Buona la prima in inglese. La Roma di Daniele De Rossi, nel primo test in Inghilterra, travolge il Barnsley e, oltre al piacere dell’estetica scopre la soluzione fantasia. Al netto di cucchiai e cucchiaini d’agosto, alcuni elementi sono oggettivamente percepibili. La prestazione di Dybala e Soulé, seppur da prendere in considerazione rispetto alla consistenza dell’avversario, schiude le porte ad una Roma 2.0 rispetto alla scorsa stagione con una idea di calcio innovativa ed alternativa in attesa dell’inserimento di Dovbyk. L’esperimento ha funzionato, eccome: un argentino nel ruolo di falso nueve, l’altro come esterno con licenza di seguire istinto e talento.
De Rossi nella scorsa stagione aveva accennato alla possibilità di utilizzare Dybala come falso nueve. Del resto, è stato proprio il suo mentore Spalletti a spostare Totti nel ruolo di centravanti passando alla cassa con gli interessi allungando la carriera del capitano giallorosso e trasformandolo in uno straordinario regista offensivo da 20 gol a stagione. Con le dovute proporzioni, anche Dybala è in grado di ricoprire un ruolo che rappresenta anche una soluzione a risparmio energetico per l’attaccante argentino, che non è chiamato a rincorrere l’avversario sull’esterno. Fattore che può rilevarsi decisivo anche nella gestione fisica di un calciatore dal talento cristallino e dai muscoli di seta.
Fra l’altro Dybala al centro dell’attacco permette a Soulè, esterno di “gamba” che era fra le richieste principali di Daniele De Rossi, di sprigionare talento e forza senza pestarsi i piedi con il connazionale, anzi occupando spazi diversi i due possono diventare devastanti dialogando nello stretto. La capacità di protezione di palla e la visione di gioco di Dybala, infine, aiutano anche un lavoro di possesso finalizzato all’attacco della profondità. Il falso nueve permette di portare più uomini possibile a riempire lo spazio negli ultimi 30 metri fornendo alternative con l’inserimento dei centrocampisti a rimorchio. I gol di Le Fee e Pisilli rappresentano più di un indizio.
La soluzione permette anche di allargare la rosa a disposizione. La presenza di Dobvyk, che non è stato certo acquistato a suon di milioni per restare in panchina, spalanca le porte a una Roma che può alternare potenza, fantasia e qualità alternandole nello spartito tattico comunque fedele a sé stesso, con un attaccante in grado di fungere sia da stoccatore che da regista offensivo. Ruolo che può essere ricoperto, con caratteristiche differenti, sia dall’argentino sia dall’ucraino, fermo restando che l’idea di un tridente è una possibile quanto praticabile evoluzione di schemi e soluzioni che dalle parti di Trigoria non si vedevano da anni. De Rossi in pochi mesi ha scoperto una rosa profonda: potenza, fantasia e qualità. Un inizio niente male per la sua prima stagione da allenatore di prima squadra da inizio stagione.
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