Istanbul, la città di confine per eccellenza che divide il mondo europeo da quello asiatico. E le differenze sono interne con il Bosforo a spezzare in due quella che fu Costantinopoli. I suoi oltre quindici milioni di abitanti fanno sì che sia il più grande agglomerato di persone dell’intero Vecchio Continente e le differenze sociali, culturali e religiose sono all’ordine del giorno. La Turchia è anche una terra che ribolle di passione per il calcio e ci sono varie realtà al proprio interno, ma due sono state quelle in grado di rappresentare al meglio i due Continenti, il Fenerbahçe e il Galatasaray.
I primi a nascere nel 1905 furono i giallorossi con l’intento di rivoluzionare il modo di pensare allo sport nella società. Infatti fino ad allora solo i turchi potevano giocare a calcio in squadre riconosciute, ma i Leoni decisero di aprirsi a tutti e addirittura il primo presidente fu Sami Frashëri, il figlio di un filosofo albanese. Inizialmente i colori sociali sono il bianco e il rosso in onore alla bandiera turca, ma dopo un’amichevole vinta contro una squadra inglese nella quale si vestiva il giallorosso ecco allora il cambio definitivo. Il nome deriva dal quartiere Galata nella parte nord ed europea e la squadra è diventata il simbolo di questa parte della città. Per vedere nascere i gialloneri invece si dovette aspettare il 1907 che ebbero vita proprio nel quartiere Fenerbahçe, situato nella zona ricca e benestante della parte asiatica. Per questo motivo il derby di Istanbul è chiamato anche il “Derby intercontinentale“, perché in un nessun’altra parte del mondo si può assistere a una rivalità cittadina divisa da due continenti.
Le due sono le squadre più vincenti di tutta la Turchia e da quando è nata la Süper Lig nel 1957 sono state in grado di aprire svariati cicli vincenti. Dopo i primi successi targati Beşiktaş, furono i Canarini asiatici a vincere il primo titolo nel 1959, mentre per i Leoni europei si dovette attendere il 1962. La rivalità però esplose definitivamente negli anni ’90 quando i bianconeri iniziarono a diventare sempre di più la terza squadra cittadina e si videro superare per quanto riguarda i titoli da entrambe. Uno dei derby più pazzi fu quello della finale di Coppa di Turchia del 1996, quando il Fenerbahçe era grande favorito. I Canarini si stavano avviando a vincere il loro tredicesimo titolo e cercavano la doppietta. Nella gara di andata però furono i Leoni a vincere per 1-0 grazie a un gol di Saunders e nel ritorno successe il finimondo. Aykut Kocaman segnò il vantaggio per i gialloneri e si andò così ai tempi supplementari, ma poco prima dei calci di rigore ancora una volta Dean Saunders riuscì a trafiggere Rüstü per l’1-1 che diede il titolo al Galatasary. A fine partita il tecnico campione Graeme Souness prese un’enorme bandiera giallorossa e la conficcò al centro del campo dello stadio Şükrü Saracoğlu scatenando l’ira dei tifosi di casa. Così facendo però lo scozzese divenne per sempre un mito per tutti i tifosi dei Leoni. Dopo quell’episodio il britannico fu costretto a lasciare la città, ma per gli europei iniziò un periodo d’oro. Arrivarono quattro vittorie consecutive del campionato e soprattutto nel 2000 venne scritta la più bella pagina di sempre della storia del calcio turco. A Copenhagen i ragazzi di Fatih Terim sconfissero l’Arsenal vincendo così la Coppa Uefa, avvenimento unico nella storia. Ad agosto riuscirono anche a completare l’opera battendo il Real Madrid in Supercoppa Europea rendendo così leggendario l’inizio del nuovo millennio. Due anni dopo la Turchia riuscì addirittura a chiudere il Mondiale al terzo posto, fermato solo in semifinale dal Brasile futuro campione, e di quella epica squadra vi erano ben dieci giocatori a rappresentare il Derby intercontinentale, sei dei giallorossi e quattro dei gialloneri. Dopo quel grande exploit però il campionato ha perso fascino e prestigio, e le squadre hanno dovuto accontentarsi di piccole punte europee dettate dai quarti di finale di Champions League del Fenerbahçe nel 2008 e del Galatasaray nel 2013. I Leoni sono però riusciti a portare nomi altisonanti, su tutti Wesley Sneijder e Didier Drogba e in panchina è passato anche il tecnico della Nazionale Roberto Mancini.
Il Derby intercontinentale è uno dei più giocati nella storia, quasi quattrocento incontri dopo quel 2-0 dei giallorossi nel 1909. Nonostante la squadra più titolata del Paese sia il Gala, la stracittadina ha prevalentemente parlato Fener. Sono ben ventidue i successi in più dei Canarini che hanno vinto per ben centoquarantasei volte contro le centoventiquattro dei Leoni. L’ultima sfida è avvenuta proprio ieri, ma lo 0-0 finale non ha soddisfatto nessuna delle due. Oltre a essere la squadra con il maggior numero di vittorie, il Fenerbahçe può vantare anche il miglior marcatore della storia della rivalità, quel Zeki Riza Sporel che negli anni tra gli anni ’10 e gli anni ’30 è stato in grado di segnare ventisette reti. Il podio è completato da Alaaddin Baydar e Lefter Küçükandonyadis, tutti dei Canarini, mentre il miglior marcatore dei Leoni è Metin Oktay con diciannove centri.
A livello di tifoserie il derby di Istanbul è tra i più caldi e accesi del mondo e gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno. Il gruppo principale del Galatasaray sono gli “UltrAslan“, nati nel 2001 unendo vari gruppi minori e il nome e l’unione di Ultras e Aslan (Leone). Il Fenerbahçe invece ha nei “GFB” il proprio principale gruppo di supporters, anche se le divisioni interne nei gialloneri sono molto più marcate rispetto ai rivali storici.
Due volti della stessa città, una rivalità che non tramonterà mai, perché nel Istanbul o sei un Canarino o sei uno Leone.