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Danso è un mistero: forse aveva ragione la Roma

Il caso Danso si arricchisce di un nuovo capitolo. Il centrale del Lens non è stato convocato dall’Austria per le sfide di Nations League in programma contro Slovenia e Norvegia. Il difensore, ritornato al club francese dopo il mancato trasferimento alla Roma dopo le visite mediche, resta ai box in attesa di ulteriori accertamenti.

Mistero sulle condizioni di Danso

Lo stato di salute del ragazzo è avvolto nel mistero. Danso è stato escluso dal commissario tecnico Ralf Rangnick dall’elenco dei calciatori convocati per i prossimi impegni della nazionale austriaca, dopo essere stato inizialmente inserito. Come recita la nota emessa dalla Federazione, il calciatore “sarà sottoposto ad approfonditi esami medici presso il suo club in Francia”. Poche parole più che sufficienti per alimentare il caso. La privacy è sacra. L’unica certezza è che, dopo essere sbarcato a Ciampino, il difensore non ha mai raggiunto Trigoria per la firma sul contratto, saltata dopo visite mediche. Una telenovela che ha fatto discutere e sollevato scenari da spy story. C’è chi ha messo in discussione, come il Lens, l’interpretazione degli esami e chi invece sosteneva la tesi di una gestione superficiale della vicenda da parte del club giallorosso.

La reazione del Lens e le ragioni della Roma

Il Lens, che, una volta saltato il trasferimento, aveva preso, tramite una nota ufficiale, una posizione piuttosto dura, dovrà comunque ripetere le visite. La famosa “lunga interpretazione di una visita medica” che è stata la causa del mancato trasferimento si allungherà evidentemente di qualche riga di referto. È evidente che il club francese dovrà monitorare anche in modo abbastanza approfondito il suo calciatore, fermo restando che la scelta della nazionale austriaca possa essere stata di natura precauzionale. Del resto, non ha senso rischiare per una partita di un torneo ufficiale ma che spesso è utilizzato per sperimentare.

Forse la Roma non aveva tutti i torti

Immagine | Ansa

Alla luce dell’accaduto e del comunicato emesso dalla Federcalcio austriaca, la posizione più rafforzata è proprio quella della Roma. In casa giallorossa, dove hanno preso vita una serie abbastanza variegata di possibili spiegazioni legate al mancato arrivo di Danso, si può ritenere, se non di aver avuto ragione, perlomeno di non essere totalmente dalla parte del torto. Le sacche più irriducibili di sollevatori di polemiche, disciplina molto in voga nella capitale, potranno ritenere discutibile essere arrivati all’acquisto di un calciatore a poche ore dalla fine del mercato, ma anche questo argomento è suscettibile di osservazioni da prospettive diverse. Nel calciomercato i più grandi affari si sono spesso chiusi nell’ultima settimana, dunque non è una novità che le trattative si chiudano sul filo di sirena.

 

Pasquale Luigi Pellicone

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