Una città immensa Londra, da sempre multiculturale con tantissimi viaggiatori che arrivano in città in cerca di fortuna da tutta Europa e dalla stessa Gran Bretagna. Un posto dove avere successo è possibile, ma dove basta un niente per piombare in quartieri di dubbio gusto e di scarsa raccomandabilità. Con quasi nove milioni di abianti e con la densità d’area più alta di tutta l’Europa occidentale risulta veramente complicato poterla raccontare tutta in poche righe. Oggi però vogliamo andare nella parte est e più precisamente nella East End di Londra dove quasi centocinquanta anni fa nacque una delle rivalità più importanti della storia di questa metropoli: Millwall-West Ham.
Agli albori gli Hammers si chiamavano Thames Ironworks e il derby venne ribattezzato il “Dockers Derby“, il derby degli scaricatori di porto. Una delle peculiarità di questa rivalità è proprio questa, infatti non vi è come spesso accade un odio nato dalle differenze sociali, ma in questo caso sono dovuti a una rivalità lavorativa e industriale. Le due squadre rappresentavano i vari cantieri navali che si trovavano sulle sponde del Tamigi e quindi eccellere nel calcio voleva anche dire in qualche modo essere superiori in ambito lavorativo. Non va dimenticato inoltre una profonda differenza generazionale tra le due realtà. Il West Ham infatti rappresentava il vero londinese, cresciuto in questo povero e difficile quartiere e che non ha mai pensato di abbandonarlo nonostante tutto. Il Millwall invece era formato prevalentemente da scozzesi arrivati a Londra in cerca di fortuna e che invece erano stati risucchiati dalle difficoltà di questa metropoli. Inutile negare il grande astio che questo provocava tra le due fazioni e che non si sopì nemmeno quando i “Leoni” si trasferirono poco a più a sud del Tamigi, a New Cross e fino alla nascita della Football League si giocarono oltre settanta incontri, la stragrande maggioranza delle sfide, incontri dove atti di violenza erano quasi sempre all’ordine del giorno.
Da quando però l’Inghilterra iniziò ad avere un campionato unico con le varie suddivisioni di categoria questo derby divenne sempre meno frequente, ma non per questo meno sentito. Pur senza ottenere risultati strabilianti, escludendo la Coppa delle Coppe 1965, il West Ham infatti riuscì quasi sempre a rimanere in First Division prima e in Premier League poi mentre la stessa sorte non toccò al Millwall che dovette godersi quei pochi momenti di gloria in prima serie. Nonostante questa distanza calcistica vi era da considerare la vicinanza geografica tra le due tifoserie, e questo ha contribuito a renderla una tra le rivalità più accese del Regno Unito e durante gli anni ’70 e ’80 la polizia ebbe molto da fare.
Gli hooligans erano diventati un fenomeno sociale in Inghilterra e si suddividevano in Firm e tra le più agguerrite c’erano proprio quelle di Hammers, la Inter City Firm, e dei Lions, i Millwall Bushwacker. Una delle più grandi disgrazie avvenne nel 1976 quando durante un duro scontro tra le due fazioni perse la vita Ian Pratt, sostenitore dei biancoblu che cadde dal treno e venne travolto da questo. Il rispetto tra queste due squadre passava ogni confine, compreso quello del più bieco becerismo. Dopo questa tragedia infatti i sostenitori del West Ham iniziarono a intonare ” “West Ham boys, we’ve got brains, we throw Millwall under trains” (I ragazzi del West Ham, abbiamo cervello, gettiamo il Millwall sotto in treni). Il 7 ottobre 1978 si sarebbe giocato un altro derby e i Bushwacker tappezzarono il quartiere con volantini con scritto “A West Ham fan must die to avenge him” (Un tifoso del West Ham deve morire per vendicarlo). Il dispiegamento di forze di polizie fu come mai si era visto prima e per quella partita non ci scappò il morto anche se il bollettino finale fu di sei agenti feriti e oltre settanta arresti, a seguito anche del sequestro di numerose armi. Per la cronaca il West Ham vinse quel derby per 3-0.
Nella gara di ritorno, oltre ai soliti problemi, ci fu un momento storico con il Millwall che vinse per 2-1 riuscendo così a interrompere una striscia di dieci partite consecutive senza vincere e l’ultimo successo risaliva addirittura al 1933. Un momento magico per i tifosi biancoblu e che fece entrare nella leggenada gli autori dei gol Dave Mehmet e Nicky Chatterton. Il 4 ottobre 1986 però purtroppo il morto fu pareggiato. Mentre Terry Burns si stava aggirando per Villiers Street venne accerchiato da vari hooligans dei Lions che lo accoltellarono in modo tale da rendere vano qualsiasi soccorso medico. È sempre tragico e spiacevole dover raccontare questi episodi che con il calcio e con il tifo caldo e passionale hanno ben poco a che fare. La vera rivincita sui rivali il Millwall se la prese un anno dopo quando in occasione della Full Members Cup vinse per la prima volta nella ad Upton Park settantaquattro anni dopo l’ultima volta. A segnare uno dei due gol decisivi fu un giovanissimo Teddy Sheringham, che circa vent’anni dopo avrebbe fatto esultare spesso i tifosi degli Hammers.
Nel 1988 i biancoblu arrivarono in First Division per la prima volta nella loro storia e nonostante fu il West Ham a vincere entrambe le sfide, furono quest’ultimi a retrocedere mentre il Millwall fu la rivelazione del campionato arrivando fino al decimo posto. Fu una gioia di breve durata perché con l’avvento della Premier League le gerarchie tornarono quelle di un tempo e si dovette aspettare la retrocessione del West Ham nel 2003-04 per rivedere un derby e purtroppo una giornata passata alla storia come il “The Mother’s Day Massacre“. Gli scontri furono estremamente violenti e poco importò a un giornale come il Guardian della vittoria per 4-1 da parte del Millwall in quello che venne definito come il giorno della vergogna. Nel primo decennio degli anni 2000 l’odio sembrò raggiungere i picchi degli anni ’70 e nemmeno la nazionale inglese aiutava a placare gli animi. Nella gara d’esordio di Germania 2006 della nazionale dei Tre Leoni venne messo un maxi schermo a Canada Square, ma la polizia fu costretta a interrompere la proiezione prima del fischio finale dell’arbitro causa vari e ripetuti scontri tra le due tifoserie.
L’apice però venne toccato nel 2009 in una gara di League Cup dove la violenza ci fu prima, durante e dopo la partita e nessuno si ricorderà del grande spettacolo che le due squadre misero in campo con il West Ham che riuscì a vincere per 3-1 solo ai tempi supplementari. Tanti furono i feriti, svariate le interruzioni della partita e la Fa diede una multa pazzesca di centoquindicimila sterline agli Hammers per non aver fatto rispettare l’ordine pubblico.
Nella stagione 2011-12 ci furono gli ultimi confronti in Championship e con la retrocessione della stagione precedente del West Ham si tornò a un sano sfottò. Il tifosi del Millwall iniziarono a intonare cori verso Avram Grant, il tecnico della fallimentare stagione dei rivali storici, facendolo entrare nella loro personale Hall of Fame come “A Millwall legend“. Le sfide di quell’anno si conclusero con un pari e una vittoria degli Irons per 2-1.
Due volti della stessa città, una rivalità storica e che non tramonterà mai perché nell’est di Londra o sei un Hammer o sei un Leone.
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