Stanno aumentando sempre di più i calciatori che scelgono di investire i loro guadagni in attività lontane dal mondo del proprio sport
Nella vita dei giocatori non c’è solo il calcio. Perché stanno aumentando sempre di più i calciatori che scelgono di investire i loro guadagni in attività lontane dal mondo del proprio sport. Anzi, a volte lo si fa anche per inseguire una propria passione o un sogno familiare. Un modo per realizzare un progetto e un’idea. E lo fanno un po’ tutti. Sia quelli che sono in attività sia quelli che smettono di giocare. Lo fanno stelle del passato (ad esempio, Pietro Paolo Virdis, ma giusto per fare un nome) così come i fuoriclasse ancora in attività. L’ultimo, e lo vedremo in questo elenco, è stato Eduardo Camavinga, il centrocampista francese alla corte di Carlo Ancelotti, al Real Madrid. Ma, appunto, conosciamo meglio chi ha voluto intraprendere questa strada.
Il primo di questa lista non poteva non essere Lukas Podolski, che in Italia – senza grande successo – ha indossato la maglia dell’Inter. In Germania l’ex attaccante ha costruito un impero nel mondo della ristorazione. Podolski oggi ha 39 anni e gioca ancora: è il dieci del Gornik Zabrze in Polonia. Però, nel frattempo, ha ampliato i suoi investimenti fino a diventare il “Re del Kebab”, grazie a una catena di più 40 negozi in giro per la Germania. “Voglio continuare a espandermi. Scegliere un settore è come scegliere una squadra, devi trovare quello giusto per te”, aveva detto alla Gazzetta dello Sport l’anno scorso. Il suo fatturato è di oltre 200 milioni all’anno. Insomma, ha fatto centro. Applausi per lui.
Ed ecco l’idolo dei fantallenatori, Ciccio Caputo. Alla sua passione ha anche dedicato un’esultanza: dito verso la bocca a mimare il gesto di bere una birra alla goccia. È nata ai tempi dell’Entella, quando aveva appena iniziato a produrla. E non ha più smesso di farla. Si chiama Birra Pagnotta perché in bollitura viene messo un po’ di pane di Altamura raffermo. È una bionda ad alta fermentazione, che ha spopolato sui social. Grande conquista la sua.
L’attaccante danese, oggi 32 anni, è anche un grandissimo imprenditore. Ha tirato con impegno e intuizione un impero costituito da 1.500 appartamenti, con altri 500 in fase di costruzione. Il patrimonio complessivo supera i 250 milioni di dollari e fa del centravanti uno dei calciatori più ricchi al mondo. Gli affari di Braithwaite, in collaborazione con lo zio Philip Michael, hanno come centro New York, dove i due hanno acquistato il maggior numero di appartamenti. E non finisce qui. Perché non c’è solo la Grande Mela: ce ne sono altri a Philadelphia e in giro per l’America. Nel 2020 Forbes aveva inserito il centravanti nella lista degli sportivi più facoltosi del pianeta, affermando che nella rosa del Barcellona fosse dietro solo a Leo Messi per ricchezza complessiva.
Se si parla di calciatori che diventano imprenditori, allora bisogna parlare di Cristiano Ronaldo. Un vero e proprio pioniere. Uno dei primi, dei giocatori attuali, ad avere l’intuizione di investire parte dei suoi faraonici guadagni. Il primo passo è stata una clinica per il trapianto dei capelli, che poi è diventata una catena di negozi sparsi in tutto il mondo. Successivamente si è esteso sempre di più e il portoghese si è lanciato nel mondo dell’abbigliamento (CR7 underwear) e di profumi. Senza dimenticare gli hotel in giro per l’Europa e i ristoranti. Una di queste, Tatel, presente a Madrid, Ibiza e Miami, l’ha fondata con il tennista Rafa Nadal e con il cantante Enrique Iglesias. Insomma, un vero campione anche fuori dal campo di calcio.
Se fa qualcosa Cristiano Ronaldo, allora c’è anche Lionel Messi (e viceversa). La Pulce è un altro di quei campioni che ha guadagnato un sacco di soldi e ha deciso di investire parte dei suoi guadagni in una linea di calzini, una birra e una catena di hotel di lusso a Ibiza. Inoltre, il capitano dell’Argentina (che ora gioca in Mls, negli Stati Uniti, all’Inter Miami) ha anche lanciato una holding di investimenti, attiva nel mondo dello sport, dei media e della tecnologia.
I suoi investimenti sono per amore. Kevin Bonifazi, difensore centrale del Lecce, in mezzo all’olio ci è nato essendo un’attività di famiglia. E lui si è lanciato con impegno perché è a conoscenza che la carriera da calciatore non dura in eterno. “Mi sono sempre più avvicinato all’attività di casa e ogni sera faccio il punto con mia mamma”. L’azienda nasce a Fara Sabina, tra Roma e Rieti.
L’esterno della Lazio e della Nazionale ha investito i suoi risparmi in uno stabilimento balneare e un hotel, tutto nella sua Bellaria. Infatti, Zaccagni ha inaugurato l’Exotica Beach Charme, mentre l’hotel è gestito da anni dalla sua famiglia.
Ed eccoci arrivare a Eduardo Camavinga, che insieme al fratello si è lanciato in un’attività imprenditoriale. È di pochi giorni fa la notizia che ha aperto la “Camavinga House”, ovvero un parrucchiere per uomini con annesso negozio di abbigliamento. Come detto, la gestisce con il fratello e ha mostrato grande entusiasmo per questa sua nuova avventura. Per Carlo Ancelotti, scherzandoci su, l’importante è che non si distragga dagli obiettivi che hanno i Blancos in questa stagione (mica pochi).
Se si parla di ex calciatori è giusto nominare Mathieu Flamini, cofondatore di una società, Biconsortium, che agisce nel campo delle biotecnologie con un giro d’affari che ha superato il miliardo di euro. Oppure Zlatan Ibrahimovic, proprietario di un campo da padel in Svezia e socio di una società di gomme da masticare che aiutano a tenere alta la concentrazione. Infine, Leonardo Bonucci (che si è ritirato al termine della scorsa stagione, dopo i sei mesi al Fenerbahce, in Turchia), che è proprietario di un locale di lusso a Torino. Così come Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus e della Nazionale (oggi opinionista televisivo), che ha una catena di ristoranti.
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