Il Psv è in completa rivoluzione: Zoet ha già abbandonato la barca per andare in prestito all’Utrecht, Gutierrez continua ad essere in trattativa con la Turchia, mentre Pereiro sembra ormai pronto a lasciare Eindhoven per l’America o l’Italia. Il centrocampista, da titolare inamovibile, è uscito dai radar del progetto olandese e ha deciso di dire addio alla società che lo ha consacrato nel calcio europeo.
La storia di Pereiro e il Psv è destinata a chiudersi e, probabilmente, tutto avverrà nella finestra invernale del mercato. Il centrocampista non ha più spazio tra i titolari: sia Faber che Van Bommel non lo hanno considerato nella nuova stagione e, nonostante il pochissimo minutaggio, ha siglato due reti.
Gaston Pereiro, classe ’95, inizia la sua vita calcistica con il club del Nacional in Uruguay: l’esordio in prima squadra arriva nel 2013-2014 e l’impatto è positivo con 15 presenze e 5 gol. La stagione successiva non lo mette in mostra come avrebbe voluto, con poca considerazione e tanta panchina: le ragioni sono sufficienti per guardarsi intorno e il Psv affonda il colpo. I biancorossi decidono di acquistarlo e sborsano 5 milioni di euro per strapparlo nell’estate del 2015: l’impatto con l’Eredivisie è eccesionale sia sotto la guida di Cocu che, successivamente, con Van Bommel. Pereiro, al suo primo campionato, chiude subito in doppia cifra con 11 realizzazioni in 29 gare.
La sua duttilità e le sue spiccate caratteristiche offensive gli permetteranno di ricoprire diversi ruoli e lo renderanno un titolare inamovibile. Fisicità importante, ma una discreta velocità che gli consentono di inserirsi bene tra le linee della difesa avversaria: è dotato di un’attima tecnica, per questo viene spesso utilizzato come trequartista. Nel Nacional ha ricoperto anche il ruolo di terzino, mentre con Cocu quello di esterno alto d’attacco per i suoi dribbling e cross precisi. Nei 4 anni e mezzo al Psv, Pereiro ha disputato una media di circa 28 partite a campionato andando sempre in doppia cifra con una decina di gol. Un rendimo fantastico per un ragazzo che ha contribuito in qualunque modo e in qualunque competizione alla causa della società di Eindhoven.
La stagione attuale, invece, non è partita con i migliori propositi: il ragazzo è stato relegato in panchina con un minutaggio scarsissimo di 104 minuti, dovuti anche ad un brutto infortunio nel mese di agosto che lo ha tenuto fermo fino a fine ottobre per poi vederlo nuovamente in campo a novembre, in uno scampolo di Europa League. I 104 minuti sono stati racimolati in 4 presenze e hanno portato a quota 2 le realizzazioni del centrocampista che non ha perso il fiuto del gol. Lo scarso impiego ha portato club e calciatore a pensare all’addio con l’interessamento forte del Cincinnati e del Cagliari che si è fatto sotto negli ultimi giorni. Il meglio lo ha messo in mostra con il 4-3-1-2 o nel 4-3-3 che per anni ha ricoperto ad Eindhoven. Sicuramente il Cagliari avrebbe bisogno della sua tecnica, ma i ritmi della Serie A potrebbero andare contro la sua fisicità.
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