Stoccolma, la grande Capitale della Svezia e dell’intera Scandinavia, terra che ha permesso al profondo nord di diventare grande agli occhi di tutti. Tecnologia e cultura, luogo dove viene assegnato il premio Nobel e che è diventato un vero e proprio agglomerato di culture da tutto il mondo. Il calcio ha sempre avuto un ruolo centrale, tanto che è una delle poche città ad aver avuto il privilegio di ospitare una finale Mondiale, peccato solo che i grandi trionfi internazionali siano stati prevalentemente festeggiati a Malmö e Göteborg. Nonostante questo la passione non è mai venuta meno e soprattutto si è notata durante gli infuocati derby tra AIK Solna e Djurgårdens.
È uno dei rarissimi casi dove le due più importanti squadre della città siano nate nello stesso anno e addirittura con nemmeno un mese di differenza l’una dall’altra. A vedere la luce per primi furono i Gnaget (Roditori) dell’AIK, il 15 febbraio 1891, tramite l’iniziativa dei fratelli Behrens a seguito di una riunione al Biblioteksgatan nella zona più centrale della città. Pur vivendo la zona più esclusiva venne dato il nome di Allmänna IdrottsKlubben, ovvero “La squadra sportiva popolare“. Non vi erano infatti alcun tipo di limitazioni nell’iscrizione per diventare membri e il club era nato come una polisportiva prettamente di atletica, dato che il calcio iniziò a essere praticato solo cinque anni più tardi. Per vedere nascere invece i rivali del Järnkaminerna, fornaci di ferro, si dovettero aspettare solo venticinque giorni e il 12 marzo in un bar nella via Alberget, sempre nel centro della Capitale, un nuovo club era sorto. Anche in questo caso il calcio non fu il primo sport praticato, ma paradossalmente il Djurgårdens fu la prima vera squadra della città, dato che iniziò a praticare questo sport tre anni dopo la sua nascita. Nacque una rivalità particolare, quasi unica, dove non vi erano più rivendicazioni sociali ma lotta tra l’élite del centro per capire chi meritasse il vero scettro dell’alta borghesia svedese.
La stracittadina infatti prese il nome di “Tvillingderbydt“, ovvero la sfida dei gemelli. La prima partita della storia venne giocato nel 1899 e fu l’AIK a vincere per 2-1 in occasione della Coppa di Svezia allo Svea Lifgardes IP. Fu solo l’inizio di un periodo d’oro e vincente per i Roditori che trionfarono nei primi due campionati del nuovo secolo, imponendosi come una delle squadre più forti della nazione per tutto il periodo pre Seconda Guerra Mondiale. Furono infatti ben otto i trionfi fino agli anni ’30, mentre il Djurgårdens ne ottenne la metà, trovando fortuna soprattutto negli anni ’10. Dopo le stragi belliche però Stoccolma iniziò ad allontanarsi dal centro e dalle vette dell’Allsvenskan e soprattutto l’AIK visse anni tremendi. Lanciò grandi campioni come Lennart Skoglund e Kurt Hamrin che però fecero la fortuna dei grandi club italiani. I Fornaci di Ferro riuscirono a portare in alto l’onore della Capitale agganciando i rivali cittadini vincendo altri quattro trofei tra gli anni ’50 e ’60, ma per i due decenni successivi il nulla, proprio mentre il calcio svedese stava attraversando un momento favoloso. Il Malmö arrivò in finale di Coppa dei Campioni nel 1979, mentre il Göteborg fu una squadra abitudinaria delle finali in Coppa Uefa negli anni ’80. I problemi economici si stavano facendo sempre più insistenti, ma nonostante questo i Roditori riuscirono nel 1992 a tornare a vincere un campionato a ben cinquantacinque anni di distanza dall’ultima volta. Quello fu un anno di gloria immensa per la prima squadra della Capitale, perché a seguito dei playout il Djurgårdens subì una clamorosa retrocessione. Nel 1998 l’AIK vinse ancora, ma nel nuovo millennio ecco il ritorno dei Blåränderna. Da neopromossi chiusero al secondo posto dietro all’Hammarby, la terza squadra di Stoccolma che nel 2001 vinse il suo primo e unico campionato, e da lì in poi iniziò un periodo straordinario. Nel 2002 e nel 2003 arrivarono due campionati consecutivi e nel 2005 arrivò lo storico undicesimo trionfo con tanto di sorpasso sui rivali di sempre. Il pareggio arrivò però nel 2009 con controsorpasso nel 2018, anche se il Djurgårdens vinse il suo dodicesimo titolo già l’anno seguente. La grande macchia per entrambe sono le disastrose apparizioni europee e nella maggior parte dei casi le due non sono state nemmeno in grado di accedere anche solo alla fase a gironi di Champions o Europa League. Proprio l’assenza della Capitale ha forse rallentato e bloccato quel processo di crescita che portò il calcio svedese a essere subito sotto i grandi campionati negli anni ’80.
In totale sono stati centosettantuno i derby disputati e c’è sempre stato un sostanziale equilibrio con l’AIK che in questo momento comanda con sessantaquattro vittorie a cinquantaquattro. Anche le vittorie di Allsvenskan sono identiche, ma i gialloneri godono otto trionfi in Coppa contro i cinque dei rivali. Il miglior marcatore nella storia del Tvillingderbydt è Yngve Leback, autore di sette gol per i Roditori negli anni ’70, mentre al secondo posto troviamo Leif Skiöld che ha vestito entrambe le maglie chiudendo con un totale di cinque reti.
A livello di tifo organizzato le due sono probabilmente tra le più calde di tutta la Svezia e forse della Scandinavia. La parte più rumorosa dell’AIK è rappresentata dai “Black Army“, famosi anche per svariati incidenti a livello europeo. Dall’altra parte non manca di certo il calore, il tifo e l’utilizzo di materiale pirotecnico, anche se vi è una enorme presenza di gruppi. Al centro vi è comunque il gruppo “Ultras” ben accerchiato dall’enorme striscione “Djurgårdens IF” da un lato e “Stockholm” dall’altro.
Due volti della stessa città, una rivalità storica che non tramonterà mai, perché a Stoccolma o sei un Gnaget o sei un Järnkaminerna.
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