Glasgow, una città incantevole dal fascino medievale, vero luogo dove l’amore e la fierezza di essere scozzese raggiungono il loro apice. Un posto dove si vive di differenze, da quelle religiose a quelle politiche, che fu il grande centro della volontà di indipendenza dall’Inghilterra, ma che non trovò grande riscontro nelle restanti città. Differenze che non si limitano però solo alla vita sociale e vengono quindi catapultate anche nel mondo del calcio con la più eterna rivalità di sempre, quella tra Celtic e Rangers.
I primi a vedere la luce furono i Light Blues addirittura nel lontanissimo 1872. Venne fondato nella parte occidentale della città nel quartiere Ibrox, da dove deriva il nome del mitico stadio costruito verso la fine del diciannovesimo secolo. Furono i fratelli McNeil a dare vita a questo nuovo sodalizio, ma fin da subito fu chiara una cosa. I Rangers, che presero il nome dalla squadra di rugby già presente, dovevano essere formati solo da britannici e soprattutto da protestanti. Non ci si doveva mischiare con tutti quegli irlandesi che venivano portati nel Regno Unito e tanto meno bisognava professare il cattolicesimo. Questa situazione non poteva rendere felice gran parte di Glasgow che nel 1887, sotto la spinta del frate marista Andrew Kerins, anche se per tutti era Fratello Walfried, vide finalmente nascere la squadra per quella parte della città fino ad allora dimenticata. La rivalità fu dunque naturale e la logica conseguenza, ma nonostante i quindici anni di esperienza in più fu clamoroso il risultato della prima sfida. Tale fu la foga e l’impeto nel voler prendersi una rivincita nel calcio che il Celtic vinse il primo storico Old Firm con il netto e rotondo punteggio di 5-2.
Le due squadre sono da sempre state quelle che hanno dominato il calcio scozzese e che hanno dettato legge. Non sono stati pochi infatti i lunghi domini dell’una o dell’altra, ma gli apici vennero raggiunti nel giro di cinque anni quando l’Europa iniziò a conoscere il nord della Gran Bretagna. Nel 1966, a seguito di dodici anni duri e senza successi, il Celtic riuscì a vincere il campionato qualificandosi così per la prima volta nella sua storia in Coppa dei Campioni. Nessuno dava grande credito a inizio torneo ai ragazzi di Jock Stein e questo aiutò a togliere pressione alla squadra che riuscì ad arrivare in finale contro la favoritissima Inter di Herrera. La condizione fisica però di quella leggendaria armata stava per giocare un brutto scherzo ai nerazzurri e dopo l’iniziale vantaggio di Mazzola, le reti di Gemmel e Chalmers ribaltarono il risultato portando così la Coppa dalle grandi orecchie per la prima volta nel Regno Unito. I Rangers si fecero conoscere nel Continente invece cinque anni dopo quando disputarono una Coppa delle Coppe da urlo. Le sfide furono da sempre complicate, ma dopo aver eliminato al primo turno i francesi del Rennes ci fu la storica doppia sfida con lo Sporting Lisbona, conclusasi solo dopo i tempi supplementari. Anche il Torino fu costretto a crollare sotto la legge di Ibrox, ma il capolavoro arrivò in semifinale quando Jardine e Parland stesero il Bayern Monaco. Nella finale di Barcellona fu un trionfo e, nonostante la Dinamo Mosca sfiorò la rimonta portandosi da 3-0 a 3-2, alla fine fu la parte protestante di Glasgow a esultare per il suo primo, e per adesso unico, titolo europeo.
Sono addirittura centocinque i titoli di Scottish Premier League complessivamente vinti dalle due squadre, con i biancoverdi che hanno sensibilmente ridotto il margine con i rivali storici negli ultimi anni, causa il fallimento dei Light Blues nel 2012. I nove successi vlconsecutivi hanno fatto sì che ora i Celts si trovino a soli tre titoli di distanza dai Gers, ma la squadra allenata da Steven Gerrard è intenzionato a tornare sul trono di Scozia a breve. E il numero tre non è solo quello che distanzia le due squadre per quanto riguarda i campionati, ma anche in ambito scontri diretti. I Rangers hanno trionfato nell‘Old Firm in centosessantadue circostanze contro le centocinquantanove del Celtic. Anche in questa particolare classifica i cattolici hanno sfruttato gli anni della rinascita protestante per vincere la stragrande maggioranza degli ultimi scontri diretti, anche se il 29 dicembre si è rivelata una data amara. Nel 2018 un gol di Ryan Jack ha permesso ai Blu di tornare alla vittoria di un Old Firm in campionato, ben sei anni dopo l’ultima volta, e l’anno successivo la gara la storia si è ripetuta, ma questa volta i ragazzi di Gerrard hanno violato il Celtic Park. Un’impresa che in Scottish Premier League mancava da nove anni e, causa l’emergenza Coronavirus, quella vittoria firmata Kent e Katic risulta essere l’ultimo Old Firm disputato.
Una componente fondamentale nel rendere epica questa sfida è senza dubbio il tifo e il calore che questa città riesce a regalare. Nonostante anche la Scozia abbia subito grosse modifiche all’interno dei propri stadi, si riesce ancora a respirare quell’aria di passione e di calore che in Inghilterra ormai non si trova più da tanti anni. Ad Ibrox si trovano gli Union Bears, composto prevalentemente da nazionalisti britannici e per questo la Union Jack è la bandiera più frequente nella parte ovest della città. A Celtic Park invece la situazione è completamente ribaltata. Il gruppo ultras principale è formato dalle Green Brigade, che assieme a Livorno e Sankt Pauli formano la principale roccaforte delle curve di sinistra. Essendo una squadra nata da immigrati irlandesi è facilissimo trovare la bandiera della nazione con Capitale Dublino nel quartiere Parkhead e la religione cattolica è alla base del tifo.
Due volti della stessa città, una rivalità che non tramonterà mai, perché a Glasgow o sei un Celt o sei un Ger.
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