserslautern avrebbe potuto chiudere la pratica già nei 90 minuti, se non fosse stato per una papera colossale del classe 1999 Lennart Grill, portiere molto quotato e già Under 21 tedesco. Ha però regalato un goal imbarazzante a Michael Frey all’89’. Poi si è riscattato parando il rigore decisivo per far andare avanti la sua squadra. Ma che brivido…

5 – Il miracolo Saarbrücken

3-2 contro il Colonia in una partita che rimarrà nella storia: vantaggio per 2-0, rimonta fino al 2-2 e poi goal decisivo nei minuti finali. La prima soddisfazione del Saarbrücken dopo tanti anni, per una squadra che 64 anni fa giocava in Champions League come rappresentate dello stato indipendente del Saarland e nel 1963 fondava la Bundesliga per come la conosciamo oggi. Oggi è in quarta serie, ma ha trovato il modo di scrivere il proprio nome nella storia battendone una di Bundesliga.

6 – Il miracolo (sì, un altro) Verl

C’è un’altra splendida realtà di Regionalliga che si ritrova a giocare gli ottavi di finale della Coppa di Germania: parliamo del Verl, che ha battuto l’Holstein Kiel ai calci di rigore dopo il 2-2 nei regolamentari. Non ha mai giocato sopra la terza serie e già in quest’ultima le apparizioni sono pochine, ma per la prima volta nella sua storia è tra le migliori 16 di DFB-Pokal. Ed è allenata da un tecnico tedesco di origini italiane: Guerino Capretti. L’eroe della città dell’ovest della Germania è lui. È anche primo in campionato.

7 – I tifosi della Dynamo Dresda in trasferta

35mila sugli spalti dell’Olympiastadion di Berlino. Praticamente una marea gialla che ha invaso la capitale per sostenere la sua squadra. Beffa delle beffe: è stata eliminata ai rigori. Ha segnato il 2-2 per portare il match ai supplementari, poi ha subito il 3-3 valso i rigori. Infine, si è arresa all’Hertha. In compenso hanno vinto sulle tribune.

8 – La coreografia del St. Pauli

13 ore di volo separano Amburgo da Las Vegas, ma i tifosi del St. Pauli hanno accorciato le distanze con una coreografia geniale per accogliere i quasi 3mila dell’Eintracht, con ‘cartello’ e luci in movimento intorno alla curva.

9 – La brusca fine dell’imbattibilità del Wolfsburg

Insieme alla Juventus, il Wolfsburg era l’unica squadra imbattuta nei top-5 campionati europei in tutte le competizioni: 5 vittorie, 7 pareggi. Poi il Lipsia ha fatto visita alla Volkswagen Arena dopo aver preso le misure in campionato il 19 ottobre scorso. La partita alla Red Bull Arena terminò 1-1. Esito un po’ diverso per quanto riguarda la DFB-Pokal: 1-6, con autogoal di Pervan nel primo tempo e poi 4 goal in 14 minuti nella ripresa, più il sigillo di Werner nel finale e il goal della bandiera di Weghorst. Una maniera piuttosto brusca per terminare la striscia positiva di Glasner. E ha subito più goal in una sera che in 9 giornate di Bundesliga.

10 – La vendetta dello Stoccarda e la maledizione dell’Amburgo

Sono due dei club più gloriosi nella storia del calcio tedesco, ma sono finiti in Zweite Liga. Sabato scorso Amburgo e Stoccarda si sono affrontate al Volksparkstadion in campionato: hanno vinto i Rothosen 6-2. Un dominio. Tre giorni dopo in DFB-Pokal gli Svevi si sono vendicati, con la vittoria per 1-2 al supplementare, grazie a una rete di Al Ghaddioui. Su 5 incontri tra le due squadre in Coppa di Germania, l’esito è stato sempre lo stesso: vittoria Stoccarda. Per l’Amburgo una vera e propria maledizione.

 

 

Giorgio Dusi

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