Il 13 ottobre del 2007 rappresenta una data storica per il calcio spagnolo: per molti il vero Tiki Taka, il sistema di gioco che ha consegnato la nazionale della Spagna alla storia del calcio, è nato proprio quel giorno in Danimarca grazie ad uno splendido gol di Sergio Ramos segnato al termine di un’azione lunga e spettacolare.
A 10 anni di distanza sembra strano dirlo ma quella Spagna rischiava di rimanere fuori da Euro 2008, era sommersa dalle critiche della stampa e non aveva fiducia alcuna da parte della propria gente. E quella trasferta in Danimarca cambierà per sempre la visione del calcio in Spagna partendo dagli occhi di Aragones che vide nella qualità del palleggio dei suoi ragazzi la vera arma per rendere vincente una nazionale che prima di allora era una perenne perdente.
Il Tiki Taka nacque in quella partita e precisamente nella sopra citata azione del gol dello 0-2 firmato da Sergio Ramos. La manovra sembra interminabile ma contiene tutta la storia della Spagna che verrà: 9 giocatori hanno avuto il pallone per un totale di 65 tocchi, 28 passaggi, 1 minuto e 15 secondi totali di possesso e la finalizzazione splendida di Sergio Ramos con un pallonetto delizioso.
Ai tempi fu elogiata come l’azione corale del secolo ma a rivederla oggi si capisce come il Tiki Taka di allora fosse in stato embrionale rispetto a quello devastante visto ad Euro 2012. Però il concetto di base rimane molto interessante per quanto leggermente soporifero: possesso palla stremante pieno di passaggi passivi che trova poi un’improvvisa accelerazione che può mandare in porta chiunque visto che l’undici in campo è stato infarcito di gente dai piedi eccellenti.
L’efficacia, la bellezza ed il ritmo miglioreranno progressivamente grazie all’inserimento graduale di tantissimi campioni che porteranno la Spagna ad essere la nazionale più dominante di questa prima parte di secolo al punto da potersi permettere di giocare senza centravanti un’intera fase di un Europeo dominato in lungo e in largo.
E 10 anni dopo ci ritroviamo una Spagna cambiata ovviamente negli uomini ma non nell’identità: il Tiki Taka è stato sviluppato e adattato all’evoluzione del gioco ma rimane sempre la filosofia base che ha trascinato l’intero calcio spagnolo in questi anni. Aragonés lo ha inventato, Del Bosque lo ha perfezionato, Lopetegui lo ha rilanciato: oramai questo tipo di possesso palla è il simbolo dell’intero calcio spagnolo sia per la nazionale che per i club e chissà che non torni ad essere l’arma vincente anche al prossimo Mondiale.
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