Mosca, una delle più belle e importanti città del mondo, luogo di collegamento tra l’Occidente e l’Oriente e terra di divisione tra due Continenti. Una Capitale che ha sempre saputo influenzare con le proprie dinamiche interne la storia della Russia e di tutto il mondo, grazie ad atti rivoluzionari o espandendo il proprio potere. Il calcio è senza dubbio una delle passioni più vive e la quantità di squadre di livello è incredibile ma c’è una rivalità è davvero molto particolare e, dopo aver già visto quella tra Cska e Spartak, oggi ci addentreremo in un altro grande derby, quello tra Dinamo e Torpedo.
I primi a nascere furono i biancazzurri nel 1923 nel modo più classico. Nella storia dell’Unione Sovietica e dell’est Europa ci sono alcuni nomi che non appena letti fanno subito capire la provenienza della squadra e Dinamo è uno di questi. Il comunismo si era appena instaurato e il Ministero dell’Interno voleva avere la propria squadra e così l’allora ministro Felix Dzerzhisnky decise di appropriarsi del già esistente Sokolniki e cambiarne per sempre il nome. La derivazione vicina alle più alte cariche dello Stato, e in particolare alla Polizia, ha sempre creato un misto di fascino e odio tra la gente della città e qualcuno non esitò a ribattezzarli “Musora“, il termine dispregiativo con il quale si apostrofano le forza dell’ordine come spazzatura. Di tutt’altra derivazione erano invece i bianconeri, fondati nel 1924 da un sindacato di operai di una fabbrica di macchine a livello statale, la AMO. È facile quindi capire come ci fosse poca sintonia con i tifosi della Dinamo, così vicini al potere del capo della maggior parte dei tifosi della Torpedo, e fu naturale che questi ultimi strinsero ottimi rapporti con lo Spartak, squadra dalla stessa derivazione.
Il primo derby del quale ci sia giunta testimonianza risale al 1938, quando il campionato sovietico era da poco nato. I bianconeri erano appena approdati nel massimo campionato, mentre i biancoazzurri erano stati in grado di imporsi per ben due volte in tre anni diventando la principale squadra della nazione. Quell’anno fu lo Spartak a imporsi, ma nel derby furono i “Menty” a schiacciare gli “Avtozavodtsy” con un rotondo 3-0. I primi anni furono senza dubbio a favore dei poliziotti e nel 1949 erano già a quota cinque campionati. Tuttavia quell’annata venne ricordata come la prima che portò un titolo alla Torpedo e quella Coppa dell’Unione Sovietica fu storica. La finale infatti venne giocata contro i principali rivali e nella stracittadina arrivò un grande successo per 2-1. Di lì a poco i biancazzurri avrebbero lanciato nel panorama calcistico mondiale uno dei più grandi portieri di tutti i tempi: Lev Jashin. La Dinamo trovò nel proprio numero uno un simbolo di onore e di vanto in tutto il mondo, con questi che riuscì a vincere anche il Pallone d’oro nel 1963. Fu proprio in questa decade però che la Torpedo uscì dall’anonimato iniziando a trionfare e vivendo il periodo migliore della propria storia. Nel 1960 per la prima volta riuscirono a vincere il campionato, impresa bissata nel 1965. I bianconeri fecero però oltremodo fatica a ottenere risultati soddisfacenti a livello europeo, mentre i rivali sfiorarono l’impresa nel 1972. I biancazzurri arrivarono fino alla finale della Coppa delle Coppe e al Camp Nou contro i Rangers di Glasgow arrivarono a un passo dal trionfo. Erano ancora gli ultimi anni di Franco, ma la Catalogna è sempre stata terra vicina con il cuore al mondo sovietico e il tifo per la Dinamo fu incessante. Gli scozzesi erano però più forti e organizzati e riuscirono a portarsi sul 3-0, ma Eshtrekov e Makhovikov riaprirono la sfida rendendola palpitante nei minuti finali senza però avere successo. Fu il momento migliore nella storia del calcio moscovita per oltre trent’anni, fino a quando il Cska non vinse la Coppa Uefa nel 2005. Iniziarono anni molto difficili e l’ultima doppia soddisfazione avvenne nel 1976 quando poliziotti e lavoratori di automobili si spartirono i due campionati, ai primi quello della primavera e ai secondo quello di autunno. Fu l’ultima volta vittoria di prestigio per entrambe e da quando l’Unione Sovietica si sgretolò nulla fu più come prima. Nel 2006 la Torpedo fallì e a ricordaglielo furono i tifosi della Dinamo in occasione dell’ultimo scontro diretto. Il sorteggio in Coppa di Russia aveva messo di fronte le due squadre ai sedicesimi di finale e nonostante le due categorie di differenza, fu una gara molto combattuta. Markov fu il mattatore dell’incontro con un rigore vincente per i biancazzurri, ma quel giorno venne ricordato per la sorpresa che si ritrovarono la mattina al campo da gioco i bianconeri. Alcuni ultras biancazzurri erano riusciti a entrare di notte all’Eduard Streltsov piantando una lapide con scritto “R.I.P. Torpedo 1924-2006“. Un ottimo modo per far capire che la rivalità era ancora ben accesa.
Gli scontri diretti risultano essere abbastanza equilibrati, anche se sono svariati anni che la stracittadina non si disputa. Su centotrenta incontri totali è la Dinamo a essere in vantaggio con cinquantaquattro successi contro i trentanove dei rivali, che non vincono un derby dal 2006. Le differenze tra queste due squadre non sono solo dal punto di vista storico, ma anche attuale e politico. La vicinanza al Regime ha portato i tifosi biancazzurri a seguire un’ideologia comunista, seppur molto vecchio stampo e lontana dalla sinistra occidentale, mentre quelli della Torpedo continuano a esserne fieri oppositori e non mancano all’interno della propria curva croci celtiche o svastiche.
Due volti della stessa città, una rivalità storica che non tramonterà mai, perché a Mosca o sei un Menty o sei un Avtozavodtsy.
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