Era il 6 luglio del 1957 quando alla chiesa di St. Peter a Liverpool l’appena sedicenne Jonh Lennon conobbe Paul McCartney: è l’inizio di una grande storia, quella dei Beatles, band più amata e discussa degli anni ’60 e ’70 che ancora oggi conserva la sua aura leggendaria. Canzoni controverse, messaggi di pace, note capaci di infiammare le masse: i Baronetti di Liverpool sono senza dubbio uno dei gruppi più amati di tutti i tempi, capaci di unire intere generazioni e di sollevare dubbi e polemiche anche dopo anni dalla loro scomparsa.
Oltre ai significati molto velati di alcune loro canzoni, a rendere ancor più misteriosi i Beatles è la loro presunta
passione per il calcio. D’altronde erano ragazzi nati e cresciuti proprio nel periodo d’oro, quando Liverpool ed Everton trasformarono la città nella più titolata di tutta l’Inghilterra. Se George Harrison era un amante dichiarato delle automobili e della Formula 1 e Ringo Starr quasi del tutto estraneo ad ogni tipo di sport, a subire il fascino dello sport fu più di tutti Jonh Lennon, spinto soprattutto dal padre, tifoso sfegatato dei Reds che, a quanto pare, avrebbe trasmesso la stessa passione anche al figlio. A dimostrarlo sono riferimenti disseminati in molte canzoni, come l’inserimento di Matt Busby nella canzone Dig It, incentrata tutta sulla lettera B. A confermare il suo amore non solo per il Liverpool ma per il calcio in generale è anche un disegno fatto da Lennon all’età di 11 anni, finito poi sulla copertina di Walls & Bridges, il suo quinto album da solista: la scena ritraeva un’azione della finale della Coppa d’Inghilterra fra Arsenal e Newcastle con un numero 9 ben in mostra, probabilmente un riferimento alla grande leggenda dei Magpies Jackie Milburn.
Se la passione di John era chiara e lampante, incerta resta la posizione di Paul McCartney. È proprio qui che torna in scena il grande derby di Liverpool: si narra infatti che, come spesso accade, sotto la spinta della famiglia Paul sia stato indirizzato subito verso i Toffees, seguendoli spesso anche in trasferta come mostrano alcune foto che lo ritraggono proprio fra i tifosi nella finale di FA Cup per 1968 persa dall’Everton contro il WBA. Una passione che però non si ferma soltanto alla metà blu di Liverpool della città: Paul era un grande sostenitore di Liverpool e, come avrebbe dichiarato in un’intervista, sarebbe stato disposto a tifare anche i Reds se avessero mai giocato una finale di Champions League.
La questione tifo resta ancora controversa e praticamente impossibile da chiarire, ma sta di fatto che il connubio fra musica e calcio, e in particolare fra Beatles e la Liverpool calcistica, sia più forte di quanto sembri. Esempi lampanti sono la sciarpa rossa e bianca (del Liverpool?) che appare nel video di Help!, la presenza di Albert Stubbins, centravanti proprio dei Reds fra gli anni ’40 e ’50, sulla copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ed
infine il particolare e riconoscibile “It’s goal!” di Kenneth Wolstenholme, un telecronista inglese della BBC nella finale vinta del Mondiale del 1966 all’interno di una delle versioni del brano Glass Onion.
Tutti segni riconoscibili di una passione vissuta lontana dai riflettori ma sempre accesa che sembra dividere i Beatles a metà: rosso contro blu, John contro Paul, il fascino del derby di Liverpool sembra colpire proprio tutti.