Birmingham, uno dei cuori pulsanti dell’economia inglese, città con grande quantità di fabbriche con gente proveniente da tutta la Gran Bretagna per cercare lavoro. Situata nella zona centro occidentale dell’isola, al confine col Galles, è uno strategico punto di collegamento tra Londra e Manchester. Dal 1700 in poi ha conosciuto una crescita impressionante e la Council House risulta il più imponente palazzo di tutta le Midlands occidentali. In questo contesto il calcio è stato in grado di ritagliarsi uno spazio importante dividendo il cuore della città tra Aston Villa e Birmingham City.
Le due squadre nacquero nello stesso periodo, ma i primi a vedere la luce furono i Villans nel 1874. La fondazione avvenne per opera di quattro ragazzi di vent’anni facenti parte della Chiesa metodista di Wesleyan Church e l’idea arrivò quasi per caso. Vi era già una squadra di rugby ma serviva uno sport da praticare durante l’inverno e così venne scelto il calcio. Fu curiosa la prima partita, dato che si disputò contro i rugbisti unendo le regole dei due sport. L’ultimo tassello per la nascita di questo nuovo sodalizio avvenne a Heathfield Road nel quartiere settentrionale di Handsworth. I Blues dovettero aspettare solo un altro anno e nel 1875 vennero fondati con il nome di Small Heat Alliance, in onore del loro quartiere, nella zona zona sud orientale. Aston Villa e Birmingham iniziarono subito dai loro primi anni a essere distanti e nei poli opposti della città.
Il primo scontro diretto avvenne solo nel 1879 in occasione di un amichevole a Muntz Street, in casa della più giovane. Finì 1-0 per i Blues, ma divennero famose le critiche dei rivali che ritenevano il campo sul quale si era disputato la partita una buca. Per la prima gara ufficiale, e realmente conteggiata nelle statistiche, bisogna arrivare al 1887 quando i Villans strapazzarono i nemici in casa per 4-0 in Fa Cup e ne uscirono ancora una volta vincitori, stavolta solo per 2-1, nel 1894 quando venne disputata il derby di campionato. La fine del diciannovesimo secolo fu il punto più alto della storia dell’Aston Villa e tra il 1893 e il 1900 riuscì a portarsi a casa ben cinque titoli nazionali potendo vantare nelle proprie fila campioni come Johnny Campbell e Goerge Wheldon. Il 1896 fu senza dubbio l’anno più soddisfacente, perché non solo arrivò il trionfo in First Division, furono quattro i punti di vantaggio sul Derby County secondo, ma perché l’unica squadra a retrocedere fu proprio quello che ancora si chiamava lo Small Heat. Si dovette aspettare il 1905 perché la squadra cambiasse nome e diventasse il Birmingham City. Un passaggio che avrebbe dovuto avvicinare tutta la città alla squadra che era rimasta sempre nell’ombra vedendo i successi dei cugini. Dopo la Prima Guerra Mondiale però tutto cambiò e a Birmingham non ci fu più nulla da festeggiare per tantissimi anni. L’anno della svolta fu il 1963 quando a sorpresa le due si ritrovarono in finale di Coppa di Lega per disputare i derby più attesi e storici di sempre. L’andata venne giocata all’St.Andrews e i Blues, spinti da un pubblico caldo come non mai, vinsero per 3-1 grazie alla doppietta di Ken Leek e alla rete finale di Jimmy Bloomfield. Al Villa Park sarebbe servita un’impresa ma il City fece ottima guardia e strappò un prezioso 0-0 che permise così di ottenere il primo storico titolo nazionale. Fu il momento più straordinario di sempre nella storia di questa sfida anche se l’Aston Villa aveva in serbo una doppietta leggendaria. Nel 1981, a ben settantun’anni di distanza dall’ultima volta, vinse il suo settimo campionato inglese potendo così partecipare alla sua prima Coppa dei Campioni. Nonostante il successo in campo nazionale non vi erano grosse aspettative nei confronti dei Villans, tanto che nella First Division 1982 chiusero in un’anonima metà classifica, eppure si realizzò l’impensabile. Fu un cammino storico che portò fino alla finale di Rotterdam contro il Bayern Monaco. I tedeschi erano superiori e dopo soli nove minuti si infortunò il portiere Jimmy Rimmer per far posto al secondo Nigel Spink. Il ragazzo di Chelmsford aveva giocato solo una partita in cinque anni ma divenne l’eroe di quella notte fermando gli attacchi di Rummenigge e compagni e grazie al tocco da pochi passi di Peter Withe l’Aston Villa divenne campione d’Europa. Un successo favoloso completato anche dal trionfo in Supercoppa Europea contro il Barcellona. Fu l’ultimo momento di gloria del calcio a Birmingham perché poi iniziarono momenti molto duri con svariate retrocessioni per entrambe. Nel 2011 i Blues vissero una stagione dal doppio volto dato che in Premier arrivarono terz’ultimi e retrocedettero, ma rivinsero la loro seconda Coppa di Lega dopo una leggendaria partita a Wembley contro l’Arsenal. Žigić e Martins decisero la sfida e così l’anno seguente il City partecipò all’Europa League da squadra di Championship.
La rivalità viene conosciuta come il Second City Derby, in quanto Birmingham viene catalogata come la seconda città dell’Inghilterra dopo Londra, e non sempre si è potuto giocare cause la differenza di serie tra le due compagini. L’Aston Villa è quella che ha trionfato nel maggior numero dei casi, cinquantasette contro trentotto e ha dalla sua anche la vittoria più larga di sempre, un 6-0 del 1988. È dei Villans anche il miglior marcatore di sempre nella storia della rivalità e bisogna tornare negli anni ’10 e ’20 del secolo scorso grazie alle undici marcature di Billy Walker. Il periodo è lo stesso anche per il bomber dei Blues con Joe Bradford che si fermò però a quota otto.
A livello di tifoserie anche Birmingham ha dovuto subire grosse limitazioni e l’atmosfera risulta essere abbastanza calma e pacifica. Negli anni ’70 non era però così, nonostante i “Villa Hardcore” fossero sì un gruppo spesso violento, ma non certo ai livelli di altre realtà. Diedero invece molti più problemi negli anni ’80 gli “Zulu Warriors“, firm del City bandita senza se e senza ma dal St.Andrew’s da svariati anni.
Due volti della stessa città, una rivalità storica che non tramonterà mai, perché a Birmingham o sei uno Villan o sei un Blue.