Il fatto che all’esterno dell’Estádio da Luz sia presente una statua raffigurante Eusébio, questa sera, sarà uno dei motivi extra per i quali lo Sporting si presenterà nella tana degli arcirivali con la ferma volontà di compiere lo sgarbo supremo. E’ tutta lì, negli occhi dell’ex Jorge Jesus, la rabbia agonistica di chi non ha paura di affrontare la torcida encarnada che mai e poi mai gli perdonerà la madre di tutti gli affronti. Un conto è Benfica, un altro è Sporting, mondi inconciliabilmente tenuti insieme da una metropoli caotica e mite qual è Lisbona.
L’appuntamento è ufficialmente per le 22:30, ma la capitale lusitana sarà tacitamente paralizzata da ben prima. Si partirà con un silenzio religioso, minuto che la Liga de Clubes ha voluto intriso di silenzio per ricordare Edu Ferreira, ventenne sfortunato attaccante del Boavista scomparso il giorno di Natale a causa di un tumore, poi via al caos più totale. Si gioca anche sugli spalti, sfida parallela al campo, là dove il tifo più acceso dei padroni di casa prometteva già nella giornata di ieri a Mística mais próxima. Meno di cinquecento biglietti disponibili, che con ogni ragionevole previsione verranno polverizzati entro l’ora x. Nessuno vuole mancare all’appuntamento con la storia, con O Clássico dos Clássicos, per una serie di ragioni tra le quali figura anche uno strano slancio in ottica titolo. La storia recente insegna che raramente i benfiquistas stanno sotto agli sportinguistas, circostanza di cui approfittare ammutolendo una volta per tutte il Da Luz. Non è ovviamente dello stesso avviso Rui Vitória, che in conferenza stampa s’è presentato tranquillo e incurante dei tre punti che al momento lo separano dai biancoverdi: “Quando a Onda Vermelha começa é muito difícil travar”. Quando l’onda rossa parte, è difficile fermarla. Ed è anche per il calore del pubblico che dalle sette partite giocate in casa il Benfica ha ottenuto il massimo, ventun punti.
Comprensibile che il tecnico si aggrappi al popolo encarnado, visto che sul campo dovrà fare a meno di capitan Luisão alle prese con un fastidio al ginocchio. Nella lista dei venti convocati c’è però il ritorno di Alejandro Grimaldo, ed è una buona notizia che rischiara un periodo difficile per il Benfica, nel quale il club trentasei volte campione è stato coinvolto in un presunto caso di match fixing, calcioscommesse. Non ha potuto esimersi Rui Vitória da una domanda sul caso, e allora il 47enne precedentemente allenatore del Vitória ha parlato di un “ataque ao coração do Benfica”, attacco al cuore del Benfica. Un altro tipo di attacco è quello che schiererà in campo, potente come il brasiliano Jonas. Numero 10 sulla schiena e 33 anni d’esperienza, l’ex Valencia ha trovato qui una seconda giovinezza: in questa stagione, contando il solo campionato, già 18 reti e 4 assist in 15 partite. E’ decisivo. Ora, però, i tifosi gli chiederanno di essere implacabile pure nel Dérbi dos Dérbis, nel Dérbi Eterno, nel Dérbi da Capital.
Il 25 ottobre 2015 lo Sporting s’impose al Da Luz alla prima stracittadina con Jorge Jesus in panchina (0-3), poi però è arrivata la vendetta benfiquista coi tre successivi derby: due vittorie, entrambe nel 2016 (0-1 all’Alvalade, decisivo Mitroglou, 2-1 in casa grazie al Toto Salvio e al messicano Jiménez), e il pari ottenuto lo scorso anno sotto forma di punizione di Lindelöf. Dei tre sopracitati il greco e lo svedese sono partiti, lasciando una voragine (insieme a Semedo ed Ederson) che il baffuto presidente Luís Filipe Vieira ha faticato e non poco a colmare. Le statistiche degli ultimi dieci anni premiano Jardel e compagni, 7 vittorie, due pari e lo 0-3 sopracitato come unico capitombolo. Ma lo Sporting è carico per staccare i cugini, visto che al momento i Leões fanno compagnia ai Dragões del Porto in cima alla Liga NOS (39 lunghezze) e le Aguias seguono a 36. Inutile dire quanto sia importante questo crocevia, alle porte di un 2018 da cominciare col piede giusto: per una squadra che in Portogallo non vince dal 2001-02, è obbligo. Digiuno troppo lungo, all’Alvalade non vogliono più attendere. Questo è il momento.
Lo sa bene il presidente dei biancoverdi, Bruno de Carvalho, che su Instagram ha postato la foto di un leone accompagnato da “Nunca deixarei de ser um de vocês!”, aperta dichiarazione d’amore verso l’universo sportinguista. Accompagnerà di persona la squadra fino al Da Luz, insieme a un nutritissimo corteo di tifosi, poi però in campo l’undici dovrà farcela da solo. Sarà una sfida caldissima, e lo sarebbe stato comunque anche se l’argentino Carlos Bilardo non avesse deciso di aggiungere pepe alla pietanza evidenziando la lotta albiceleste tra Salvio e Acuña: indubbiamente, sarà El Toto contro El Huevo uno di quei duelli che decideranno la gara. Resta una prova del fuoco per lo Sporting. Riusciranno i Leoni a sfrattare le Aquile?
Le probabili formazioni:
BENFICA (4-2-3-1): Varela; A. Almeida, Jardel, R. Dias, Grimaldo; Fejsa, Pizzi; Salvio, Krovinovic, Cervi; Jonas. All: Rui Vitória. A disposizione: Svilar, Lisandro, Eliseu, Samaris, Zivkovic, Rafa Silva, J. Carvalho, Raúl, Seferovic.
SPORTING (4-2-3-1): Rui Patrício; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrão; Battaglia, W. Carvalho; G. Martins, B. Fernandes, Acuña; Dost. All: Jorge Jesus. A disposizione: Salin, Ristovski, André Pinto, Bryan Ruiz, Bruno César, Palhinha, Doumbia, Podence.
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