Dalla Roma al Milan: il percorso di Abraham nel club rossonero

Abraham ha conquistato San Siro e il cuore dei tifosi rossoneri. È arrivato per fare il vice Morata, ma nel derby ha dimostrato di poter giocare con lo spagnolo

Tammy Abraham è già il leader di questo Milan. È arrivato al fotofinish, nelle ultimissime ore di mercato, il 30 agosto. L’attaccante inglese in rossonero, Saelemaekers alla Roma. Per il belga, però, l’avventura è iniziata malissimo con la frattura alla caviglia che lo terrà fuori due mesi. Invece, Abraham ha conquistato San Siro e il cuore dei tifosi rossoneri. È arrivato per fare il vice Morata, ma nel derby ha dimostrato di poter giocare con lo spagnolo. Una mossa tattica quella di Paulo Fonseca che si è rivelata vincente, tanto che il Diavolo è tornato a vincere un derby dopo più di due anni (3-2 il 3 settembre 2022) e sei stracittadine perse tra campionato, Supercoppa Italiana e Champions.

Pallone da calcio
Pallone da calcio | pixabay @jarmoluk

Anche tatticamente è stato un capolavoro. Perché Abraham girovagava molto a destra (oltre alla zona centrale del campo come richiede il suo ruolo), costringendo Dumfries a stare su di lui, lasciando libero Theo Hernandez. Che, a sua volta, veniva tallonato da Barella. Ed è proprio qui che il Milan ha fatto scacco matto. Perché tutto questo ha tolto all’Inter un uomo in mezzo, in mediana. E i rossoneri ne hanno approfittato. Trovando prima il vantaggio, già al sesto minuto, con Pulisic, subendo il pari – sempre nel primo tempo – firmato da Dimarco su assist di uno spento Lautaro Martinez. Fino ai miracoli di Sommer nella ripresa (e agli errori dei giocatori del Milan) e al gol di Gabbia al minuto 89.

Punto di riferimento

Adesso, conquistata la vittoria contro l’Inter, il nuovo riferimento dell’attacco rossonero è Abraham: Morata si sacrifica per lui da trequartista, lasciandolo padrone dell’area di rigore. Tra l’altro allo spagnolo, vincitore da capitano di Euro 2024 con la Spagna, non dispiace quella posizione in campo. Si sente leader, si sente partecipe del gioco e può toccare più palloni arretrando il suo raggio d’azione. Abraham contro l’Inter si è sacrificato molto in campo. L’inglese, infatti, ha tenuto impegnati i difensori avversari e ha dato supporto ai suoi. L’ex giallorosso non si limita di certo a presidiare la sua area, ma si trova in tante altre zone di campo. Oltre ad attaccare e difendere, gioca per e con la squadra.

Grazie alle sue qualità e all’atteggiamento (quello giusto, quello da prendere come esempio) visto contro i nerazzurri, Abraham sarà confermato da Fonseca nella gara di domani a San Siro contro il Lecce, anticipo della sesta giornata di campionato. Fofana proteggerà la difesa, che non può fare a meno di Gabbia (tenuto in panchina nelle prime tre uscite stagionali), Morata agirà sulla trequarti alle spalle, appunto, di Tammy. Così facendo, Fonseca ha trovato equilibrio.

Il gol con il Venezia

Già nella sfida con il Venezia, il 4-0 del 14 settembre, Abraham in rossonero ha già pareggiato il conto dei gol dell’ultima stagione alla Roma: uno. Con la maglia del Milan ha firmato il tris su rigore, in giallorosso aveva segnato al Napoli dopo mesi compromessi dall’infortunio al ginocchio sinistro. Insomma, per lui deve essere la stagione della rinascita dopo l’ultima passata in infermeria per il grave ko. “Sono qui per dimostrare di essere tornato”, aveva spiegato. Detto, fatto. Perché il 31 agosto, nella terza giornata (quella prima della sosta), aveva regalato l’assist del 2-2 a Rafael Leao. Con il Venezia ha tirato il secondo penalty concesso al Diavolo. Poi la grandissima prestazione nel derby. Più di così, non si può. E Abraham è già amato dalla Curva Sud. Non aveva un compito facile: quello di non far rimpiangere Giroud.

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Pallone da calcio | pixabay @jarmoluk

Inoltre, l’inglese è un campione anche fuori dal campo. È benvoluto da tutto lo spogliatoio. È un uomo-squadra, in campo e fuori, come tra l’altro aveva dimostrato il suo primo anno alla Roma, quando fu strappato al Chelsea per guidare il reparto offensivo giallorosso. Non solo. Oltre il 90’, nei festeggiamenti da derby, è stato Tammy a contenere Rafael Leao e Fofana. Il portoghese aveva sradicato dal campo una delle bandierine del corner con sopra il logo dell’Inter e con la maglia di Fofana sopra aveva iniziato a sventolarla al cielo. Invece, Tammy ha consigliato, ai due compagni di squadra, un’esultanza più composta. Adesso Abraham ci riproverà con il Lecce.

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