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Delirio Jämtkraft, Iñaki rovina la festa all’Östersund

Se l’Uefa avesse mandato un messo a Östersund per annunciare che a questo punto della stagione l’OFK si sarebbe trovato in testa al girone J di Europa League, probabilmente l’avrebbero immediatamente scacciato dallo Jämtland accusandolo di iettatura e malaugurio. Nemmeno il più fervido sognatore avrebbe potuto immaginare che i rossoneri di Graham Potter, a metà del calendario, avrebbero guardato i vari Zorya, Hertha Berlino e Athletic Club dall’alto dei loro 7 punti: due vittorie, che poi sarebbero tre se solo questa sera Iñaki Williams non avesse deciso di mettersi in mezzo, un pari che brucia come pochi. Ma questo piccolo passo falso non deve assolutamente scalfire di una virgola la strada che l’undici svedese ha già percorso da quando aveva eliminato Galatasaray e PAOK, uscendo indenne da due degli impianti più caldi d’Europa (la Türk Telekom Arena e il Toumba). La vittoria all’Arena Lviv e l’affermazione casalinga contro i biancoblù tedeschi ha sensibilmente aumentato l’hype nei confronti di una bellissima Cenerentola partita dall’ultima fascia nei sorteggi e ora tramutatasi in una formazione capace di tener ben salda la leadership del gruppo in cui la sorte l’aveva inserita. Ecco la chiave di lettura migliore con la quale capacitarsi della mancata vittoria di questa sera.

Primo tempo – Graham Potter riscopre la difesa a tre e propone un 3-4-3 camaleontico, con la tipica propensione per la creazione di gioco attraverso le vie centrali. Ghoddos scalda subito i guantoni a Iago Herrerín, mentre la personalità dell’OFK si manifesta già dopo 9′: solita ripartenza veloce, Sema rifinisce per Curtis Edwards che chiama l’estremo difensore basco alla deviazione in corner. Peccato che il pari ruolo Aly Keita non sia in giornata top: prima lo svedese è intervenuto in affanno su cross di Balenziaga, poi (14′) su un retropassaggio di Mukiibi si fa soffiar palla da Córdoba e regala il vantaggio al comodo tap-in di Aritz Aduriz. Molto fortunosa la rete degli spagnoli, che hanno il merito di premere sull’acceleratore prima che la spinta di Potter induca i suoi giocatori a prendersi la scena: Edwards conclude ma non troppo pericolosamente (28′), poi viene servito da Sema e a tu per tu con Herrerín spara alle stelle il possibile pari (31′). E’ un finale in crescendo per la formazione padrona di casa, che punta sulla spinta del pubblico presente sugli spalti della Jämtkraft Arena e mette alle corde il Bilbao. Cuco Ziganda è impassibile, vede i suoi allo sbaraglio dinanzi ad una formazione che sta dettando legge, ma recrimina per una chance fallita da Aduriz di testa (35′). Stesso copione, ma occasione ancor più ghiotta, quella che Alhaji Gero gira di testa sul palo lontano non trovando il gol per pochi centimetri (40′). L’azione parte tutta da Bachirou, e si conclude col cross di Sema, ma lo stesso francese ispira pure la cavalcata di Edwards per una nuova conclusione dell’inglese che si perde anche stavolta oltre la traversa (43′).

Secondo tempo – Ziganda sostituisce Balenziaga col pari ruolo Bóveda, scelta dettata da alcuni problemucci fisici avvertiti dal terzino sinistro titolare, poi il copione non cambia di una virgola e l’Östersund trova il vantaggio: è il 52′, Edwards spara un bolide rasoterra di sinistro, Iago Herrerín non è perfetto e Gero supera l’ostacolo Laporte salvo poi insaccare a porta sguarnita. Pareggio strameritato, agevolato dalla conferma che si tratti di una giornata no per i portieri: Sema potrebbe segnare il 2-1 (56′), poi è Pettersson a non imprimere forza al suo colpo di testa favorendo la presa dell’estremo difensore iberico (57′). OFK sprecone, verrebbe da dire e così puntualmente sarà. Ghoddos (61′) porta a 14 le conclusioni in porta dei ragazzi di Potter, poi è il 64′ e Curtis Edwards trova un gioiello di controbalzo ad approfittare dell’assist del sopracitato numero 93. Palla nell’angolino, Jämtkraft Arena in delirio. E’ un sogno, spezzato solo dall’intuizione di Ziganda (out Córdoba, in Williams). L’Östersund non molla, continua a divertire e un mancino di Ghoddos meriterebbe ben miglior fortuna (78′). Poco male, ma un minuto dopo sempre l’attaccante di casa si presenta davanti a Iago Herrerín ma grazia il Bilbao calciando addosso al calciatore basco. L’Athletic sparisce dal campo, l’OFK tiene le redini del gioco e Nouri (80′) spara una sassata che per poco non va in gol. E l’86’ quando Susaeta si esibisce in una serie di dribbling e conclude trovando la straordinaria e reattiva risposta da parte di Aly Keita. Tutto finito? Macché. Potter non apporta modifiche fino all’87’, quando uno stremato Nouri lascia il posto a Mensah, e paradossalmente l’Athletic pareggia: Aduriz si decentra e fa partire un cross, c’è Iñaki Williams appostato sul primo palo a deviare dentro la porta. Due minuti di recupero, poi fischio finale e tutti sotto la doccia. Brucia il pari, ma resta il dato di fondo: questo OFK è spettacolare, magnifico e gioca un grandissimo calcio. Solo la sfortuna si è messa contro, stavolta, ma non si commetta l’errore di guardare a questo match come ad una sconfitta.

Disclaimer – Triste che sia solo un punto. Ma c’è il gioco, c’è la tenacia, c’è la grinta. Altri tre punti avrebbero potuto portare ad un eventuale appagamento, cosa che ora è in parte scongiurata per via della rete subita in extremis, quasi a voler riportare sulla terra una città, Östersund, che stava cominciando davvero a sognare in grande. La squadra di Potter esprime un gran calcio, propositivo e convincente, pur non potendo contare su individualità di spicco. Bravi tutti, la prossima andrà meglio e un pari interno col Bilbao (squadra che Transfermarkt valuta 170,60 milioni: la rosa dell’OFK si ferma a miseri 8,05…) resta un risultato storico e da celebrare. In questi casi, del resto, è sempre meglio vedere il proverbiale bicchiere mezzo pieno.

Il tabellino:
Östersunds FK (3-4-3): Keita; Mukiibi, Papagiannopoulos, Pettersson; Edwards, Nouri (dall 89′ Mensah), Bachirou, Widgren; Ghoddos, Gero, Sema. All: Potter
Athletic Bilbao (4-2-3-1): Herrerín; Lekue, Etxeita, Laporte, Balenziaga (dal 47′ Bóveda); Iturraspe, Vesga (dal 77′ Beñat); Susaeta, Raúl García, Córdoba (dal 66′ Williams); Aduriz. All: Ziganda
Reti: 14′ Aduriz, 52′ Gero, 64′ Edwards, 89′ Williams. Ammoniti: Sema, Gero (Ö), Córdoba (B). Arbitro: Kovacs (Romania)

Matteo Albanese

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