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Da terze nel girone a finaliste di Europei e Mondiali

Questa sera la sfida che vedrà affrontarsi Belgio e Portogallo è una delle più interessanti di tutta la fase degli ottavi di finale e grandissimi campioni si sfideranno. Lukaku contro Cristiano Ronaldo, De Bruyne contro Bruno Fernandes, in una partita da sogno che purtroppo vedrà una delle costretta a dire già addio ai suoi sogni titolari. I lusitani sono i campioni in carica e come cinque anni fa si qualificano alla fase a eliminazione diretta venendo ripescati come una delle migliori terze, ma in passato è già successo più volte che in una situazione del genere dopo un girone difficile è iniziata la rincorsa verso la finale.

 

ARGENTINA 1990
L’Argentina si presentava al Mondiale 1990 come nazionale campione in carica e tutti erano curiosi di vedere le straordinarie giocate di Diego Armando Maradona. A San Siro oltre settantamila spettatori riempirono lo stadio per la gara d’esordio dell’Albiceleste contro il Camerun, ma il risultato fu clamoroso. Pumpido sbagliò completamente l’intervento e il colpo di testa di Omam-Biyik finì in rete per l’1-0 decisivo che regalò già all’esordio una clamorosa sorpresa. El Pibe de Oro aveva bisogno del suo stadio e della sua Napoli e contro l’Unione Sovietica una rete di Troglio nel primo tempo e una di Burruchaga nella ripresa riuscirono a ridare speranza in classifica prima dell’ultima decisiva sfida contro la Romania. Monzón fece esultare il San Paolo a metà secondo tempo, ma dopo soli cinque minuti Balint trovò il pareggio che permise agli europei di mantenere una differenza reti migliore. Con gli africani primi e i rumeni secondi, l’Argentina si qualificò solamente grazie al ripescaggio delle terze, ma da quel momento iniziò un nuovo torneo che portò l’Albiceleste fino alla sfortunata finale persa contro la Germania Ovest.

 

ITALIA 1994
Le Notti Magiche del Mondiale di quattro anni prima erano ormai stata accantonate per un nuovo corso e un nuovo ciclo targato Arrigo Sacchi, ma gli Azzurri sembravano mal sopportare i dettami tattici del mister che aveva reso grande il Milan. Sotto il caldo torrido dell’estate statunitense il girone nel quale venne sorteggiata l’Italia sembrava essere ampiamente alla portata, eppure la situazione iniziò fin da subito a farsi complicata. Contro l’Irlanda fu un sinistro da fuori area di Houghton a sorprendere un Pagliuca troppo oltre la linea di porta e quella rete fu decisiva per i Verdi del nord Europa. Serviva dunque una scossa immediata, ma contro la Norvegia la situazione si fece ancora più complicata quando proprio il portiere Pagliuca venne espulso e a essere sostituito per far entrare il secondo Marchegiani fu Roberto Baggio. Tutto sembrava andare nel peggiore dei modi, ma a metà secondo tempo un colpo di testa di Dino Baggio si rivelò decisivo per vincere con estrema sofferenza. Il girone era molto equilibrato e la conferma arrivò anche nell’ultima giornata contro il Messico dove la rete di Massaro venne immediatamente pareggiata da Bernal e l’1-1 portò a una clamorosa situazione di classifica. Tutte e quattro le squadre si trovavano a pari punti, e a essere decisivi furono i gol segnati con i nordamericani che chiusero in vetta, mentre gli irlandesi arrivarono secondi grazie allo scontro diretto contro l’Italia che venne relegata tra le ripescate dal terzo posto. Grazie a un super Roberto Baggio la situazione cambiò radicalmente dagli ottavi e solo i calci di rigore contro il Brasile negarono uno storico trionfo.

 

 

PORTOGALLO 2016
Il Portogallo è ormai abituato a passare il girone grazie al terzo posto e nella prima edizione allargata a ventiquattro squadre ci fu subito una clamorosa sorpresa. I lusitani erano i grandi favoriti di un girone che sembrava essere molto semplice sulla carta, ma già a Saint-Étienne nacquero i primi problemi. L’Islanda era al suo debutto assoluto nella competizione ma non si scoraggiò dopo lo svantaggio subito da Nani e a inizio ripresa trovò il pareggio con Bjarnason. Le occasioni per rifarsi erano dietro l’angolo, ma contro l’Austria la situazione non si sbloccò fino al novantesimo, con Cristiano Ronaldo che mandò sul palo l’occasione dagli undici metri per regalare la vittoria ai suoi. Tutto si sarebbe deciso dunque nella terza e pazza partita contro l’Ungheria e i ragazzi provenienti dall’est disputarono una straordinaria gara. Gera e la doppietta di Dzsudzsák portarono i magiari per ben tre volte in vantaggio, ma CR7 tornò a essere il marziano che tutti conoscono e prima servì a Nani una splendida palla in verticale, e poi si mise in proprio con uno spettacolare gol di tacco al volo e un perentorio colpo di testa per il 3-3 finale. I tre pareggi relegavano la Seleçao das Quinas dietro a Ungheria e Islanda e nonostante i soli tre punti riuscì a passare agli ottavi dando il via a una straordinaria e inattesa vittoria finale contro la Francia.

Francesco Domenighini

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